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Lazio, il monte ingaggi più basso. La corsa Champions è low cost
Appena 55 milioni. Pioli si gode Felipe capocannoniere e Marchetti saracinesca
Assai meno di Juve (119 milioni) e Roma (98), di Inter (75) e di Milan (94), e sensibilmente meno del Napoli (73 milioni) che, nonostante il gap di 5 punti, continua ad essere la più autorevole concorrente al posto in Champions: gli unici numeri nei quali la Lazio è oggi inferiore alle big del campionato sono quelli relativi al monte ingaggi. Quello biancoceleste è a quota 55 milioni e l’idea è di ottimizzare ulteriormente eliminando le risorse che, seppure molto ben pagate (come Ederson o Cana, entrambi a 1,7 milioni a stagione), non sono prese quasi mai in considerazione da Stefano Pioli. Demolito l’assunto secondo cui più spendi e più vinci (52 punti, 1,057 milioni a punto, la Roma 1,849), ecco la Champions low-cost della Lazio: più giochi e più vinci, ricetta che sta vincendo la sfida con le leggi ataviche del calcio e che ha convinto pure chi da sempre bazzica i ricchissimi top-club pur avendo vissuto anche le giornate amare della scorsa stagione. «La mia ambizione è ancora enorme, voglio portare la Lazio in Champions League», così Miro Klose al quotidiano tedesco Kicker. Cioè, se ci crede lui che è un habitué in termini di obiettivi centrati, allora tutti sono autorizzati a farlo. Del resto oggi la Lazio sul campo è più big delle big, impossibile non rendersi conto di una crescita che sembra inarrestabile: secondo miglior attacco del campionato con 51 gol (la Juve ne ha segnati 4 di più ma ne ha fatti 7 tutti insieme al Parma) con ben 9 giocatori a rete, Felipe Anderson capocannoniere a quota 9 cui seguono Mauri e Klose (entrambi 8), Djordjevic (7), Candreva e Parolo (tutti e due a 6 reti); un gol subito nelle ultime 6 gare, Marchetti è inviolato da 424’ e ha già messo nel mirino il record suo (516’) e quelli di Pulici (606’) e Marchegiani (744’). Il che dà una media globale di 1,8 punti a partita e una relativa al girone di ritorno ancora più esplosiva: 2,3 punti, frutto di 7 vittorie e 2 sconfitte (18 gol fatti e solo 5 subiti). La squadra funziona alla grande, meglio di una big. «Ho ancora un anno di contratto con la Lazio – ha ribadito Klose – per adesso non ho avuto nessun contatto con club tedeschi. La mia sarà una decisione spontanea, di pancia, per questo non ho ancora deciso. A fine stagione prenderò la decisione con la mia famiglia, dovremo riflettere su diverse cose: se e dove continuare a giocare per esempio». Il periodo buio di inizio anno è alle spalle, adesso Miro gioca sempre e spesso lo fa bene, come se a quasi 37 anni avesse ripreso il passo del campione. Oggi è in progressione, proprio come la sua Lazio. Come può mollarla proprio adesso, soprattutto se l’anno prossimo avrà l’occasione di tornare al calcare il palco della Champions?
Corriere della Sera
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