Connect with us

Per Lei Combattiamo

“Sono le 18.04 del 14 maggio 2000 e la Lazio è Campione d’Italia” – L’attesa più lunga di sempre

Published

on

 


Urla, grida, c’è un casino. Stadio? No, c’è una festa. Ed è pieno di bambini. Cosa c’entra con la Lazio? Apparentemente nulla, ma presto vedrete. Perché lo Scudetto del 2000 è stato un romanzo. E come tale va raccontato. Dicevamo? Una festa sì. Elisa compie 7 anni, festeggiano tutti. Tranne uno: Piero. Anche lui 7 anni, ma è davanti alla tv. Pane e calcio, fin da piccolo. Al suo fianco una schiera di juventini con gli occhi su Perugia. Ma Piero vuole vedere la Lazio. ‘Scusate, non si potrebbe cambiare canale?’ Sussurra incerto. ‘Regazzì, vai a giocare giù va…’. Tutti nervosi. E perché mai? Semplice, la Lazio vince 3-0 col Perugia e la Juve è ancora negli spogliatoi del Curi. A Perugia piove, Collina non sa se far riprendere il gioco. Piero vorrebbe essere all’Olimpico insieme a papà Mauro. Ma la mamma voleva andare alla festa. ‘Ho le mani legate…’ dice Mauro. E via a festeggiare. Ansia, nervosismo, il titolo in palio. A Piero non frega nulla della festa, vuole vincere. E vincerà. Grazie al destino, che quel giorno, quell’unico giorno, decise di tifare Lazio. Collina sceglie di tornare in campo nonostante le proteste della Juve. Non si riesce a giocare. Pozzanghere ovunque. Filippo Inzaghi si mangia l’impossibile, Simone gliela sta gufando. Sono sempre stati amici prima che fratelli (e sempre lo saranno), ma quel giorno Simone voleva vincere. All’Olimpico la Lazio passeggia sulla Reggina, sugli spalti c’è spazio solo per le radio. In tutto ciò, Roberto Mancini ha giocato la sua ultima partita con la Lazio, portato sulle spalle e sotto la curva da Attilio Lombardo. Memories. Piero è davanti alla tv ma è come se fosse lì, tra quelli che un giorno saranno i suoi fratelli. Già lo sono, ma ancora non lo sa.

Poi all’improvviso il boato. Calori segna il gol più importante della sua carriera e la Juve affonda. Esplode lo stadio, esplodono i giocatori, esplode la Tribuna d’Onore con Cragnotti in lacrime. Ed esplode anche Piero, che pur di non farsi vedere dagli juventini va a esultare in giardino. Da solo sì, ma è come se fosse insieme a quei 70.000 dell’Olimpico. Poi un’attesa lunga una vita. Ancora Inzaghi, in area di rigore, tiro…fuori! Sospiro di sollievo. Esnaider è opaco, Zidane non fa il Zidane. I giocatori della Lazio sono tutti negli spogliatoi a sentir la telecronaca di Riccardo Cucchi. E’ la voce più famosa di sempre per il popolo laziale. Mancano pochi secondi, Esnaider cerca di allungarsi il pallone, Materazzi lo ferma. Cerca di guadagnare secondi alla bandierina. Poi il triplice fischio, Campioni d’Italia. Ed è finita, finita davvero. Lacrime, champagne, l’invasione di campo più famosa della storia laziale. Il ricordo di Chinaglia e Re Cecconi che torna in auge a quasi 30 anni di distanza. E Piero, dall’altra parte di Roma, che abbraccia il padre ringraziandolo per averlo fatto diventare laziale. Quel giorno il destino ha tifato Lazio. Pensateci, quale altra squadra ha dovuto aspettare un’ora intera per il verdetto di uno scudetto? Per di più nel proprio stadio! Unico, come la Lazio, come siamo Noi. Oggi, 15 anni dopo, il ricordo di quel giorno viene tramandato da chi l’ha vissuto minuto per minuto. Sulle note di una mitologica telecronaca e attraverso le immagini dei protagonisti: Salas, Mancini, Nesta, Simeone, Veron. Potete continuare voi. Sono le 18.04 minuti, del 14 Maggio del 2000: la Lazio è Campione d’Italia. E’ stata l’attesa più lunga della storia laziale. Ma ne valeva la pena.

 


Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.

DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS


RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:

   

Per Lei Combattiamo

Serie A, la Lazio contro il Cagliari per tornare alla vittoria: Sarri è avanti su Ranieri in quota

Published

on

 


ROMA – La Lazio ha bisogno di punti e il Cagliari, secondo i bookmaker, è la vittima perfetta. Su Better e Betflag la sfida tra Sarri e Ranieri vede favorito il primo: la vittoria dei biancocelesti si gioca tra 1,60 e 1,62 contro il colpo ospite tra 5,45 e 5,50. Il pareggio, con cui si chiuse l’ultima sfida a Roma nel 2021, paga 4,05 volte la posta. La Lazio in casa ha fatto registrare due No Goal consecutivi, ma gli ospiti hanno trovato la rete nelle ultime trasferte di Salerno e Torino contro la Juve; gli esperti, per questa sfida, vedono in vantaggio il No Goal a 1,78 contro il Goal a 1,93. I sardi non vincono all’Olimpico contro la Lazio dal 2009, quando la partita fu decisa da un gol di Alessandro Matri. Oggi, in zona offensiva, la sfida è tra un ritrovato Ciro Immobile e Luvumbo Zito, trascinatore del Cagliari. Il gol del capitano dei biancocelesti è offerto a 2,25, mentre una marcatura dell’attaccante dei rossoblù si gioca a 5,80.

 


Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.

DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS


RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:

   

Continue Reading
Advertisement

RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:    

I più letti

Scarica subito l'app di LAZIOPRESS.IT! Disponibile su app_store google_play

  © 2015 LazioPress.it | Tutti i diritti sono riservati | Testata giornalistica con autorizzazione del Tribunale Civile di Roma numero 13/2015 | CONTATTI

Close
LazioPress.it

GRATIS
VIEW