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CorSera: “Il Milan è su Pioli”. Lotito deve blindare anche lui
Come Eriksson? Magari, penserà Pioli. Che per ora ha messo nel sacco ben 6 vittorie facendo due terzi del filotto record realizzato dal «dream team» allenato dal tecnico svedese nel 98-99, una striscia di 9 successi consecutivi interrotta da uno 0-0 contro il Cagliari. Il calendario dice che la Lazio di Pioli ce la può fare, soprattutto se continua lo stato di forma globale (e particolare di Felipe Anderson) in barba allo stop rompi-ritmo imposto dagli impegni delle Nazionali. Ci sarà da vincere a Cagliari (4 aprile), poi con l’Empoli in casa (il 12) e poi la sfida dello Juventus Stadium (il 18 alle 20.45), proibitiva solo sulla carta visto che la squadra di Tevez si ritroverà la Lazio proprio a cavallo del quarto di Champions contro il Monaco. Si può fare, insomma. Non che serva questo record a sancire la bontà della guida tecnica di Pioli, ormai le prove sono arrivate in dosi massicce. Tante da dare alla stagione i connotati dell’anno uno di un progetto a medio lungo termine con vista addirittura sullo scudetto. E tante, considerata l’inadeguatezza dell’attuale compenso (600 mila euro, terzultimo in serie A) in relazione a resa sul campo e posizione di classifica, da riportare a galla la questione contratto, al momento legato all’accesso alle coppe europee per espressa volontà di Pioli. In realtà è bastato un attimo per confermare una sintonia scontata con la Lazio, di fatto il tecnico resterà sulla sua panchina senza problemi e già si discute della formula che potrebbe, in un certo senso, avvicinare ancora di più l’allenatore ai suoi giocatori: un quid fisso (con ritocco fino al milione di euro) più gli immancabili bonus a rendimento, cioè secondo più o meno lo stesso format usato nel prolungamento di Felipe Anderson. La questione vera, però, è la lunghezza. Due esempi: ieri l’Atletico Madrid ha rinnovato fino al 2020 il contratto del Cholo Simeone dando respiro al proprio progetto; Eriksson restò in biancoceleste dal 97 al gennaio 2001, quasi quattro anni a disposizione per costruire la cavalcata scudetto. Ecco, ora che la Lazio un progetto ce l’ha (non a caso si è riacceso il canale per la sponsorizzazione con Azerbaijan «Land of Fire»), per quanto tempo proverà a blindare il suo tecnico prima che qualche big in confusione (tipo il Milan) provi a sfilarglielo? Lotito solo una volta (con Delio Rossi) si è spinto più in là di un biennale. Stavolta però serve più tempo. E più coraggio.
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