Connect with us

Per Lei Combattiamo

Garcia polemico su Twitter dopo Juve-Roma. Che dirà dopo Roma-Empoli?

Published

on

 


Una Roma “da Scudetto” ieri sera si è sbarazzata della pratica Empoli non senza fatica grazie ad un rigore molto dubbio concesso dall’arbitro al 114’ per un fallo di Zielinski che, in piena area di rigore, interviene sul romanista Paredes prendendo prima il pallone e poi le gambe del giocatore. Non è dello stesso ravviso il direttore di gara, però, che concede senza dubbio il penalty: De Rossi segna e la Roma vola ai quarti di finale di Coppa Italia. “L’arbitro era a cinque metri, bisogna avere fiducia in quello che ha visto”, le parole del tecnico Garcia. Eppure è sotto gli occhi di tutti l’errore, dato che a detta dell’allenatore dell’Empoli Sarri, anche alcuni giocatori della Roma avrebbero ammesso che la decisione del direttore di gara non era stata corretta.

Bisogna essere sinceri, se fosse accaduto a parti invertite o a favore della Juventus, si sarebbe già alzato un polverone di polemiche senza fine e, magari, il simpatico sergente francese sarebbe tornato a suonare il violino come in quel di Torino, nello scontro diretto perso contro i campioni d’Italia. In modo molto ecumenico, Garcia aveva analizzato così il giorno dopo il 3-2 subito contro la Juventus attraverso il proprio profilo Twitter: “A mente fredda…questa partita fa veramente del male al calcio italiano!”. Oppure, sono storia più recente le dichiarazioni del 6 Gennaio in cui l’allenatore romanista non nasconde la rabbia che alberga ancora in lui, ammettendo: “Forse non riuscirò a dimenticare per tutta la stagione o per tutta la vita. Non ho un rammarico per i tre gol irregolari; è il sentimento di ingiustizia che è difficile da cancellare”. Regolamento alla mano, però, quella sera le decisioni dell’arbitro non furono del tutto a senso unico, ma sarebbe troppo complicato e inutile spiegarlo ai romanisti. Dopo quella partita contro la Juve, però, sono iniziati ad arrivare gli “aiutini” con il Sassuolo, il pomeriggio di Udine, il doppio fallo non concesso sui giocatori della Lazio nell’azione che ha portato al primo gol di Totti nel derby e, dulcis in fundo, i fatti di ieri sera. Vorrei, però, precisare che quando cito “il pomeriggio di Udine” mi riferisco non solo al gol fantasma assegnato erroneamente dal direttore di gara, sconfessando tra l’altro la decisione dell’arbitro d’area posizionato meglio di lui per giudicare se la palla fosse entrata o no, ma anche al rigore non dato a pochi istanti dal termine della gara per un fallo netto da dietro di Emanuelson su Kone. Un episodio passato forse troppo in secondo piano. “Garcia inizia a raccogliere i frutti”, aveva tuonato il presidente Pozzo nel post gara. Sì, perché ad oggi il borsino dei favori di cui i giallorossi hanno beneficiato dopo mesi di polemiche è ben più ampio rispetto a quello dei torti subiti. Non si può di certo dire che la Roma sia stata meno favorita della Juventus, anzi. Alla scontro diretto per la lotta Scudetto manca poco più di un mese, una sfida che deciderà molto probabilmente chi sarà la regina di questo campionato, fra le due squadre che, secondo tutti gli addetti ai lavori, sono le più forti che attualmente il panorama calcistico italiano può vantare. E allora che sia uno spettacolo all’altezza e che si rispediscano al mittente tutti i tentativi di intossicare un’aria già rarefatta e pesante, non facendo finta che provengano sempre e solo dai giornali o dai cosiddetti “bar dello sport”.



 


Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.

DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS


RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:

   

Per Lei Combattiamo

Il Messaggero | Retegui e Immobile, il doppio duello

Published

on

 


Ciro e Mateo, nemici o amici? Mentre Immobile è costretto a dire di no per la quarta volta di fila alla Nazionale a causa degli infortuni, l’Italia scopre Retegui. “Chapita”, soprannome dovuto al padre (e agente) Carlos José detto “Chapa”, ha messo la firma nelle sue prime due partite in azzurro facendo prendere una mezza rivincita a Mancini. Descritto come una copia del primo Batistuta, tegui ha dimostrato di saper farsi sentire dentro l’area, ma il ct ha volato basso: «Ha bisogno di tempo, ma sicuramente fa gol ed è importante per un centravanti». Al Mancio avrebbe fatto comodo avere a disposizione Immobile, ma il solo Ciro non basta. Ecco quindi che si fa strada la candidatura del 23enne Mateo, argentino dalle origini siciliane (Canicattì). Messi alle spalle i momenti difficili col Boca Juniors e le parentesi all’Estudiantes e al Telleres, la svolta per la sua carriera è arrivata a febbraio scorso. Anche il Tigre lo prende in prestito per sostituire Pablo Magnin, ma a suon di gol (19) Retegui lo trascina nella Copa Sudamericana dopo nove anni. Scommessa vinta dal presidente del club di Vitoria, Ezequiel Melaraña, pronto a riversare nelle casse del Boca 2,4 milioni di dollari per assicurarsi la metà del cartellino del giocatore, valutato 20 milioni. A furia di segnare, per Mateo – adocchiato oltre due anni fa anche dall’agenzia di Totti – ora c’è la fila e tra i club interessati è emersa la Lazio. A Formello si sta ragionando su come intervenire in attacco dopo i tanti ko di Immobile. Con l’età che avanza, il capitano – costretto a saltare dodici partite quest’anno – comincia ad aver bisogno di rifiatare, e l’idea di un colpo importante in prospettiva futura fa gola. Di certo un aiuto arriverebbe con un piazzamento alto in classifica e l’eventuale qualificazione in Champions League. Milioni da riversare sul mercato per completare la rosa di Sarri alleviando la dipendenza da Ciro. L’unico dubbio risiederebbe nella capacità di quest’ultimo di dividere la luce dei riflettori sia nel club che nella Nazionale. Il ds Tare da tempo ha bloccato Sallai del Friburgo, ma la variabile Retegui potrebbe stravolgere tutto.

ASTA ITALIANA – Su Mateo sono piombati anche Atletico Madrid, Napoli e Roma, ma in prima fila c’è l’Inter. In attacco sarà rivoluzione nella prossima stagione sia che resti Inzaghi sia che si decida di virare su Antonio Conte (o un altro profilo): Lukaku tornerà al Chelsea (da valutare se si possa riaprire una trattativa, dipende dal prossimo allenatore), Correa sarà ceduto e Dzeko è in stand by. Salvo offerte monstre, dovrebbe restare Lautaro Martinez, mentre resta il rimpianto per Dybala, ma Retegui potrebbe rinforzare la rosa interista. «La sua testa è totalmente rivolta al Tigre e alla Nazionale. Deve restare tranquillo e mantenere i piedi per terra: non deve pensare ad altro che a imparare e migliorare», le parole del padre. Il club di viale Liberazione però ha un asso nella manica: Facundo Colidio. Acquistato nel 2017 a peso d’oro dal Boca Juniors, l’argentino ha un anno in meno di Retegui e gioca in prestito proprio al Tigre. Beppe Marotta non vuole farsi scappare una grande occasione e punta a uno scambio per chiudere un’operazione in stile Lautaro. Per Retegui sarebbe un importante salto di qualità. Fondamentale per la crescita e per l’attacco di Roberto Mancini. Il Messaggero/Valerio Marcangeli e Salvatore Riggio

 


Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.

DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS


RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:

   

Continue Reading
Advertisement

RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:    

I più letti

Scarica subito l'app di LAZIOPRESS.IT! Disponibile su app_store google_play

  © 2015 LazioPress.it | Tutti i diritti sono riservati | Testata giornalistica con autorizzazione del Tribunale Civile di Roma numero 13/2015 | CONTATTI

Close
LazioPress.it

GRATIS
VIEW