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Dopo Djordjevic la Lazio comprerà di nuovo in Francia
Non solo Djordjevic, la Lazio e Tare in particolare sono pronte a pescare ancora in Francia. Questa volta nel mirino c’è Beauvue, 26enne del Guingamp, club francese nel quale militò anche Didier Drogba. A lanciare l’indiscrezione ci pensa Calciomercato.com, che delinea anche il profilo del calciatore:
“Nato come attaccante esterno molto rapido e difficile da contenare nell’uno contro uno, il tecnico Gouvernnec lo ha trasformato in una punta centrale capace di svariare su tutto il fronte e dalla grande varietà di colpi. La specialità della casa è diventato il colpo di testa, nonostante sia alto solo 174 cm, limite al quale Beauvue sopperisce con una capacità di elevazione fuori dal normale che gli è valso l’appellativo di “Air Claudio” da parte dei suoi tifosi, in onore del più celebre Micheal Air Jordan. Più che a Drogba, ricorda per caratteristiche il primo Malouda ammirato con la maglia del Lione e anche l’Italia gli ha messo gli occhi addosso: dopo il tentativo del Cagliari dello scorso anno, è la Lazio la formazione che ha messo nel mirino l’attaccante francese per la prossima stagione. Sotto contratto fino a giugno 2017, la sua valutazione si aggira oggi sui 5 milioni di euro; dopo l’operazione Djordjevic, il club di Lotito è pronto ad investire ancora in Francia”.
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Onorato: “Prenderemo una decisione sul Flaminio. La Lazio è libera di fare lo stadio altrove”
Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Alessandro Onorato l’assessore Alessandro Onorato si è espresso in merito alla situazione Flaminio legata alla Lazio.
Queste le sue parole:
“Parlando di impianti, è inutile discutere di Flaminio se il progetto non c’è. Il Comune di Roma è pronto ad affiancare e supportare il progetto, a seguire l’iter. Ma se il progetto non c’è, non possiamo parlarne.
Ovviamente il presidente Lotito è liberissimo di prendere o non prendere in considerazione il Flaminio, ci mancherebbe. Non vogliamo darlo per forza alla Lazio. Anzi, se Lotito avesse intenzione di farlo altrove, ci dicesse dove e siamo pronti a dare la stessa attenzione che abbiamo dato alla Roma. Lazio e Roma con stadi di proprietà sono un miglioramento importante. Fare uno stadio non è una passeggiata, ecco perché è giunta l’ora di non parlare del Flaminio tanto per parlarne. Ci sono troppe cose in ballo, troppi problemi da risolvere per banalizzare. Se la Lazio non mostrerà interesse, troveremo comunque un modo per ristrutturare il Flaminio. Tanto più che lo abbiamo messo tra le opere per i prossimi. Europei di calcio. Speriamo ovviamente di andare comunque a dama e di restituire l’impianto alla città e di esserci per vederlo. In chiusura, fortunatamente al Parco Lenzini la targa è al suo posto e speriamo possa rimanere li tranquilla per sempre.”
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