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Accuse di diffamazione nei confronti di Di Canio: Lotito assolto
Vince ancora lui. Dopo il caso-Zarate, altra vittoria per il Presidente della Lazio, Claudio Lotito. Il giudice del Tribunale di Terni lo ha infatti assolto dall’accusa di diffamazione nei confronti di Di Canio. Il fatto risaliva al 13 Marzo 2011, quando, nel corso di un programma televisivo, lo stesso Di Canio, aveva definito spropositata la cifra pagata dalla società per il giocatore Mauro Zarate, cioè 37 milioni di euro: “Lei dice cose totalmente false… pensi a fare il giocatore e a non parlare di analisi economiche, visto che non è informato e non sa quello che dice…” erano state le frasi considerate diffamatorie nella risposta di Lotito. Per il giudice, però, “si tratta di un dibattito televisivo dove le espressioni usate dal presidente della Lazio sono rimaste nella continenza espressiva e il contenuto non risulta offensivo poiché parla oggettivamente di analisi economiche e ribadisce che le stesse non sono di pertinenza dei giocatori”.
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Onorato: “Prenderemo una decisione sul Flaminio. La Lazio è libera di fare lo stadio altrove”
Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Alessandro Onorato l’assessore Alessandro Onorato si è espresso in merito alla situazione Flaminio legata alla Lazio.
Queste le sue parole:
“Parlando di impianti, è inutile discutere di Flaminio se il progetto non c’è. Il Comune di Roma è pronto ad affiancare e supportare il progetto, a seguire l’iter. Ma se il progetto non c’è, non possiamo parlarne.
Ovviamente il presidente Lotito è liberissimo di prendere o non prendere in considerazione il Flaminio, ci mancherebbe. Non vogliamo darlo per forza alla Lazio. Anzi, se Lotito avesse intenzione di farlo altrove, ci dicesse dove e siamo pronti a dare la stessa attenzione che abbiamo dato alla Roma. Lazio e Roma con stadi di proprietà sono un miglioramento importante. Fare uno stadio non è una passeggiata, ecco perché è giunta l’ora di non parlare del Flaminio tanto per parlarne. Ci sono troppe cose in ballo, troppi problemi da risolvere per banalizzare. Se la Lazio non mostrerà interesse, troveremo comunque un modo per ristrutturare il Flaminio. Tanto più che lo abbiamo messo tra le opere per i prossimi. Europei di calcio. Speriamo ovviamente di andare comunque a dama e di restituire l’impianto alla città e di esserci per vederlo. In chiusura, fortunatamente al Parco Lenzini la targa è al suo posto e speriamo possa rimanere li tranquilla per sempre.”
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