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Djordjevic guarda lontano: “Scudetto? Tutto è possibile. Voglio il derby!”
In due mesi ha conquistato tutto l’ambiente Lazio. In appena 11 partite è riuscito ad abbattere quello scetticismo iniziale che lo vedeva come un bidone preso a parametro zero. “I numeri dicono che non segna”, pensavano i più maligni. Djordjevic, invece, li ha zittiti con i gol, non conosce altri metodi. 6 reti in 11 partite, uno ogni 130 minuti: numeri da capogiro. Filip però non vuole fermarsi e ne promette molti altri per crescere sempre di più insieme alla sua Lazio.
La partita con la Juventus?
“Per me sarà una motivazione in più giocare contro una squadra forte come la Juventus, la squadra più grande in Italia. Giochiamo in casa, e per noi sarà importante vincere al di là dell’avversario. Chi temo di loro? Tutti i giocatori sono forti, di qualità”.
E’ vero che ti voleva anche la Roma? “Non lo so… (ride ndr)”
Cosa significa per te il calcio? “Sono nato per essere un calciatore, non ho mai fatto altri sport. Il calcio è tutto per me. Se non avessi fatto il calciatore? Sarei un business man”.
Ci sono giocatori ai quali ti ispiri? “Mi piaceva molto Hernan Crespo e poi Kakà anche se non era un attaccante. Ma era impressionante vederlo giocare nei suoi primi anni in Italia”.
Sei nato attaccante o hai coperto anche altri ruoli? “Giocavo mezzala sinistra -racconta Djordjevic ai microfoni di SkySport24-, ma per il fisico sono stato spostato in avanti, ero bravo di testa ed ecco che sono diventato attaccante”.
Le tue esultanze sono sempre molto contenute, hai in mente di cambiare, magari per un gol nel derby? “Sono contento quando segno, vediamo se cambieremo qualcosa in futuro. Il derby lo voglio vincere, voglio cogliere una grande vittoria con la squadra”.
Com’è giocare con Klose? “Con lui tutto è facile perché un grande professionista e un calciatore meraviglioso, tra noi non esiste nessun dualismo. Poi c’è Biglia, che è un leader, che parla poco ma ci guida in mezzo al campo. Anche Candreva e Lulic sono giocatori di qualità”.
Cosa ti porti dentro della notte di Belgrado ? “Non è stata una bella cosa per il calcio, è una questione politica e non è stato bello da vedere. La Serbia vuole andare a Euro 2016 e cancellare quella notte”.
Hai avuto modo di apprezzare Roma? “Sono sempre in centro. Roma è bellissima, mi piace tutto di questa città”.
Ti sei sposato da poco, tua moglie è un valore aggiunto per la tua vita e la tua carriera? “E’ la mia forza, mi aiuta molto nel mio lavoro e nella vita ed è molto importante per avere la testa giusta”.
Ti ha dato fastidio che ultimamente si sia parlato molto di lei? “Lei è una modella, fa il suo lavoro e non mi interessa cosa dicono gli altri”.
Quali sono i tuoi obiettivi con la Lazio? “Vorrei giocare in Europa il prossimo anno, è questo il mio sogno. Lo Scudetto? Nel calcio tutto è possibile…”
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