Per Lei Combattiamo
Mauricio con de Vrij, c’è Felipe dal primo minuto
ROMA Pioli insiste: si va all’attacco. La Lazio a Udine con tre assenze importanti come Mauri, Marchetti e Cana e con de Vrij malconcio (fascite plantare), ma il tecnico va avanti per la sua strada e non cambia assetto né mentalità. Sarà sempre 4-3-3. Rientra Felipe Anderson che torna titolare dopo un mese d’assenza, fiducia ancora a Candreva, apparso in ombra nelle ultime giornate, mentre il posto del difensore albanese verrà preso da Mauricio. Per il portoghese sarà la prima volta insieme al centrale olandese. In mezzo al campo l’unico vero ballottaggio è tra Onazi e Cataldi, con il nigeriano che negli ultimi due giorni pare aver superato il romano.
In questi giorni l’allenatore ha avuto il suo bel da fare per lavorare non solo sul campo, ma sulla testa dei giocatori. Di polemiche dall’inizio della settimana ce ne sono state tante e il pericolo di distrazioni c’è ma Pioli ha chiesto di concentrarsi solo sulla partita, cercando in tutti i modi di conquistare i tre punti. Il tecnico fa affidamento sulla gran voglia di riscatto di Candreva e sul ritorno di Felipe Anderson. Dal fantasista brasiliano si aspetta il cambio di passo e da Klose i gol per ripartire nel migliore dei modi.
Oltre il caos che si è abbattuto su Lotito negli ultimi due giorni, ieri è stata la volta del calcio femminile biancoceleste. «Siamo costrette e rinunciare alla trasferta di Palermo, valida per il campionato, in quanto non siamo nelle condizioni economiche per poter affrontare il viaggio e questa è una diretta conseguenza delle promesse reiterate e non mantenute da parte della dirigenza della SS Lazio», il durissimo comunicato apparso sul sito ufficiale della squadra. Pensare che ad inizio stagione il clima era tutt’altro, con tanto di presentazione ufficiale a Formello.
Il Messaggero
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ESCLUSIVA | L’ex Empoli Maccarone: “Questa Lazio è da secondo posto. Su Sarri e Immobile…”. Poi un retroscena di mercato biancoceleste
Sabato sera avrà luogo l’ultimo atto di questa Serie A per la Lazio, che si giocherà il secondo posto al Castellani di Empoli contro una squadra che non ha nulla da chiedere al campionato ma che sta vivendo un discreto momento di forma, in cui sono arrivati 4 punti tra Juventus e Hellas Verona ancora intenta a salvarsi. Per parlare di questa gara e del momento delle due squadre è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it l’ex attaccante dell’Empoli Massimo Maccarone, che ha, tra gli altri, avuto anche Maurizio Sarri come allenatore.
Una partita in cui l’Empoli non chiede più nulla al campionato a differenza della Lazio, in cerca di punti per confermare il secondo posto. I ragazzi di Sarri potranno farcela ad arrivare sopra l’Inter?
Vista la Lazio in questo momento direi di si, poi è normale che c’è l’Empoli che è spensierata dalla gara prima della Juventus e davanti al proprio pubblico, sarà per loro una partita leggera ma con grande motivazione, perché giocano contro la seconda della classe. Non è una partita facile ma come valori, conoscendo il mister, so che la preparerà al meglio.
Un campo difficile in cui diverse squadre hanno fatto fatica, ultima la Juve…
Si, ci proveranno. Ma secondo me la Lazio ha un certo tipo di gioco diverso da quello della Juve e potrà creare molti più pericoli.
Come giudichi la stagione di Zanetti alla guida dell’Empoli?
Ha fatto bene, ha fatto quello che aveva in mente la società e lo ha fatto con grande anticipo. Ha fatto una buona prima parte e poi un calo fisiologico, per poi riprendere la marcia di prima. Ha lavorato anche con tanti giovani facendoli crescere. Quindi penso che sia stata un’annata positiva.
Un allenatore che invece conosci bene è Maurizio Sarri: come valuti il lavoro fatto fin qui?
Non mi stupisce che quest’anno abbia fatto molto bene, ci vuole del tempo per improntare le sue idee. Il primo anno ha fatto un discreto campionato, quest’anno un grande lavoro. Si è visto dalla qualità del gioco che ha fatto e dai risultati che ha ottenuto. E’ normale che sia così, ma io lo sapevo già.
Rivedi nella Lazio quello che chiedeva a voi?
Lo spirito di giocarsi sempre tutte le partite e tenere il pallino del gioco, e poi di stare uniti e stretti. Insomma, come piace a lui.
Non posso non chiederti di Immobile: come lo vedi lì davanti negli schemi di Sarri?
Immobile ha delle qualità che, a parte questa stagione che ha avuto dei problemi, lo scorso anno anche con lui ha segnato tantissimi gol. Quindi mi rivedo anche un po’ in lui, perché sono i movimenti che chiede agli attaccanti. Poi noi giocavamo in un modulo diverso, perché avevamo altre caratteristiche all’Empoli. Lui agisce da punta centrale, ma sono i movimenti che chiedeva in maniera diversa ma con quei concetti.
Farà qualche altra stagione di alto livello secondo te?
Secondo me si, è un giocatore che dà tutto per la squadra e quando è così il giocatore viene sempre ripagato. Una caratteristica importante che non tutti gli attaccanti hanno, ma lui si.
Un momento in passato in cui sei stato vicino alla Lazio?
Io alla Lazio dovevo venire nel 2004 quando c’è stata la rifondazione con tutti i giocatori presi l’ultimo giorno di mercato. Dovevo essere tra quelli, ma a Parma c’era il mio ex allenatore Silvio Baldini e sono andato lì.
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