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Per Lei Combattiamo

Donadoni: “Domani sarà dura, dovremo essere perfetti”

jacoposimonelli@yahoo.it'

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Obiettivo ripartire. Il Parma insegue il successo contro la Lazio per risorgere dalle ceneri, per riavvicinarsi alla zona salvezza e iniziare un nuovo campionato. La pensa così il mister Donadoni.

“L’allenamento di oggi sarà un test decisivo: Antonio si è allenato con la squadra ma ha fatto un lavoro che possiamo definire “controllato”. Se non dovesse farcela comunque c’è Iacobucci che ha disputato due buone gare. Stessa cosa si potrebbe dire per Jorquera: è stato comunque gestito ma sì, possiamo dire che è sulla via del pieno recupero”.

In vista della Lazio come valutare la gara col Palermo? Incoraggiante per la prestazione o sempre avvilente per il risultato che comunque non cambia?

“Dobbiamo leggerla in chiave positiva – risponde mister Donadoni – saper di aver perso a livello di morale non è facile da gestire, perdere sempre lascia un po’ disarmati, ma non può sempre girare male e sappiamo che solo attraverso la prestazione possono arrivare i risultati. Quindi domani siamo chiamati a ripetere la prestazione di domenica scorsa, contro una squadra, la Lazio che ha valori superiori al Palermo e di questo siamo consapevoli”.

Che Lazio si aspetta?

“La Lazio arriva da un risultato positivo in Coppa, e non conta che sia arrivato contro un avversario che disputa la serie B. Non e’ mai facile affrontare queste gare, anche perché a volte si utilizzano giocatori che hanno “meno gamba” rispetto ad altri perchè hanno giocato meno. La Lazio ha grande qualità: avere dubbi tra chi schierare, se Djordjevic o Klose, fa capire che rosa si ha a disposizione.Una rosa di spessore che da’ la dimensione dell’avversario che avremo di fronte. Dovremo fare una prestazione accorta. La Lazio a parte l’attacco, ha centrocampisti che si inseriscono bene, come Parolo e Lulic . Come detto la rosa è molto valida, anche con le assenze del caso, e noi nello sviluppo del gioco dovremo essere bravi a posizionarci e avere grande determinazione”.

In assenza di Felipe, a chi si affiderà? A Santacroce, come già accaduto, o a Mendes?

“Partono alla pari, anche se hanno caratteristiche diverse, dovrò capire innanzitutto le loro motivazioni”.

A centrocampo sceglierà in base all’esperienza o cosa?

“A centrocampo prediligo giocatori come sempre i giocatori che mi danno le maggiori garanzie, a partire dalla condizione fisica. Galloppa per esempio è riuscito ad aumentare il minutaggio. Dovrò essere attento a questo tipo di discorso, scegliere il giusto mix, altrimenti ci si trova nella condizione  di dover fare cambi obbligati e poi se serve fare cambi tattici non se ne ha più la possibilità”.

Notizie di De Ceglie? Dopo Torino se ne sono “un po’ perse le tracce”…

“Con la Juve è stato sostituito perchè infortunato ad un adduttore e poi il problema è stato il piede, ad un dito in particolare, che ancora un po’ lo limita. Comunque si sta allenando regolarmente”

Pentito di non essere andato alla Lazio l’estate scorsa?

“Quando faccio una scelta la porto avanti fino in fondo. Pensare a ritroso non rientra nelle mie corde. Per me e’ importante portare avanti il Parma perchè da questa situazione vogliamo fortemente uscire.

Che ambiente si aspetta di trovare al Tardini?

Domani non mi aspetto nulla in particolare se non che i giocatori onorino la maglia prima di tutto per se stessi e poi mi auguro che il pubblico ci dia una mano anche se gli abbiamo dato poche soddisfazioni quest’anno. I ragazzi hanno bisogno del sostegno dei tifosi”.

Arriva a Parma una Lazio allenata da un allenatore parmigiano, cosa pensa di Pioli?

“Ritengo Pioli allenatore di valore e prima ancora persona di valore, che ha principi di un certo tipo, principi che sono quelli giusti nella vita e nello sport in generale”.

Fonte: FcParma.com


 


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Il Messaggero | Retegui e Immobile, il doppio duello

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Ciro e Mateo, nemici o amici? Mentre Immobile è costretto a dire di no per la quarta volta di fila alla Nazionale a causa degli infortuni, l’Italia scopre Retegui. “Chapita”, soprannome dovuto al padre (e agente) Carlos José detto “Chapa”, ha messo la firma nelle sue prime due partite in azzurro facendo prendere una mezza rivincita a Mancini. Descritto come una copia del primo Batistuta, tegui ha dimostrato di saper farsi sentire dentro l’area, ma il ct ha volato basso: «Ha bisogno di tempo, ma sicuramente fa gol ed è importante per un centravanti». Al Mancio avrebbe fatto comodo avere a disposizione Immobile, ma il solo Ciro non basta. Ecco quindi che si fa strada la candidatura del 23enne Mateo, argentino dalle origini siciliane (Canicattì). Messi alle spalle i momenti difficili col Boca Juniors e le parentesi all’Estudiantes e al Telleres, la svolta per la sua carriera è arrivata a febbraio scorso. Anche il Tigre lo prende in prestito per sostituire Pablo Magnin, ma a suon di gol (19) Retegui lo trascina nella Copa Sudamericana dopo nove anni. Scommessa vinta dal presidente del club di Vitoria, Ezequiel Melaraña, pronto a riversare nelle casse del Boca 2,4 milioni di dollari per assicurarsi la metà del cartellino del giocatore, valutato 20 milioni. A furia di segnare, per Mateo – adocchiato oltre due anni fa anche dall’agenzia di Totti – ora c’è la fila e tra i club interessati è emersa la Lazio. A Formello si sta ragionando su come intervenire in attacco dopo i tanti ko di Immobile. Con l’età che avanza, il capitano – costretto a saltare dodici partite quest’anno – comincia ad aver bisogno di rifiatare, e l’idea di un colpo importante in prospettiva futura fa gola. Di certo un aiuto arriverebbe con un piazzamento alto in classifica e l’eventuale qualificazione in Champions League. Milioni da riversare sul mercato per completare la rosa di Sarri alleviando la dipendenza da Ciro. L’unico dubbio risiederebbe nella capacità di quest’ultimo di dividere la luce dei riflettori sia nel club che nella Nazionale. Il ds Tare da tempo ha bloccato Sallai del Friburgo, ma la variabile Retegui potrebbe stravolgere tutto.

ASTA ITALIANA – Su Mateo sono piombati anche Atletico Madrid, Napoli e Roma, ma in prima fila c’è l’Inter. In attacco sarà rivoluzione nella prossima stagione sia che resti Inzaghi sia che si decida di virare su Antonio Conte (o un altro profilo): Lukaku tornerà al Chelsea (da valutare se si possa riaprire una trattativa, dipende dal prossimo allenatore), Correa sarà ceduto e Dzeko è in stand by. Salvo offerte monstre, dovrebbe restare Lautaro Martinez, mentre resta il rimpianto per Dybala, ma Retegui potrebbe rinforzare la rosa interista. «La sua testa è totalmente rivolta al Tigre e alla Nazionale. Deve restare tranquillo e mantenere i piedi per terra: non deve pensare ad altro che a imparare e migliorare», le parole del padre. Il club di viale Liberazione però ha un asso nella manica: Facundo Colidio. Acquistato nel 2017 a peso d’oro dal Boca Juniors, l’argentino ha un anno in meno di Retegui e gioca in prestito proprio al Tigre. Beppe Marotta non vuole farsi scappare una grande occasione e punta a uno scambio per chiudere un’operazione in stile Lautaro. Per Retegui sarebbe un importante salto di qualità. Fondamentale per la crescita e per l’attacco di Roberto Mancini. Il Messaggero/Valerio Marcangeli e Salvatore Riggio

 


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