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[ESCLUSIVA] PICCININI: “LAZIO, con la JUVE te la puoi giocare. Su BALOTELLI…”

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Il campionato è ai box per gli impegni delle nazionali, ma non si fermano le esclusive firmate Laziopress.it. La nostra redazione ha contattato in esclusiva Sandro Piccinini, autorevole firma e voce di Sportmediaset, per approfondire il momento Lazio ma non solo. Di seguito le sue parole rilasciate ai nostri microfoni:

 

Pensa che la lotta per lo Scudetto sarà un affare a due, o si aspetta l’inserimento di qualche altra compagine?

 

Il Napoli può risalire, perché vedo che Juve e Roma stanno pagando un po’ il prezzo della Champions. La Juve non sembra più il carro armato della passata stagione, e la Roma sta avendo qualche battuta a vuoto figlia degli impegni di coppa ai quali non è abituata. I partenopei erano partiti malissimo ma ora sembrano essersi ripresi, e se si creerà l’entusiasmo giusto potranno fare grandi cose.

 

Una battuta sul ritorno di Roberto Mancini all’Inter con il derby di Milano alle porte. Chi è il favorito?

 

A livello di prestazioni e qualità, il Milan finora è stato superiore. Ha più soluzioni e sembra più squadra, però il derby è una partita a parte, contando anche che il ritorno di Mancini darà nuovo entusiasmo alla piazza, depressa nell’ultimo periodo di Mazzarri allenatore. Quest’ultimo ha risentito troppo della pressione in un ambiente così difficile. Sicuramente ora potrà tornare l’entusiasmo in casa Inter, ma restano i problemi di fondo di una rosa con molte lacune. Non mi aspetto un gran derby come qualità generale.

 

Come giudica l’operato di Antonio Conte come CT, e come ha visto l’approccio avuto con Mario Balotelli?

 

Secondo me Conte sta facendo quello che si può fare. Detto questo, la partita con la Croazia è stata imbarazzante, sia dal punto di vista dell’atteggiamento e sia dal punto di vista della qualità. Il calcio italiano di questi tempi offre questo, ed è un’attenuante che vale anche per lui, ricordando anche che è riuscito a fare 10 punti in 4 partite. Su Balotelli posso dire che tutti si aspettano da lui cose da fuoriclasse, ma fuoriclasse non lo è. E’ un calciatore che è dotato di un tiro eccezionale, ma nel calcio il tiro non basta, servono anche tante altre qualità. Per esempio Inzaghi il tiro non lo aveva, ma non devo ricordarvi quanti gol ha fatto. Mario mi sta simpaticissimo ed è un ragazzo per bene anche a livello di animo, ma ripeto, non è un fuoriclasse. Abbiamo forse sbagliato noi a livello di stampa a descriverlo così.

 

Aprendo l’argomento Lazio, si sta avvicinando la sfida alla Juve. I biancocelesti possono impensierire la capolista, o il risultato sarà scontato?

 

Scontato no, perché la Lazio sulla partita secca può rendere la vita difficile a tutti. Sarà da vedere quale Lazio scenderà in campo, visto che il rendimento dei biancolesti è andato molto ad alti e bassi. Avremo inoltre una partita strana, con i calciatori appena rientrati dalla nazionali. 

 

In casa Lazio si parla del terzo posto come obiettivo. E’ realistico?

 

Per il terzo posto vedo favorito il Napoli, obiettivamente più forte. Per far si che la Lazio arrivi terza, ci dovrà per forza essere un fallimento di una delle squadre di vertice. Se per esempio i partenopei tornassero a balbettare come a inizio campionato, la Lazio sarà una delle squadre in corsa per inserirsi nella lotta alla Champions. Qui però torniamo al solito discorso: l’ostacolo del mercato di gennaio. Quando in passato serviva l’ultimo salto di qualità, quest’ultimo non è mai arrivato. Stavolta sembra si stia ricreando una situazione analoga a quella degli anni passati…

 

Rimanendo in tema, cosa manca oltre a un difensore centrale per il definitivo salto di qualità?

 

A mio parere servirebbe anche qualche rinforzo in attacco. Djordjevic ora sta giocando bene, Klose ha una sua età e anche Keita continua a balbettare un po’. Non servirebbe di certo un investimento da 20 milioni, ma almeno un rinforzo di “prevenzione” sarebbe necessario.
 


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ESCLUSIVA | Manfredonia: “Sarri sta facendo un ottimo lavoro con una rosa non di primissimo piano. Derby? Giocarlo un grande sogno per un ragazzo di Roma”

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Una partita che non ha bisogno di presentazioni, una gara che “ferma” l’intera città di Roma. Questo è Lazio-Roma, il Derby della Capitale. Alle 18:00 è in programma, allo Stadio Olimpico di Roma, il fischio d’inizio, tra due squadre reduci da differenti stati d’animo dopo i risultati dello scorso giovedì in Europa. In vista della stracittadina, valida per la 27° giornata di Serie A ed importante in chiave corsa ad un posto in Champions League, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, un doppio ex che ha vestito entrambe le maglie nella sua carriera: Lionello Manfredonia. Cresciuto nelle giovanili biancocelesti, trascorre ben otto stagioni con la maglia della Prima Squadra. Prima di approdare poi in giallorosso per tre anni, Manfredonia indossa per due stagioni la maglia della Juventus, conquistando anche lo Scudetto nella stagione ‘85/’86.

 

La Lazio alterna grandi vittorie e prestazioni, come quella di Napoli, o contro Milan ed Atalanta, a partite sottotono dove lascia per strada punti preziosi. Qual è il suo pensiero sul lavoro svolto da Sarri fin qui?

“Sarri sicuramente sta facendo un ottimo lavoro pur avendo una rosa non di primissimo piano. Romagnoli sembra un giocatore pienamente recuperato dopo le opache stagioni al Milan, Patric un giocatore che sta migliorando di partita in partita”.

Anche la Roma, nei risultati, ha degli alti e bassi. In termini di gioco invece, quali differenze ci sono tra la squadra di Mourinho e quella di Sarri? Chi tra questi due grandi allenatori vede avanti nel proprio percorso?

“Anche la Roma ha una rosa ristretta, ma quando ci sono tutti può fare grandi partite, come contro il Salisburgo in Europa o la Juventus in campionato”.

Da doppio ex di Lazio e Roma, com’è vivere l’attesa, la settimana del Derby della Capitale da calciatore? Che sensazioni, emozioni ha provato?

“Per un calciatore che nasce nel vivaio di Lazio o Roma l’impatto emotivo alla stracittadina è diverso da chi viene da fuori. Se le cose vanno male, il tifoso lascia perdere gli “stranieri” e critica i giocatori locali. Per me è stato più semplice disputare il derby di Torino, molto meno coinvolgente. Ma comunque rimane un grande sogno per un ragazzo di Roma poterlo disputare”.

Tra Lazio e Roma ci sono solo due punti di differenza e, insieme ad Inter, Milan ed Atalanta, sono in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. Tre posti per cinque squadre, quante possibilità hanno i biancocelesti di qualificarsi? Che lotta vede per queste 12 giornate che rimangono?

“È un campionato strano, svoltosi in due fasi, prima e dopo il Mondiale. Anche le piccole squadre tolgono punti alle grandi, solo il Napoli è al di sopra di tutti. Parecchi infortuni poi hanno condizionato le squadre, vedi Immobile nella Lazio o Dybala nella Roma. Entrambe possono rientrare nelle prime quattro”.

 


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