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ESCLUSIVA – Manzoni: “Vi racconto di quando i loghi di Lazio e Roma erano sulla stessa maglia…”

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Domenica 18 Novembre 1979, il campionato di serie A è fermo per l’impegno della Nazionale, ma all’Olimpico va in scena una partita inedita, mai giocata nei campi di calcio italiani. Tutto questo per raccogliere fondi da destinare alla famiglia Paparelli, dove nel tragico derby giocato quasi un mese prima, perse la vita Vincenzo per il razzo sparato dalla curva sud e così si affrontarono le stesse squadre di Lazio e Roma in due miste denominate Romani contro Resto d’Italia. Questa partita fu effettuata per smorzare quella spirale di violenza che si sarebbe potuta aprire dopo quel tragico evento, per far sì che le due tifoserie potessero in qualche modo condannare dopo quel gesto assurdo avvenuto nella stracittadina. E per l’occasione, la Pochain, la ditta produttrice dello sponsor tecnico di entrambe le squadre, confezionò le maglie per entrambe le formazioni dove il colore predominante era il verde e il bianco e, cosa inedita, gli stemmi di entrambe le società cucii su esse.

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La squadra dei Romani scese in campo con una maglia interamente verde con la parte superiore bianca e con il logo della Lazio sopra quello della Roma e con, ironia della sorte, i polsini biancocelesti, dove nelle file giocarono insieme Giordano, Conti, Di Bartolomei, Tassotti, Manzoni e vari, mentre quella del Resto d’Italia era interamente al contrario, ma con i polsini giallorossi dove annoverava tra le file Pruzzo, Garlaschelli, Wilson, Ancelotti e tutti gli altri nati fuori i confini della Capitale. Davanti a 20.000 spettatori, entrambe le compagini non si risparmiarono, come era la mentalità calcistica di allora e per la cronaca vinse la formazione del Resto d’Italia per 2 a 1. Dopo quella partita, non ci furono più iniziative del genere, anche solo per ricordare qui a Roma, dove il calcio è vissuto in maniera viscerale, che questo è solo uno sport, dove lo sfottò deve essere circoscritto a pura goliardia e non per generare violenza. Uno dei protagonisti di quel pomeriggio, fu proprio Mauro Manzoni, centrocampista della nostra squadra dell’epoca,. La redazione di LazioPress.it, lo ha contattato in esclusiva per sentire da lui le impressioni di quel giorno:

 

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Mauro, che atmosfera c’era quella domenica sia sugli spalti che in campo, per quella “originale” partita?

La parola giusta per questo avvenimento: “originale”! Ora un po’ anacronistico per quanto è cambiato il calcio e il suo mondo. Sugli spalti era ancora troppo vivo il ricordo della tragedia di Paparellli, un misto di gioia e tristezza visto il motivo di quella partita.

 

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Quale fu la tua prima impressione quando ti consegnarono quella maglia da indossare che aveva sia l’aquilotto che il lupetto?

Ricordo con piacere tutto, belle le maglie….anche se cera il lupetto! Pensare che il mio mister quel giorno era Nils Liedholm e ricordare anche negli spogliatoi che ci comunicava la formazione che scendeva in campo. Io, Di Bartolomei, Rocca, Spinosi, Tassotti, Giordano…ecc..ecc.. Insomma un bel ricordo ed una bella impressione per un avvenimento irripetibile.

 

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Ci fu rivalità in campo, essendo tutti voi romani che vi sentivate uniti da quel dialetto, contro coloro che anche essendo compagni di squadra, non appartenevano alla vostra città?

In campo c’era rivalità…ma giocosa. Una bella partita giocata a ritmi blandi, ma con molte giocate sopraffine visto il livello tecnico dei giocatori di quel periodo e questo la dice lunga su come i vivai erano importanti tra Roma e Lazio. C’erano una ventina di giocatori che venivano dalle giovanili e tutti romani. Impensabile ora una cosa del genere.

Fu letteralmente un bel ricordo per un avvenimento irripetibile e straordinario!

Raffaele Galli (www.eaglesgallerylazio.it)

Foto: Archivio Valentino Prestano

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Lettera Richiesta Giocatori

  


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ESCLUSIVA | Hellas-Lazio, Apolloni: “Zaccagni ha margini di miglioramento. Il Verona deve cercare punti di riferimento”

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Sabato alle 15.00 Hellas Verona e Lazio scendono in campo al Bentegodi per la seconda sfida in programma della quindicesima giornata di Serie A. I biancocelesti alla ricerca di conferme dopo le tre vittorie consecutive ottenute tra Champions League, Serie A e Coppa Italia. L’Hellas Verona per cercare di dare una sterzata ad una classifica che al momento vede gli scaligeri al terzultimo posto a quota dieci punti. Intervistato in esclusiva ai nostri microfoni, l’ex difensore dell’Hellas Luigi Apolloni ha presentato così la sfida di sabato.

Dopo un inizio complicato la Lazio ha trovato tre successi consecutivi tra Champions League, Serie A e Coppa Italia. Che segnale è questo per Sarri?

E’ un segnale che sta lavorando bene, pur non avendo fatto un inizio che ci si aspettava, il lavoro alla lunga paga. Queste tre vittorie sono un ulteriore conferma di quello che Sarri sta provando a costruire a Roma“.

Quanto è importante aver mantenuto la rete inviolata in queste tre gare? Che momento è per Casale?

Le problematiche di un calciatore ci possono essere attraverso infortuni o traumi che possono esserci durante una stagione. La cosa importante resta non mollare e continuare a lavorare per cercare di tornare più forte di prima. Ha una grande opportunità alla Lazio, ci vogliono le migliori componenti, risultati positivi compresi“.

Al suo terzo anno in maglia biancoceleste, che idea si è fatto sul rendimento dell’ex della gara Zaccagni?

E’ un giocatore con enormi qualità e margini di miglioramento importanti. Può capitare un momento stagionale in cui un calciatore possa non esprimersi al meglio, legato a infortuni o stato di forma. Sta a Zaccagni cercare di tornare ai livelli mostrati nel corso della passata stagione“.

Quali sono i punti di forza dell’Hellas che la Lazio deve temere?

La squadra, il gruppo e la voglia di uscire fuori da questa complicata situazione di classifica. Sicuramente a livello di valori la Lazio è più forte, ma le gare non si basano solo su questo. Vedremo due squadre andare decise sui palloni e che dovranno correre tanto: i biancocelesti non devono venire a Verona pensando di aver già vinto“.

Solo Empoli e Salernitana hanno segnato meno dell’Hellas. Che soluzioni può cercare Baroni?

E’ chiaro che l’allenatore osserva settimanalmente i calciatori a disposizione per cercare di trovare soluzioni al problema offensivo. Deve cercare punti di riferimento in avanti, provando a premiare il rendimento degli stessi centrocampisti in campo“.

Che gara si aspetta?

La Lazio vorrà proseguire sul cammino offerto nelle ultime uscite, mentre l’Hellas ha bisogno di punti. Sarà una partita tosta, se ci saranno i giusti livelli di corsa e determinazione la Lazio potrà vincere al Bentegodi grazie alle sue qualità“.

foto Fraioli


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