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Oikonomidis a LSR: “La Lazio è il mio sogno”

jacoposimonelli@yahoo.it'

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Dall’Australia alla Lazio. E’ la storia di Christopher Oikonomidis. Il classe ’95 ha attualmente all’attivo ben otto gol, compreso quello decisivo nella finale di Supercoppa contro il Chievo. Oikonomidis ha parlato oggi ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 raccontando le sue sensazioni in vista del match di sabato contro l’Avellino, ecco le sue parole:

Oikonomidis o Ikonomidis?
“In Italia con la O, mentre in Australia con la I”

Avellino?
Siamo pronti, stiamo lavorando bene e siamo sicuri di portare a casa i tre punti. Inizialmente c’era qualche piccolo problema, ma adesso va tutto bene. Vogliamo migliorare, siamo un gruppo di amici”

Quanto conta lo spogliatoio unito?
Importante è fare gruppo il prima possibile. All’inizio dovevamo conoscerci visti i tanti ragazzi nuovi. Adesso siamo tutti amici e questo si vede sia dentro che fuori dal campo”

Come è stato l’arrivo alla Lazio?
“Mi sono trovato benissimo, mi hanno accolto tutti alla grande anche fuori dal campo”

Finale con il Chievo, che ricordi hai?
Serata incredibile, bellissimo vincere per la Lazio e per questa gente. Non ricordo molto, è tutto un po’ così. Quando ho visto il cross di Tounkara, mi sono solo detto di far gol. Poi Mattia, Silvagni e Guerrieri ci hanno salvato”.

Semifinale dello scorso anno con il Torino, rammarico?
Non ci pensiamo più. Pensiamo a vincere, vogliamo la Coppa Italia e lo scudetto. Noi pensiamo a fare le cose per bene. Ora i gol e i risultati arrivano”

Come va con i 97?
Bene. Stanno imparando alla grande e si stanno inserendo bene. Sono cresciuti tanto tecnicamente e stanno prendendo confidenza. Devono essere tutti pronti per giocare subito”

Inzaghi?
“Ci tartassa (ride, ndr). Lui fa sempre parte tecnica, poi la tattica e alla fine la partitella. Inzaghi è molto importante per noi. Ci tiene tutti sulla corda pronti ad entrare. Tutti noi vogliamo fare del nostro meglio per la squadra”

Come va con gli stranieri arrivati quest’anno?
Stanno andando bene. Prce ha imparato l’italiano in tre settimane, non so come ha fatto (ride,ndr). Non è facile venire a giocare in Italia” 

Per te come è stato l’impatto con l’Italia?
“Difficile all’inizio perché non parlavo una parola d’italiano. Ora va bene. Non pensavo fosse un calcio così tattico, ma ora mi ci sono abituato”

Come hai iniziato?
Ho iniziato quando avevo tre anni e a Sidney ho detto a mia madre che avrei fatto il calciatore in Italia. Sto realizzando il mio sogno. Sono 23 ore di viaggio, mi mancano la famiglia e gli amici. Ogni mattina parlo su Skype con la mia famiglia. A Roma, però, mi trovo bene, ho tanti amici”

Come va la tua crescita?
“Sono contento, sto imparando tanto con Inzaghi. Ad Auronzo ho imparato tanto da Pioli e dai miei compagni della prima squadra, soprattutto da Ledesma”

Ruolo?
Il mio preferito è quello di trequartista, ma non mi dà problemi giocare esterno”

Nazionale australiana?
“Importantissimo farne parte. Vogliamo crescere come paese. È un onore indossare quella maglia”

Differenze tra calcio australiano e italiano?
In Italia è più tecnica e tattica, mentre in Australia è molto fisico. Tutti pesano circa 85 kg. Tanti giocatori vengono in Europa per crescere. Stiamo migliorando come nazionale”

Italia-Australia del 2006?
Me la ricordo. Il giorno più triste della mia vita. Abbiamo giocato benissimo fino al 90′ quando segnò Totti. Avevamo calciatori fantastici come Kewell e Viduka”

A chi ti ispiri?
Candreva è un esempio da seguire. Ha corsa, qualità, tecnica, insomma ha tutto

Avellino? 
“Non sarà semplice. Giocano su un campo sintetico, ma se ci mettiamo bene dietro e facciamo il nostro gioco, arriveranno i gol e la vittoria”

 


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Champions League

Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”

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Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.

Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.

I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.

Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.

Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.

E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto


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