Per Lei Combattiamo
Sui social è già sorpasso
Nella Capitale c’è sempre una frase che riassume tutto. Una sorta di massima incontestabile e ineguagliabile. Quasi fosse il frutto di antiche saggezze. Quella legata alle vicende della Roma è, senza ombra di dubbio, «nun succede, ma se succede…». Un modo come un altro per pensare allo scudetto senza nominarlo e mantenendo la giusta, inevitabile, dose di scaramanzia.
Nacque tutto con Luciano Spalletti. Stagione 2007-2008, giallorossi secondi a 1 punto dall’Inter. A un passo dal quarto scudetto. Non successe. E oggi fa quasi sorridere pensare che c’è chi pensa che proprio Spalletti possa essere la soluzione giusta per uscire dalla crisi in cui la squadra è ufficialmente piombata dopo la sconfitta casalinga con la Sampdoria. Forse proprio perché «nun succede, ma se succede…». E uno che ci è andato così vicino può solo migliorare.
A ben vedere, però, ci sarebbe anche Claudio Ranieri, che di Spalletti ereditò panchina e motto e nella stagione 2009-2010, dopo essere stato per 37 minuti campione d’Italia virtuale, dovette accontentarsi del secondo posto a due soli punti dall’Inter. Non successe neppure quela volta.
Cinque anni dopo siamo ancora qua. Stagione 2014-2015. Fino a poche settimane fa la Roma sembrava inarrestabile. Per l’occasione c’era chi aveva rispolverato il «nun succede, ma se succede…». Rudi Garcia si era addirittura spinto oltre pronunciando la parola tabù. Citazione testuale datata ottobre 2014: «Questa gara (Juventus-Roma 3-2 ndr ) mi ha fatto capire che quest’anno vinceremo lo scudetto».
«Nun succede…» e guardando la classifica viene qualche piccolo dubbio che possa succedere. Al contrario è successo che la Lazio, l’odiata avversaria cittadina, ha rosicchiato un punto alla volta e ora è a -1 dal secondo posto giallorosso.
Così adesso sono i tifosi biancocelesti, con un pizzico di scaramanzia, a pronunciate il mantra romanista. Nel frattempo inondano i social network di sfottò nei confronti dei cugini. Dalle finte pubblicità che ironizzano su Ibarbo e Doumbia, i «rinforzi» comprati a gennaio da Sabatini che per ora hanno rinforzato soprattutto panchina e infermeria. Fino al selfie di Francesco Totti dietro il quale spuntano, alternativamente, il festante presidente della Sampdoria Massimo Ferrero o il laziale Felipe Anderson autore della doppietta che lunedì ha permesso alla squadra di Pioli di arrivare a -1.
Particolarmente utilizzati anche i fotomontaggi a tema «sorpasso» e quelli dedicati al violino, immaginario, che Garcia suonò a Torino per polemizzare con le «sviolinate» dell’arbitro alla Juventus. Così, mentre la Roma prova a leccarsi le ferite, la Lazio sogna in grande. «Nun succede, ma se succede…»
(Il Tempo)
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