Per Lei Combattiamo
Brocchi: “Lazio, puoi battere la Juve. Orgoglioso di questo club”
Grande esclusiva della redazione de “I Laziali Sono Qua”, trasmissione
radiofonica in onda tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13
sugli 88.100 FM, che ha contattato Cristian Brocchi, ex centrocampista della
Lazio amatissimo dai tifosi biancocelesti ed attuale allenatore della
Primavera del Milan.
Cristian tu sei uno dei giocatori più amati della recente storia
biancoceleste.
“Non posso che ringraziare tutti i tifosi della Lazio. Lo dico ogni volta che
posso. Io mi sento legato a questo ambiente quasi come se fosse casa mia. Ho
sempre considerato la maglia della Lazio una maglia molto importante e mi
sono sempre battuto per onorarla al meglio”.
Ti aspettavi che, dopo l’esperienza al Milan, riuscissi a trovare così tanto
affetto altrove?
“Inizialmente no. Il Milan è un po’ la mia seconda famiglia. Sono cresciuto
in questo club e ancora adesso lavoro qui come allenatore della Primavera,
ma l’affetto che ho ricevuto a Roma dalla gente laziale è qualcosa di
impagabile”.
Che sensazioni hai provato per la vittoria della Coppa Italia il 26 maggio
del 2013?
“Una grande emozione. Diciamo che è stata la ciliegina sulla torta di tutto
il mio periodo alla Lazio. Purtroppo non ho potuto giocare la finale per
l’infortunio che mi ha costretto al ritiro dalla carriera agonistica, ma vi
assicuro che la gioia che ho provato è stata indescrivibile.
Nel tuo periodo alla Lazio hai avuto quattro allenatori
diversi: Delio Rossi, Ballardini, Reja e Petkovic. A chi ti senti più
legato?
“Senza nulla togliere a nessuno, l’allenatore con cui ho avuto il rapporto
migliore è stato Edy Reja. E’ arrivato in un momento delicatissimo ed ha
ottenuto dei risultati molto importanti”.
Qual è il calciatore che ti ha impressionato di più alla Lazio per tecnica e
talento?
“Forse la mia risposta ti sorprenderà. Dico Matuzalem. E’
normale che nell’ultimo periodo, complice quel brutto fallo che mi ha
costretto al ritiro, si è parlato di lui in chiave negativa, ma io non porto
rancore a nessuno.
Probabilmente, conoscendolo, non si era reso conto del fallo che mi aveva
fatto”.
Quel che dici ti fa onore. Noi, da tifosi, ci rimanemmo molto male anche e
soprattutto perchè non venne neanche a chiederti scusa…
“Matu era un calciatore molto temperamentale. Ogni tanto faceva qualche
entrata fuori posto. Mi dispiace che ci sia andato di mezzo io e
sinceramente mi sarei aspettato più vicinanza soprattutto dopo. Ad ogni modo
ribadisco, non porto nessun rancore verso di lui”.
Come vedi la partita di sabato sera contro la Juventus?
E’ una di quelle partite che si prepara da sola. Le motivazioni non
mancheranno. Bisognerà mettere in mostra quello che si è visto prima di
Empoli. Ho molta stima di Pioli. E’ riuscito da subito ad imprimere il
proprio marchio al gioco della Lazio e a mettere in campo una filosofia
vincente.
C’è una partita alla quale ti senti più legato?
Al derby vinto 2-1 al 93° con il gol di Miro Klose.
Venivamo da una serie di sconfitte contro la Roma, a volte anche ingiuste.
Vincere in quel modo fu una goduria assoluta.
Cristian ti va di salutare i tifosi della Lazio?
Assolutamente. Un caro saluto a tutti. Vi porto sempre nel mio cuore. Sempre
FORZA LAZIO!
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