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FOTO – De Rossi, dito medio come Wilshere: l’inglese fu squalificato, il recidivo giallorosso no. Perché non è stata la sua prima volta…
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La Lazio ha appena perso il derby. I giocatori della Roma stanno, giustamente, festeggiando con i propri tifosi, quelli biancocelesti vanno a ringraziare i loro per il continuo apporto ricevuto. Totti e Florenzi presentano maglie con sfottò verso Lotito e la Lazio, fanno male ma il derby è anche questo. Poi ecco arrivare Daniele De Rossi, che decide di festeggiare alzando un dito medio verso la Curva Nord. Un’offesa gratuita, non certo da campione del mondo qual è il numero 16 giallorosso. Un’istigazione alla violenza in una gara già ricca di tensioni. In molti pensavano a una squalifica del giudice sportivo, un precedente lo suggeriva. Due anni fa, infatti, il centrocampista dell’Arsenal Jack Wilshere, durante una partita contro il Manchester City, mostrò il dito medio ai tifosi dei Citizens. E il giorno dopo, il giocatore di Wenger fu giustamente squalificato per 2 turni, saltando così anche il big match contro il Chelsea. Cosa che non è avvenuta ieri con De Rossi, un giocatore non nuovo a queste provocazioni. Nel derby del settembre 2013, infatti, quando nel finale venne annullato un gol a Klose, il mediano di Garcia sfogò tutta la sua “gioia” con un deplorevole gesto, sempre verso la Curva Nord (come testimonia questa foto, ndr).
In un derby, si sa, la carica agonistica è sempre alle stelle, sopratutto per un giocatore nato e cresciuto a Roma come il centrocampista di Ostia. Ma un grande uomo si vede anche quando a mente lucida ammette i propri errori, cosa che De Rossi non ha mai fatto…
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CdS | Festa Lazio, quinto posto per 55.000
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Un grande pubblico saluta i biancocelesti: campionato concluso davanti alla Roma.
Come riportato dal Corriere dello Sport, notte d’altri tempi con il popolo biancoceleste che torna a riempire l’Olimpico. Erano 55.000 i tifosi presenti per mandare un messaggio a Lotito: serve una Lazio ancora più ambiziosa nella prossima stagione.
Ieri partenza schock dei biancocelesti, il Verona segna con Simeone e Lasagna. Poi la rimonta: Cabral, Felipe e Pedro. Hongla acciuffa il pari.
Immobile è per la quarta volta re dei marcatori. Lo precede, nella storia della Serie A, solo Nordhal: nessun attaccante italiano era mai riuscito nell’impresa. Ha vinto Sarri, applaudito sotto la Curva Nord, perché bastava un pareggio per finire quinto e piazzarsi davanti alla Roma (terzo anno di fila per la società). La qualificazione in Europa League può essere la base per costruire un futuro radioso, a patto di accontentarlo sul mercato e magari ribaltando il destino attraverso la conferma di un top player come Milinkovic, forse al passo d’addio nella scia di Leiva, Strakosha, Luiz Felipe e probabilmente Acerbi.
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