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Per Lei Combattiamo

07/05/1995 – A Torino è Zemanlandia: e la Lazio umilia la Juventus

jacoposimonelli@yahoo.it'

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Paga tutto, e tutto in una volta, la Juventus. Se e’ stata fortunata in passato (e con la Lazio lo e’ stata almeno in due partite su tre) ieri ha smesso all’ improvviso. A 18′ dalla fine l’ ha spenta Di Matteo. Il come e’ gia’ un indizio: il laziale, in contropiede molto teorico, viene servito davanti a Rampulla dall’ assist vincente di Ferrara (!), di puro stinco. Eppure, in oltre un’ ora di confronto, non c’ e’ stata vicinanza. Solo Juve, perche’ non esisteva Lazio: a cento all’ ora, oggi, sanno andare solo quelli di Lippi. Per 70 minuti Zeman faceva trotterellare i suoi su un impianto informe come uno straccio: squadra lunga e bislacca, in ritardo su ogni contrasto, soffocata dal pressing, travolta a centrocampo, cerebrale in attacco. Niente, fino a quando Di Matteo inverte la direzione di una partita matta e inspiegabilissima. Il gioco, la freschezza, la continuita’ , la voglia avevano spinto la Juve, ma la Juve giocava contro Marchegiani, mentre nella porta bianconera gioca Rampulla: da questo dettaglio, Juve Lazio 0 3 ha cominciato a essere una partita anormale, mostruosa, inammissibile. Poi, come si dice, il portiere c’ e’ per parare e Marchegiani ha parato: sei interventi decisivi rispettivamente su Torricelli, Porrini, Vialli, Deschamps due volte, Ravanelli. Ma la Lazio ha avuto anche chi ha salvato quando Marghegiani non avrebbe potuto (Negro, due volte) e pure grazie al corpo inanimato della traversa (tiro cross di Marocchi). Tutto questo non stava avvenendo per caso. Avveniva perche’ la Juve, energica e briosa come sempre, disponeva di piu’ uomini attorno alla palla. Non c’ entrava il modulo, ma il pressing. Lippi confermava infatti di averlo trapiantato ormai definitivamente in un complesso di ceppo antico: con il libero (ieri Porrini) e tre marcatori: di cui due, Jarni e Torricelli, mentalmente disponibili allo sganciamento. Tanto bastava per battere il centrocampo laziale che mancava dei contributi degli attaccanti (non presentabile Signori, lontani dalla manovra sia Boksic sia Casiraghi) e dell’ appoggio dei difensori (solo Nesta molto propositivo). Certo un problema la Juve ce l’ ha: se non segna Vialli, se non segna Ravanelli, se Baggio limita i colpi, da altri uomini vengono radi e rari contributi: Ferrara, al 3′ , e Deschamps al 53′ hanno avuto la possibilita’ di spezzare i ceppi dello 0 0. Averle mancate e’ grave. Anche questo stabilisce una differenza: la Lazio ha vinto perche’ ha depositato sui piedi degli uomini giusti le occasioni piu’ propizie. Si dice: la Lazio ha vinto di contropiede. Vero in parte. Ha vinto intanto perche’ , oltre alle correzioni della fortuna, Zeman ha provveduto alla correzione degli equilibri (dal 4 3 3 con Signori al 4 4 2 senza Signori, surrogato da Venturin). E poi perche’ l’ esecuzione del controgioco e’ stata articolata sugli schemi di massima profondita’ zemaniana: il secondo gol, combinato da Casiraghi Boksic, e’ stato esemplare. Ma a quel punto era la Juve a non esserci piu’

Fonte: Corriere della Sera

Ecco il tabellino:

JUVENTUS: Rampulla, Ferrara, Jarni, Torricelli, Porrini, Paulo Sousa (74′ Del Piero), Di Livio (65′ Marocchi), Deschamps, Vialli, R.Baggio, Ravanelli. A disp.: Squizzi, Fusi, Tacchinardi. All. Lippi.

LAZIO: Marchegiani, Negro, Nesta, Di Matteo, Bergodi, Chamot, Boksic, Fuser, Casiraghi, Winter, Signori (46′ Venturin). A disp.: Orsi, Bacci, De Sio, Rambaudi. All. Zeman.

Arbitro: Nicchi (Arezzo).

Marcatori: 72′ Di Matteo, 90′ Boksic, 92′ Venturin. 


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SERIE A| Il Monza raggiunge la Lazio in classifica, il Bologna sale al quarto posto. Tra Roma e Fiorentina termina 1-1 con tre espulsi

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Terza giornata di Serie A, dopo la sfida di venerdì tra Juventus e Napoli e la giornata di anticipi di ieri, che ha visto anche il pareggio della Lazio in casa dell’Hellas Verona. Alle ore 12:30 sono scese in campo Frosinone e Torino, con le due squadre che sono rimaste bloccate sullo 0-0 per tutti i 90 minuti: un pareggio con cui i granata hanno mancato il sorpasso alla Lazio e i padroni di casa l’aggancio ai biancocelesti. Alle ore 15 si sono invece date battaglia Monza e Genoa.


Primo tempo con poche emozioni, annullato un gol per fuorigioco a Ciurria. Nel secondo tempo il copione della partita non sembra essere cambiato, l’occasione più pericolosa della partita arriva solo al minuto 62’, dove Retegui non riesce a segnare da distanza ravvicinata, spedendo la palla alta sul tiro teso di Messias trasformatosi successivamente in passaggio.
La risposta del Monza arriva all’82’ dove Dani Mota trova un gol complicato, protagonista totale dell’azione che lo vede raccogliere palla a centrocampo spalle alla porta, girandola velocemente lungo la fascia destra verso Colpani che saggiamente aspetta il rimorchio di Pedro Pereira che di prima con un passaggio veloce, raso terra trova l’inserimento a centro area di Dani Mota che con un tiro strozzato sul secondo palo trova la rete. La partita termina così 1-0 per i lombardi, che raggiungono e superano la Lazio in classifica.


Il match delle 18 tra Salernitana e Bologna è finito 1-2 per gli ospiti. La squadra di Motta è passata subito in vantaggio al 9′ con Zirkzee, che poi ha raddoppiato al 20′. La Salernitana ha accorciato le distanze al 75′ con Simy, ma alla fine ha avuto la peggio. I rossoblù, assoluta sorpresa di questo campionato, salgono così al quarto posto in classifica. A breve ci sarà Roma-Fiorentina.


Termina anche il match della sera disputatosi all’Olimpico tra Roma e Fiorentina. Partono bene i padroni di casa che riescono a passare in vantaggio subito con Lukaku, poi raggiunti dal colpo di testa di Lucas Martinez al 66′. Il match termina 1-1 e con la Roma in 9, dopo le espulsioni nel secondo tempo di Zalewski e Lukaku.  Al termine della partita è stato espulso anche Milenkovic per i viola. 


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