Per Lei Combattiamo
Nello Governato: “Salas grande giocatore. Terzo posto? Lazio quasi al pari del Napoli”
Grande esclusiva della redazione de “I Laziali Sono Qua”, trasmissione radiofonica in onda tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 sugli 88.100 FM, che ha contattato Nello Governato, calciatore della Lazio degli anni ’60 e Direttore Generale della Lazio vincente di Sergio Cragnotti.
Dottor Governato, sotto la sua visione sono passati tutti gli acquisti più importanti dell’era Cragnotti. Qual è stato il più grande giocatore che ha acquistato, quello che le ha dato la maggiore soddisfazione?
Premesso che abbiamo acquistato i più grandi calciatori di quel periodo, dico Marcelo Salas. All’epoca non era molto conosciuto qui in Italia. Penso che abbia dimostrato di essere un numero uno, un attaccante importantissimo. Ricordo con grande affetto il suo gol contro il Manchester United in Supercoppa Europea.
Cosa ha significato per lei vincere in quegli anni?
Davvero molto. Negli anni novanta il calcio italiano ha vissuto momenti di grandi euforia. C’erano tante squadre fortissime e grandi presidenti. Penso al Milan di Berlusconi, all’Inter di Moratti, alla Fiorentina di Cecchi Gori e al Parma di Tanzi. Vincere lo scudetto in quel periodo è stato difficilissimo. Oggi come oggi, tolte la Juventus e forse la Roma, le altre squadre sono tutte alla portata della Lazio.
Come ha giustamente ricordato la Lazio vinse contro grandi avversarie. Secondo lei ha vinto troppo poco?
Secondo me sì. Guardando indietro nel tempo, ancora adesso ti rendi conto di quanto fosse forte la Lazio di Cragnotti.
Ma parlo anche degli anni precedenti alla vittoria dello scudetto. Un anno avevamo Winter, Fuser e Di Matteo a centrocampo e Boksic-Signori come coppia d’attacco…
Lei che l’ha conosciuto da vicino, può dirci che persona è Sergio Cragnotti?
E’ un uomo generoso, forse fin troppo. Una persona molto per bene che ha dovuto subire alcune situazioni immeritatamente.
Lui lo sa… Gli voglio bene e gliene vorrò finchè vivrò. Era veramente innamorato della Lazio, a volte non lo dava a vedere, ma vi posso assicurare che è così. Lui e suo fratello Giovanni hanno fatto tanto per questi colori, solo per passione. Quando la squadra vinceva la loro felicità era vera, autentica, grandiosa.
Qual è il momento che ricorda con più entusiasmo della sua esperienza laziale?
La vittoria dello scudetto. Vivemmo una giornata ai limiti del surreale aspettando buone notizie da Perugia, che fortunatamente arrivarono.
E quello più brutto?
Il pareggio di Bari contro l’Inter l’anno dopo lo scudetto.
Se avessimo vinto quella partita probabilmente la Roma non avrebbe vinto il titolo.
Nello venendo all’attualità, le piace quest’anno la Lazio?
Sì, mi piace sia la rosa che l’allenatore. Pioli è una persona equilibrata che infonde fiducia ai giocatori.
Secondo me può giocarsi il terzo posto con il Napoli, l’unica squadra che sulla carta ha qualcosa in più rispetto alla Lazio stessa, all’Inter, al Milan e alla Fiorentina. Juventus e Roma sono obiettivamente fuori portata.
Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.
DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS
RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:
Champions League
Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”
Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.
Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.
I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.
Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.
Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.
E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto
Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.
DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS
RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:
-
CalcioMercato3 settimane ago
Di Marzio: “Lazio, preso Filipe Bordon”
-
CalcioMercato3 settimane ago
CdS | E Guendouzi è in ritardo: arrivo slittato
-
Per Lei Combattiamo4 settimane ago
Fabiani: “Cercheremo di dare il meglio per la Lazio”. Poi fa il punto su Guendouzi, Bonucci, Berardi e Zielinski
-
CalcioMercato4 settimane ago
Calciomercato Lazio, offerto ai biancocelesti un centrocampista olandese: ecco di chi si tratta