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[ESCLUSIVA] Cesar: “Il derby? Me lo vedo in Curva Nord!”

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Il derby si avvicina, l’ansia sale, specie per chi è laziale davvero e lo ha dimostrato nel corso degli anni. Per chi sa cosa vuol dire, per chi la Roma l’ha affrontata più di qualche volta, per chi sa cosa si prova a dover scendere in campo davanti al popolo biancoceleste. Per chi, come Cesar Aparecido Rodrigues, per tutti “Cesaretto” questi colori non li ha mai dimenticati. A meno di quarantotto ore dal fischio di inizio, Laziopress.it ha contattato in esclusiva l’ex terzino con il numero 10 sulle spalle.

Cosa ti aspetti da questo derby? 

“Sarà un derby difficile, duro, come sempre. La Lazio sta dimostrando di essere squadra, è riuscita a riprendersi alla grande dopo un piccolo periodo negativo e ora sta bene. Come si dice sempre però il derby è una partita a sè, in cui tutto può succedere. Potremmo parlare per ore di come andrà a finire, ma tutto sarebbe inutile. Quando si gioca una gara così importante ogni discorso lascia il tempo che trova. Il derby è una gara improbabile. La condizione fisica, la tensione, la classifica, tutto conta e niente è scontato. Se una squadra ci arriva dopo un periodo negativo gioca il derby per risollevarsi. Se invece ci si arriva dopo una bella vittoria si sfrutta l’entusiasmo e si scende in campo probabilmente con un pò più di serenità. Insomma i fattori sono molti, ma tutto dipende dall’approccio alla partita. Quando l’arbitro fischia l’inizio davvero tutto può succedere. Possiamo aspettarci una gara più statica in cui le squadre si studiano, ma anche una gara ad alti ritmi con un forte pressing in attesa dell’errore dell’avversario. Il derby è tutto e niente. Ed è proprio questo il bello”.

Dove sarà Cesar domenica pomeriggio alle 15 in punto?

“Potrei dirti che la vedrò in casa, da solo davanti alla tv… ma sarebbe una bugia (ride, ndr). Per la prima volta domenica mi godrò la partita allo Stadio Olimpico, nella meravigliosa Curva Nord!”.

Brasiliano come te, ci ha messo un pochino ad ambientarsi, ma ora sembra aver trovato la giusta dimensione. Ti aspettavi questa esplosione di Felipe Anderson?

“Avevo già parlato con te di questo calciatore qualche mese fa. Lui è arrivato alla Lazio per una cifra importante e il suo potenziale, a mio avviso, era ancora tutto da scoprire. Oggi sta dimostrando le sue capacità, quali sono le sue doti tecniche, e tutti si stanno ricredendo. E’ ovvio la città diversa, il campionato diverso e la giovane età hanno compromesso la sua serenità e lo hanno messo molto alla prova. Ciò che faceva vedere non bastava, ma ora ha trovato la giusta dimensione per esprimere tutto il suo valore e le sue caratteristiche. E devo dire che io me lo aspettavo che dopo una stagione difficile Anderson esplodesse. Il mister deve averlo valutato nel corso del ritiro estivo e probabilmente se non lo avesse ritenuto pronto la società gli avrebbe fatto cambiare aria. Con lavoro, dedizione e impegno invece lui ha fatto vedere di che pasta è fatto. Anche il cambio tecnico lo ha aiutato molto. Il tempo è stato utile per farlo crescere e oggi riesce ad esprimersi al meglio”.

Potrebbe essere lui l’uomo derby?

“Sicuramente lui è in grande forma e può essere uno di quelli che può mettere maggiormente in difficoltà la Roma. Ma in questo momento non dimentichiamoci che la Lazio ha a disposizione giocatori davvero importanti che possono dire la loro e favorire molto a livello offensivo la squadra. Candreva e Klose sono due giocatori fondamentali per i biancocelesti. Magari avessimo già oggi la certezza di vedere uno straripante Felipe Anderson nella gara di domenica!”.

Il mercato è aperto e molte società si stanno muovendo per rinforzare la rosa. Ha più possibilità la Roma di vincere lo scudetto oppure la Lazio di arrivare terza?

“La Juve sta dimostrando di avere qualche difficoltà. Sta facendo partite che lo scorso anno non gli abbiamo mai visto fare, ma questo era anche prevedibile. Dopo tre scudetti consecutivi, con il cambio in panchina e l’obiettivo dichiarato di voler fare bene in Champions era scontato che questo avvenisse. Nonostante tutto però sono ancora primi e questo dimostra la loro grande forza. La Roma dovrà essere brava a sfruttare ogni errore dei bianconeri se vuole giocarsela fino in fondo. Molto dipende anche da come andrà la Champions e da quanto andrà avanti la squadra di Allegri. La Lazio invece ha una grande occasione. Deve riuscire a mantenere il passo in tutte le partite. Con questa condizione fisica e la giusta mentalità può arrivare in fondo. Questo campionato ci sta dimostrando che tutti possono vincere con tutti. Basta vedere il Parma che nell’ultima gara ha battuto la Fiorentina. O meglio ancora il Sassuolo. Lo stesso allenatore che lo scorso anno è stato esonerato, dopo aver ripreso il suo posto è riuscito a salvare la squadra e oggi va a prendere tre punti a Milano. Tutte le partite sono difficili”.

Il mercato è aperto da pochi giorni. Qual è, ad oggi, il colpo più importante?

“Sicuramente il colpo di mercato è Shaqiri. Ma non avevo alcun dubbio perchè conosco bene Mancini e so che si tratta di una garanzia. Per accettare quella proposta significa che ha ricevuto delle certezze. Anche Gabbiadini al Napoli è stato un bel colpo, ma qui parliamo di un livello superiore. Shaqiri è uno che ha già vinto praticamente tutto, insomma è un campione”.

Parlando di campioni, tu a chi daresti il pallone d’oro?

“Messi non credo che possa vincerlo nonostante sia sempre un grande campione. Ronaldo è indiscutibile, è stato fantastico e oggi se possibile sta andando ancora più forte. Però Neuer è una certezza. Ha vinto tutto, ha vinto il Mondiale e credo che traguardi così importanti vadano premiati. Per come la vedo io, per ciò che ha dimostrato e per il suo valore sarebbe il momento di dare il Pallone d’Oro ad un portiere”. 


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ESCLUSIVA | Manfredonia: “Sarri sta facendo un ottimo lavoro con una rosa non di primissimo piano. Derby? Giocarlo un grande sogno per un ragazzo di Roma”

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Una partita che non ha bisogno di presentazioni, una gara che “ferma” l’intera città di Roma. Questo è Lazio-Roma, il Derby della Capitale. Alle 18:00 è in programma, allo Stadio Olimpico di Roma, il fischio d’inizio, tra due squadre reduci da differenti stati d’animo dopo i risultati dello scorso giovedì in Europa. In vista della stracittadina, valida per la 27° giornata di Serie A ed importante in chiave corsa ad un posto in Champions League, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, un doppio ex che ha vestito entrambe le maglie nella sua carriera: Lionello Manfredonia. Cresciuto nelle giovanili biancocelesti, trascorre ben otto stagioni con la maglia della Prima Squadra. Prima di approdare poi in giallorosso per tre anni, Manfredonia indossa per due stagioni la maglia della Juventus, conquistando anche lo Scudetto nella stagione ‘85/’86.

 

La Lazio alterna grandi vittorie e prestazioni, come quella di Napoli, o contro Milan ed Atalanta, a partite sottotono dove lascia per strada punti preziosi. Qual è il suo pensiero sul lavoro svolto da Sarri fin qui?

“Sarri sicuramente sta facendo un ottimo lavoro pur avendo una rosa non di primissimo piano. Romagnoli sembra un giocatore pienamente recuperato dopo le opache stagioni al Milan, Patric un giocatore che sta migliorando di partita in partita”.

Anche la Roma, nei risultati, ha degli alti e bassi. In termini di gioco invece, quali differenze ci sono tra la squadra di Mourinho e quella di Sarri? Chi tra questi due grandi allenatori vede avanti nel proprio percorso?

“Anche la Roma ha una rosa ristretta, ma quando ci sono tutti può fare grandi partite, come contro il Salisburgo in Europa o la Juventus in campionato”.

Da doppio ex di Lazio e Roma, com’è vivere l’attesa, la settimana del Derby della Capitale da calciatore? Che sensazioni, emozioni ha provato?

“Per un calciatore che nasce nel vivaio di Lazio o Roma l’impatto emotivo alla stracittadina è diverso da chi viene da fuori. Se le cose vanno male, il tifoso lascia perdere gli “stranieri” e critica i giocatori locali. Per me è stato più semplice disputare il derby di Torino, molto meno coinvolgente. Ma comunque rimane un grande sogno per un ragazzo di Roma poterlo disputare”.

Tra Lazio e Roma ci sono solo due punti di differenza e, insieme ad Inter, Milan ed Atalanta, sono in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. Tre posti per cinque squadre, quante possibilità hanno i biancocelesti di qualificarsi? Che lotta vede per queste 12 giornate che rimangono?

“È un campionato strano, svoltosi in due fasi, prima e dopo il Mondiale. Anche le piccole squadre tolgono punti alle grandi, solo il Napoli è al di sopra di tutti. Parecchi infortuni poi hanno condizionato le squadre, vedi Immobile nella Lazio o Dybala nella Roma. Entrambe possono rientrare nelle prime quattro”.

 


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