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La Lazio si veste da Babbo Natale e spreca un Felipe Anderson formato Champions

jacoposimonelli@yahoo.it'

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E’ tempo di Natale e la Lazio regala punti. E’ quello che è successo stasera. I biancocelesti si sono fatti rimontare i due gol trovati grazie a un Felipe Anderson sempre più leader prima da un eurogo di Kovacic e poi dal redivivo Palacio (non segnava proprio da Inter-Lazio dello scorso anno, 7° gol in 9 presenze contro i capitolini), sprecando la possibilità di passare le feste da sola al terzo posto.

FORMAZIONI. Pioli ripropone Klose dal 1′ e conferma la squadra che ha vinto le ultime due partite. Mancini presenta un improbabile 4-3-3 con Dodò insieme a Palacio e Icardi.

FENOMENO FELIPE. Pronti, via e la Lazio è in vantaggio. Cross di Radu per Anderson, che controlla e fa passare la palla sotto le gambe di Handanovic. La squadra di Pioli, dopo solo 2′, conduce a San Siro. Gioca a viso aperto, senza paura. L’Inter non riesce a creare occasioni, le punte sono isolate e Marchetti non corre pericoli. Così, al 27′, è ancora tempo di ammirare il talento di Felipe Anderson: il brasiliano parte palla al piede, lascia sul posto metà Inter e sigla la sua prima doppietta in carriera prendendo in contro tempo Handanovic. La Lazio è padrona di San Siro e va al riposo con la vittoria in tasca.

FATTORE K. Mancini poco prima della fine del primo tempo toglie Dodò per Medel e passa al 4-3-1-2. E’ la svolta. La Lazio si abbassa, sembra stanca. Gli uomini di Pioli non ripartono, così l’ex Bologna inserisce prima Klose e poi Onazi. Ma ormai la frittata è fatta. Angolo per l’Inter, palla respinta verso il limite dell’area laziale e botta al volo di Kovacic che piega le mani a Marchetti, stupito dalla botta del croato. Qui finisce la Lazio. I nerazzurri caricano a testa bassa e trovano il pareggio con la bestia nera Palacio sugli sviluppi di un calcio di punizione: cross in mezzo, sponda di D’Ambrosio e tocco vincente da due passi del ‘Trenza’.

La Lazio improvvisamente torna avanti e dopo pochi minuti sfiora il clamoroso 3-2, ma il tiro a giro di Mauri finisce fuori di poco. L’Inter tenta l’assalto ma Marchetti non corre rischi. Finisce 2-2 con tanti rimpianti biancocelesti.



 


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Champions League

Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”

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Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.

Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.

I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.

Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.

Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.

E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto


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