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[ESCLUSIVA] Manfredonia: “Candreva grande giocatore, su Lazio-Juventus difficile il pareggio”

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ROMA – Meno 1 al big match che domani sera vedrà la Lazio affrontare all’Olimpico la Juventus di Massimiliano Allegri. Una gara aperta, tanto attesa, che promette spettacolo. Per fare il punto sul match Laziopress.it ha contattato in esclusiva Lionello Manfredonia. Libero, stopper o addirittura mediano, l’ex calciatore romano ha vestito per ben 10 anni la maglia biancoceleste, prima di passare in bianconero.

Lazio-Juventus, che gara sarà?

“Mi aspetto una partita aperta a qualunque tipo di risultato. Può vincere la Juventus così come può vincere la Lazio. Credo che non ci sarà invece spazio per un pareggio perchè entrambe le squadre sono molto propositive e hanno dimostrato sino ad oggi di saper fare un ottimo calcio. Certamente sarà una gran bella gara”.

Quale calciatore secondo lei potrebbe fare la differenza, sia per la Juve che per la Lazio?

“Sicuramente l’arma in più di cui può disporre la Juventus è Tevez. La Lazio invece deve puntare molto su Candreva, è un gran giocatore”.

Pioli è riuscito a portare i risultati e probabilmente anche la serenità che mancava da un pò. Qual’è la sua arma in più?

“E’ un allenatore molto preparato e ha alle spalle una lunga gavetta. Ha fatto la Serie B e ha fatto la Serie A. Sappiamo tutti che Roma è una piazza particolarmente difficile, ma lui ha iniziato con il piede giusto. Ha capito l’ambiente perfettamente. Si tratta di un tecnico propositivo, flessibile. E’ l’ideale secondo me per questa Lazio”.

Il Napoli è in netta ripresa, ma l’obiettivo terzo posto secondo lei è raggiungibile?

“Credo che Napoli, Juventus e Roma siano ancora le squadre più forti di questo campionato e penso che si contenderanno fino alla fine il primo posto. Poi ci sono Lazio, Inter e Milan che proveranno a giocarsi un posto in Champions League o comunque in Europa. Vedo questi club ancora un pochino sotto rispetto ai primi tre che ho citato, che hanno ambizioni molto importanti”.

Pensa che la Lazio dovrebbe agire sul mercato di gennaio per rinforzare ancora di più la rosa?

“Manca un difensore. L’infortunio di Gentiletti non ci voleva proprio, ma non potendo contare su di lui credo che la Lazio debba lavorare per rimpiazzare la sua assenza. Sono convinto che nel mercato di gennaio arriverà qualcuno”.

Qual’è il ricordo più bello legato agli anni in maglia biancoceleste?

“Senza dubbio l’esordio in Serie A a 18 anni contro il Bologna all’Olimpico nel 1975. E, nello stesso stadio, l’esordio con la maglia della Nazionale contro il Lussemburgo nel 77”.

 



 


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ESCLUSIVA | Salernitana-Lazio, Di Michele: “Immobile può sbloccarsi. L’assenza di Dia pesa tanto”

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Domani alle 15.00 la sfida dell’Arechi tra Salernitana e Lazio aprirà la tredicesima giornata di Serie A. Da una parte i padroni di casa che occupano l’ultimo posto in classifica, a cinque lunghezze di distanza dalla zona salvezza; dall’altra i biancocelesti di Maurizio Sarri, che cercano il ritorno al successo in campionato dopo la sconfitta di Bologna e il pareggio nel derby con la Roma.  Intervistato in esclusiva ai nostri microfoni, l’ex attaccante granata David Di Michele ha presentato così la sfida di domani.

La Lazio è partita in maniera altalenante, al netto di un buon girone di Champions League fin qui disputato. E’ una candidata ai primi quattro posti?

In Europa sta facendo bene, ritagliandosi un posto a livello internazionale, fattore importante anche per il movimento italiano vista la concreta possibilità di avere cinque squadre in Champions League già dal prossimo anno. In questo momento i biancocelesti non stanno facendo lo stesso calcio della scorsa stagione, anche perchè vengono a mancare le alternative che può darti Milinkovic-Savic. Lo scorso anno la palla lunga sul serbo era un’opzione ricorrente, mentre quest’anno si sta sviluppando un gioco più corale con palla a terra. E’ una squadra che fa un ottimo calcio, magari a sprazzi, ma resta un collettivo di livello. Sono convinto che la Lazio lotterà fino all’ultimo per i primi quattro posti, anche se le concorrenti sono tante e di conseguenza qualcuno dovrà rimanere fuori“.

Una corsa al quarto posto che dipende anche dai numeri di Ciro Immobile?

La Lazio dipende da Immobile, è quello che ti altera il destino di una partita. Se vengono meno i suoi gol i biancocelesti fanno fatica a trovare qualcuno che possa decidere la gara al suo posto. Anche lo stesso Castellanos si è dimostrato un buon calciatore, ma in questo momento a livello realizzato non sta rendendo. Per Immobile è un momento particolare: non facendo gol con continuità come è sempre accaduto, non riesce a sbloccarsi e questo ti fa venire meno lucidità e serenità. Con il Feyenoord e nel derby con la Roma si è intravisto però un Immobile che ha gamba, voglia e determinazione. La gara di Salerno può essere un’occasione per lui per sbloccarsi“.

Da attaccante le sarebbe piaciuto far parte del sistema Sarri?

Mi sarebbe piaciuto perchè si tratta di un calcio molto bello, manovrato, sulla falsa riga di quello di Zeman, chiaramente modificato e migliorato con le sue idee e le proprie metodologie. Mi sarebbe piaciuto perchè è un gioco corale che manda in gol tanti giocatori, e questo è ciò che sta mancando alla Lazio: i gol di Immobile, Zaccagni e Felipe Anderson“.

Ultimo posto in classifica e la zona salvezza distante cinque punti. Che momento è per la Salernitana?

E’ una fase particolare, c’è già stato il cambio di guida tecnica tra Sousa e Inzaghi. Si è vista una piccola scossa ma non così eclatante come ci aspettavamo un po’ tutti. E’ sicuramente pesata l’assenza di Dia, ritrovandosi così senza il proprio attaccante migliore. Oggi i granata stanno pagando tutte queste situazioni, sicuramente ci sono tante partite da fare ma con il tempo diminuiscono: sarà fondamentale iniziare a fare punti, non mi aspettavo un inizio così. L’unico fattore positivo è rappresentato dai tifosi dell’Arechi“.

Avrebbe esonerato Sousa? Cosa aggiunge Filippo Inzaghi rispetto al portoghese? 

Non conosco le situazioni interne, ma secondo me sono venuti a mancare una serie di rapporti anche con qualche giocatore o con la società stessa. Purtroppo quando le cose non vanno bene qualche disguido può esserci: questo non si è rivelato un motivo di crescita e in queste situazioni il primo che paga è sempre l’allenatore. Si è preferito cambiare per dare nuovo entusiasmo e idee diverse, al momento non è stato così“.

Domani per infortunio sarà nuovamente assente Dia. I granata sono al terzultimo posto per gol segnati, quanto peserà l’assenza del senegalese?

Sarà un’assenza pesante, dal suo ritorno aveva messo a segno già tre gol. Aveva dato profondità, consistenza e pericolosità all’intera fase offensiva. Quando viene a mancare lui la Salernitana fa più fatica. Non avere Dia contro la Lazio sarà un problema. In questo momento i biancocelesti non sono quelli dello scorso anno, ma anche di fronte l’assenza di Luis Alberto c’è Kamada pronto a sostituirlo: per i granata chiaramente non è così, è difficile trovare un altro giocatore che possa mettere in difficoltà la difesa avversaria. Mancherà anche Jovane, che attacca la profondità. Sarà una partita aperta a ogni risultato“.

Che partita si aspetta?

Sarà una gara delicata, entrambe le squadre hanno molto da perdere. I biancocelesti devono vincere per non perdere ulteriore terreno nella corsa al quarto posto e all’Europa League. Non vincendo, i granata continuerebbero a inseguire da lontano la zona salvezza. Vincerà chi avrà maggiore lucidità, e chi saprà gestire meglio i momenti di difficoltà. L’unica arma in più della Salernitana sarà la spinta dell’Arechi“.

Foto Roberto Proietto


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