Per Lei Combattiamo
“Lotito dovrà spiegare le accuse”
Il presidente degli arbitri Nicchi replica così alle proteste della Lazio «Vogliono il sorteggio integrale? Forse hanno dimenticato Calciopoli»
La Lazio si arrabbia, gli arbitri rispondono. «Le accuse di Claudio Lotito? Nel prossimo Consiglio federale voglio delle spiegazioni». Di sicuro Marcello Nicchi, presidente dell’Associazione italiana arbitri (Aia), non ha gradito la posizione presa dal numero uno biancoceleste nel commentare l’operato del signor Andrea Gervasoni durante la sfida tra Lazio e Genoa giocata lo scorso lunedì all’Olimpico.
«Gli arbitri ce l’hanno con me – aveva spiegato Lotito subito dopo la gara – eppure da consigliere federale ho fatto tanto per la loro associazione. Da qualche tempo io e la Lazio siamo penalizzati, è chiaro: gli arbitraggi delle nostre partite sono sotto gli occhi di tutti. Ora voglio il sorteggio integrale». «Non commento le accuse né questa idea di modificare il sistema di designazione – ha dichiarato Nicchi contattato da Il Tempo – ma tutti ricordano bene cosa successe qualche anno fa con il sorteggio». Inequivocabile il riferimento allo scandalo Calciopoli, stagione 2004/05, quando peraltro il sorteggio (abolito poi nel luglio 2005) non era integrale ma mitigato dal sistema delle griglie.
Eppure Lotito non arretra. Al contrario, secondo il presidente della Lazio «la stragrande maggioranza dei presidenti della serie A» vorrebbe il sorteggio integrale. «Venerdì scorso nell’ultimo Consiglio di Lega Preziosi (il patron del Genoa che già dieci giorni fa aveva inviato un messaggio a Nicchi sul tema arbitrale, ndr) e molti altri hanno sottolineato come il sorteggio sia una necessità imprescindibile ai fini della certezza del giudicato e per evitare qualsiasi esercizio di dietrologia ex post», ha spiegato Lotito trovando il pronto appoggio del collega Maurizio Zamparini: «Sarebbe una soluzione equa», ha osservato il numero uno del Palermo, da sempre favorevole al sorteggio.
Un’eventuale modifica del sistema di designazione arbitrale, del resto, dovrebbe passare al vaglio del Consiglio federale, come ricordato ieri anche dal presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva nel tentativo di stemperare gli animi. «Gli arbitri sono spesso oggetto di forti critiche – ha dichiarato il numero uno del calcio italiano – ma è il mestiere più brutto e difficile al mondo. I direttori di gara sono sempre in buona fede, gli errori ci possono stare: ecco perché la Figc non può non difendere l’Aia. Al contempo, però, rispettiamo anche i club perché rappresentano nostre risorse: la questione del sorteggio degli arbitri sarà portata nelle sedi opportune e il Consiglio federale prenderà atto delle segnalazioni, come ha fatto nel caso della tecnologia applicata al calcio».
Dunque il problema sollevato da Lotito finirà presto in via Allegri. Anche se, come al solito, non tutte le società di serie A sono d’accordo con il presidente della Lazio. Tra queste ci sono Juventus e Roma, decisamente contrarie all’idea del sorteggio integrale degli arbitri. Secondo il club giallorosso, in particolare, le gare «delicate» per questioni di classifica (scudetto, Europa o salvezza non fa differenza) o per motivi «ambientali» (come i derby) non possono essere assegnate con un’estrazione a sorte ma devono essere dirette da arbitri preparati, capaci di gestire la tensione e le pressioni esterne, dunque con un’esperienza internazionale. La parola passa ora al Consiglio federale: l’ennesima battaglia del calcio italiano è appena cominciata.
Il tempo
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CorSera | Lazio, da Chinaglia a Provedel: cercasi marcatore n. 100
Il primo è stato Chinaglia, l’ultimo Provedel. Giorgione rimontò l’Arsenal con una doppietta negli ultimi 5 minuti in Coppa delle Fiere, all’Olimpico finì 2-2 l’esordio della Lazio nelle (vere) coppe europee moderne. Era il 16 settembre 1970. Il portiere friulano, 15 giorni fa, ha infilato di testa al 95’ il collega Oblak per acciuffare l’1-1 con l’Atletico Madrid.
Il prossimo, magari già stasera al Celtic Park, può essere il 100° laziale diverso capace di segnare un gol europeo: ma attenzione, deve essere uno di quelli che non l’hanno mai fatto con questa maglia, quindi un nuovo acquisto (Castellanos, Guendouzi, Isaksen, Kamada, Rovella) oppure uno di quelli che non sono entrati nei tabellini di EL e Conference (Casale, Gila, Hysaj, Pellegrini, Romagnoli).
In 12 hanno già «timbrato» in biancoceleste: naturalmente Immobile, che con 22 gol europei ha anche questo record, poi Felipe Anderson che ne ha segnati 9, Pedro 4, Luis Alberto 3, Vecino 2 e con una rete a testa Basic, Cataldi, Lazzari, Marusic, Patric, l’incredibile Provedel e Zaccagni. Ciro è a +2 su Inzaghi nel totale, 22 a 20, ma lo insegue da lontano (5 a 15) se si parla solo di Champions. Felipe è 8° all time (con Claudio Lopez, Parolo e Salas) a -1 da Casiraghi, -2 da Chinaglia e Kozak, -3 dal 3° posto di Nedved e Rocchi. I gol della Lazio in Europa sono stati finora 356, i trofei conquistati 2 (Coppa Coppe e Supercoppa, nel 1999). Corriere della Sera/Massimo Perrone
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