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Il sogno di Bakary: “Lazio diventerò il tuo Yaya Tourè”
La fuga, il barcone e, adesso, la Lazio. È l’incredibile ascesa di Bakary Jaiteh, gambiano di 15 anni che, dicono gli addetti ai lavori, con il fisico di Yaya Touré e i colpi di Paul Pogba, ha davanti a sé un grande futuro. Dietro c’è una storia di avventura e sofferenza, un’Odissea iniziata con la fuga per motivi politici dal Gambia, proseguita con il pericoloso viaggio sul barcone e con lo sbarco in Italia, nel giugno 2013. «A piedi nudi, perché non avevo nemmeno le scarpe», racconta. Bakary, adesso, si allena insieme agli Allievi Regionali di Roberto De Cosmi, in attesa che la burocrazia muova i suoi passi e, a settembre, sia in grado di consegnargli i documenti propedeutici al tesseramento per le squadre che hanno respiro nazionale, gli Allievi di Franceschini e la Primavera. Un po’ lo stesso percorso di Joseph Minala, insomma. «Sono contento, è un sogno che si avvera – dice Jaiteh a Lalaziosiamonoi.it -. Seguivo la Lazio già nel mio Paese, da noi è considerata una delle squadre più forti d’Europa. Ha tanti campioni e quest’anno sta facendo molto bene». In classifica, certo. Ma anche nella fase di scouting, una ricerca continua che punta a pescare il talento ovunque esso sia, all’estero o su suolo romano. E infatti il piccolo Bakary è stato avvistato sulla Salaria, nella casa famiglia dove lo status di rifugiato politico lo sveva condotto. E dove, sistematicamente, nei parchi si organizzano «mundialiti» multiculturali, partite con lo scopo primario del puro divertimento e quello non secondario della vetrina per gli osservatori che qualche volta si affacciano a vedere cosa passa. Il talento del giovane del Gambia, gran fisico e buona tecnica, non è passato inosservato. Solo successivamente è venuta fuori la verità, cioè che prima della fuga Jaiteh era una stellina in Gambia e che era stato addirittura convocato nelle nazionali giovanili. Paolo Cristallini, ex giocatore che adesso gira l’Italia in cerca di giovani, lo voleva portare a Vicenza. Colpito dalla prestanza e dalla qualità del giocatore, un portento per essere solo un ‘99 (nato il 30 novembre). Però il regolamento parla chiaro: chi abbandona la casa famiglia per due mesi non ha più il diritto di tornarci. Un rischio, considerato che il Vicenza non gli avrebbe garantito un contratto. Così è piombata la Lazio con uno dei suoi talent-scout (Paolo Figura). Il ragazzo ha sostenuto il provino e, subito dopo, è stato preso. Oggi è Formello il suo rifugio.
(Corriere della Sera)
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