Rassegna Lazio
Cataldi ancora titolare, Felipe Anderson in panchina
Cataldi non esce più. Gli sono bastate poche gare per diventare un titolare inamovibile dello scacchiere di Pioli. Nove minuti in campionato contro il Napoli, poi l’ottima gara in coppa Italia contro il Torino e da lì si è guadagnato una maglia contro il Milan e il Cesena. Danilo va di corsa, ha battuto Onazi nel ballottaggio e vuole cancellare lo sfortunato autogol di domenica scorsa. Nonostante i suoi 21 anni ha dimostrato di avere grande personalità, in più garantisce idee e qualità alla manovra. Ruba con gli occhi Cataldi che agirà a fianco di Biglia. L’assenza dell’argentino a Cesena è pesata tantissimo. Interno sinistro giocherà Parolo, altro calciatore diventato insostituibile.
DIFESA
Pioli può tirare un sospiro di sollievo. Stavolta in difesa c’è anche una leggera abbondanza al centro. De Vrij ha recuperato dalla fascite plantare che lo ha costretto a saltare le sfide contro il Napoli e Cesena. Il tecnico s’interroga su chi schierare accanto all’olandese: Cana o Mauricio. L’albanese ha trovato un feeling con Stefan e viene da buone prestazioni ma Mauricio sembra in leggero vantaggio. Lanciato nella mischia nel momento del bisogno ha risposto presente in modo molto convincete. Forse gli manca l’intesa con de Vrij visto che si sono allenti poco insieme ma per Pioli non è un problema: «Non è importante il compagno, sono fondamentali i principi. Si sta integrando bene, i due possono anche giocare insieme». Per le corsie esterne invece maglie blindate: a destra agirà Basta, a sinistra, smaltita la febbre che lo ha messo ko nei giorni scorsi, ci sarà Radu.
ATTACCO
Felipe Anderson ha recuperato a tempo di record dalla lesione al collaterale ma Pioli, visto che la sfortuna è di stanza a Formello, preferisce non rischiare. Tanto più che il brasiliano non gioca dall’11 gennaio, giorno in cui incantò nel derby. Non ha i 90 minuti nelle gambe. Magari il tecnico lo lancerà a gara in corso per sfruttare le sue accelerazioni, quando inevitabilmente calerà il ritmo. In avanti spazio al trio che ha schiantato il Milan in campionato Candreva e capitan Mauri sulle corsie e il sempreverde Klose come terminale. Il tedesco sembra aver ritrovato lo smalto mondiale e va a caccia di altri record; oggi giocherà la centesima gara in A e è ad un gol dalle 300 reti tra i professionisti. Unico neo: al Genoa non ha mai segnato.
Il messaggero
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Il Tempo | Lazio, crocevia Europa
Serve una scossa, una vittoria in trasferta dove la Lazio ha sperperato quanto di buono fatto finora in casa. Il nono posto in classifica dipende soprattutto da cinque sconfitte pesanti (Lecce, Juventus, Milan, Bologna e Salernitana) in sette gare giocate lontano dall’Olimpico. Anche per questa ragione il viaggio a Verona con un Bentegodi imbandierato e pieno per il sessantesimo compleanno dell’impianto scaligero, è fondamentale per dare una svolta a un campionato finora ben al di sotto delle proprie possibilità. La Lazio non arriva benissimo a questo bivio con le dirette concorrenti per l’Europa poco più in alto in classifica ma tutte impegnate in gare complicate.
La banda di Sarri deve recuperare punti in questa giornata seppure in formazione rimaneggiata, con una difesa mai vista che farà a meno anche di Patric. Lo spagnolo si è arreso al problema al polpaccio rimediato in Coppa Italia martedì, meglio non rischiare e, allora, toccherà a Marusic spostarsi in mezzo accanto a Gila (quarta gara consecutiva dopo nove mesi di nulla). Il montenegrino risponde presente seppure in una posizione mai occupata dall’inizio in passato anche se con Inzaghi qualche volta aveva fatto il «braccetto» della difesa a tre per necessità. Dunque, il quartetto Lazzari, Marusic, Gila e Hysaj, un inedito totale, peraltro con reparto che lascerà molto spazio all’ariete Djuric, immarcabile nel gioco aereo. Centrocampo con Guendouzi, Rovella e Luis Alberto, pure lui recuperato all’ultimo, così come Zaccagni che affiancherà Felipe Anderson riciclato più per l’infortunio di Isaksen che per scelta e il solito Immobile. Tanti in campo con i cerotti ma almeno in panchina è stato recuperato Vecino dopo la pace con Sarri e si spera che Kamada, fin qui molto deludente, dia un segno di vita nella ripresa. In generale, però, a prescindere dai singoli, ci si aspetta una prova convincente per mettersi alle spalle il periodo nero, culminato con il tracollo di Salerno.
Avversari in difficoltà di classifica ma pronti a tutto dopo gli ultimi due pareggi in rimonta con Lecce e Udinese nonostante i nodi societari ancora irrisolti. Baroni, per adesso, resta in sella, anche se l’ombra dell’ex romanista De Rossi aleggia a Verona. Per una volta l’ex capitano giallorosso tiferà per la squadra di Sarri per accelerare la sostituzione sulla panchina gialloblu. Arbitrerà Ayroldi, davanti a oltre 30.000 spettatori, tanti per i numeri abituali dello stadio scaligero: a loro vanno aggiunti 3.000 laziali che proveranno a spingere il gruppo biancoceleste oltre l’emergenza. Per la rimonta Champions o almeno europea serve uno squillo, ormai non si può più sbagliare. Il Tempo/Luigi Salomone
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