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Schillaci, dalle notte magiche alle 50 candeline
Quegli occhi “spiritati” delle notti magiche rimarranno per sempre nei cuori degli italiani, anche se poi quella squadra si fermò in semifinale. Fu per un’estate l’icona di un sogno azzurro ma non solo, era il simbolo del Sud dell’Italia che provava a ritagliarsi un posto nella storia. E ancora oggi è l “Toto'” nazionale. Festeggerà domani i suoi primi 50 anni Salvatore Schillaci da Palermo, professione attaccante.
Cresciuto nel quartiere popolare del Cep, impiegato nel centro vulcanizzazione di via Pirandello, da subito mette in mostra un fiuto per il gol che attira l’interesse della squadra della sua città ma la maglia rosanero non l’indosserà mai. La sua fortuna, pero’, comincia in Sicilia, all’ombra dello Stretto, con due maestri come Scoglio e Zeman. Al Messina Schillaci segna, e tanto, vincendo pure un titolo di capocannoniere in serie B nella stagione 1988-89. Scommette su di lui una Juventus che in quegli anni inseguiva ancora i fasti del passato e la prima stagione in bianconero, culminata con 15 reti e la doppietta Coppa Italia-Coppa Uefa, gli vale addirittura la chiamata in Nazionale per il Mondiale del ’90, quello che gli azzurri giocano in casa. L’allora ct Azeglio Vicini punta sulla coppia Vialli-Carnevale ma si tiene Totò come carta di riserva. E nella prima gara con l’Austria, col punteggio ancora di 0-0, decide di buttarlo nella mischia. A Schillaci bastano quattro minuti per lasciare il segno: gol di testa e vittoria degli azzurri all’esordio.
Quell’esultanza di chi realizza un sogno, con gli occhi quasi fuori dalle orbite, diventa presto l’immagine di quel Mondiale, con la canzone di Edoardo Bennato e Gianna Nannini a fare da sottofondo.
larepubblica.it
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Come riportato da Sky Sport, i gol di Immobile in Lazio–Celtic entrano nella storia biancoceleste: è la seconda doppietta più veloce della squadra capitolina in Champions. Il primato rimane a Simone Inzaghi, che il 14 marzo 2000 segnò ben quattro reti nel 5-1 della Lazio contro il Marsiglia, di cui due (la seconda e la terza) nel giro di 85 secondi.
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