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Lazio, la festa infinita. In 50 mila contro l’Empoli

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In 50mila contro l’Empoli, record di spettatori all’Olimpico. Il dato non è ufficiale, è solo prospettico. Ma, considerati gli oltre 23mila biglietti staccati a ieri, più lo zoccolo duro degli abbonamenti, tutto fa pensare che la partita di domenica sarà quella del record di pubblico. Finora il top è stato 42mila presenti per Lazio-Juve. Basterebbe questo a descrivere un momento incredibile, soprattutto se messo a confronto con i 27mila di media che, ad aprile dell’anno scorso, mugugnavano nell’Olimpico semi-vuoto. È tornata la passione, risvegliata dagli ultimi due mesi in cui si sono viste solo vittorie e un pareggio (in coppa nell’andata contro il Napoli) dopo l’ultimo k.o., contro il Genoa, il 9 febbraio. Non si fermano più né la Lazio né l’entusiasmo legato al suo incedere in una stagione partita a fari spenti e oggi abbagliante, come la luce irradiata da Felipe Anderson e la lucidità di Pioli, perfetto nella gestione del gruppo e nella strategia tattica sul campo. A Napoli un altro piccolo grande capolavoro: cambi perfetti, Benitez nel sacco e Lazio in orbita, finale di coppa Italia e derby di Champions nel mirino. Oggi niente pare impossibile. I tifosi sono impazziti. Prima hanno salutato in tremila la comitiva a Termini, una specie di trionfo preventivo che ha sorpreso pure i giocatori. Poi si sono radunati a Formello a ringraziare per la vittoria e fornire il proprio contributo in termini di calore e affetto, ai massimi livelli dopo la scena del gruppo biancoceleste che canta l’inno a centrocampo mentre i napoletani, beffati, bofonchiano. Così alle tre di notte, appena il pullman della Lazio ha fatto rientro nel centro tecnico, in tremila hanno riempito le tribune del «Fersini» per acclamare gli eroi. Cori per tutti e tutto visibile sui vari social: sono stati tanti i giocatori, quasi increduli, che hanno ripreso e poi postato la festa. Tre i più acclamati: Stefano Pioli, in quanto artefice della svolta; Felipe Anderson, in quanto idolo e faccia nuova di una Lazio fresca e divertente oltre che implacabile; Senad Lulic, ormai l’icona laziale che meglio incarna l’ebbrezza della vittoria. Suo il gol che è servito a conquistare la finale con la Juve del 7 giugno prossimo, sua la rete del 26 maggio, quella che ha risolto il derby forse più importante, la finale di Coppa Italia 2013. Prima la Roma e poi il Napoli: un’estasi collettiva. Alla quale, seppure in disparte, partecipa la società (pronti 2.000 kit maglia più biglietto a prezzi modici per il Chievo). I complimenti a Tare e il tributo al progetto voluto da Lotito che, già adesso, fa calcolare le prime ricadute economiche: 1,5 milioni (più 200mila euro di bonus) per la Supercoppa in Cina, 2,5 milioni per la finale di Coppa Italia, che potranno raddoppiarsi in caso di vittoria. Tutta benzina che serve a tenere acceso l’entusiasmo.

(Corriere della Sera)

 


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Lazio Primavera, passo falso dei biancocelesti: 2-1 contro il Bologna

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Passo falso della Lazio Primavera contro il Bologna, gara che si è giocata quest’oggi. Esame di maturità rimandato per la squadra di Sanderra perde in trasferta e manca l’aggancio al primo posto.

 


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