Per Lei Combattiamo
Beretta a LSR: “Lazio, batti il Chievo e torna a volare”
Voltare pagina, anzi strapparla. E’ questo l’obiettivo con il quale si presenterà la Lazio sabato sera al Bentegodi di Verona contro il Chievo. I biancocelesti cercheranno di riscattare il ko con la Juve su un campo storicamente amico.
Intervenuto a Lazio Style Radio 89.3, l’ex tecnico dei clivensi Mario Beretta ha presentato la sfida di sabato.
“Nel match di sabato sera la Lazio era partita bene, ma tra le due squadre, parlando in maniera obiettiva, c’è ancora troppo divario. Con la Lazio così come tutte le altre squadre. I bianconeri sono i più forti, c’è poco da fare. Puoi anche giocare in maniera spregiudicata, ma alla fine si perde. Anzi, se Pioli ha questa filosofia fa bene, è di tutto rispetto. La non reazione della Lazio? Bisogna anche fare i conti con chi si ha davanti e gli uomini di Allegri sono dotati di grande caratura”. Poi uno sguardo alla Serie A: “Il livello non è alto, ma questo è il calcio italiano. Non ci sono campionati all’altezza per quello che è stato il nostro passato. I problemi sono i soliti. Credo che la Juventus sia la più forte, subito sotto vedo la Roma. Le altre le paragono tutte, c’è tanto livellamento. La Lazio se la gioca con tutte. Klose ha fatto bene con le sue parole a volare basso. Il Napoli forse ha qualcosina in più, ma è altalenante nei risultati. E questo incide molto. Mancini? Ha grande esperienza, ma servirà anche intervenire sul mercato. O a gennaio o in estate, ma credo sarà utile dare qualcosa in più”. Impossibile non parlare della sfida contro il Chievo: “Ha autostima ed entusiasmo dopo la rimonta contro l’Udinese. Sarà dura per la Lazio, non c’è dubbio. I biancocelesti hanno più qualità e sicuramente la possibiltà di vincere la partita. Ma non si può mai sapere. I punti di forza dei clivensi? Occhio a Pellissier e Paloschi, che in area sono pericolosi. Radovanovic ha fatto gol domenica ed è molto bravo. Si devono salvare, lotteranno su ogni pallone”.
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TMW | Lazio, Luis Alberto è il vero regista. Dopo il derby, la ‘vendetta’. E nel futuro…
Le azioni passano tutte dai suoi piedi. Palla al dieci, grazie. Luis Alberto è diventato il vero regista della Lazio di Sarri, che dal rientro dopo il Mondiale non è più riuscito a farne a meno. Assente solo a Lecce, alla prima del 2023, per un infortunio al ginocchio, poi in campionato non ha saltato una partita. Da riserva di lusso a insostituibile. La sua crescita l’abbiamo raccontata già, ma ciò che stupisce – ed è apparso emblematico nel derby – è come abbia cambiato stile di gioco in fase di possesso. Più di Cataldi, è lui che inizia l’azione e dà i tempi di gioco. Contro la Roma, in dieci per l’espulsione di Ibanez e schiacciata per un’ora nella propria area, Luis Alberto gestiva il possesso, decidendo quando accelerare e tentando, in un paio di occasioni, di calciare da fuori. Geniale in campo e sorprendente fuori. Nessuno infatti, una volta davanti le telecamere, si aspettava che Luis Alberto rispondesse alle provocazioni della vigilia. Invece ha scartato anche la diplomazia: “Quando parli tanto prima e poi perdi, devi stare zitto. Hanno provocato come sempre”. Cosa succederà in futuro? Ha un contratto fino al 2025 e Sarri, in questa versione, non vuole privarsene. Ma la sua volontà di tornare in Spagna è nota, non l’ha mai nascosta: se chiamerà il Siviglia – o qualche altro club a lui congeniale – magari deciderà di rientrare a casa, altrimenti rimarrà a Formello. TuttoMercatoWeb/Riccardo Caponetti
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