Per Lei Combattiamo
Alessandro, nipote del generale Giorgio Vaccaro: “Nel 1927, mio nonno impedì la fusione con la Roma…”
La redazione de “I Laziali Sono Qua”, ha contattato Alessandro Vaccaro, nipote del leggendario Giorgio Vaccaro, colui che nel 1927 impedì la fusione con la A.S. Roma.
Benvenuto Alessandro, è un onore poter parlare con il nipote di Giorgio Vaccaro…
Vi ringrazio, ma l’onore va dato tutto a mio nonno, un uomo a cui ogni tifoso laziale dovrebbe essere riconoscente.
Ricordiamo ai più giovani che nel 1927 nonno si oppose alla fusione con l’altra squadra della Capitale…
Sì, fu l’artefice principale dello stratagemma che impedì a Italo Foschi che la Lazio venisse assorbita dall’attuale A.S. Roma. La Lazio incarnava l’ideale di purezza e lealtà a cui uno sportivo come lui non poteva restare indifferente ed inoltre gli sembrò naturale porre la sua abilità da dirigente al servizio della società più antica della città.
Ci racconti come vivi il fatto di essere il nipote di una delle più importanti figure della storia biancoceleste?
Con estrema normalità. Ricordo che il giorno del Centenario ero allo stadio e quando fu svelata la gigantografia di nonno provai un senso di grande orgoglio. Vedere che grazie alle sue gesta tutta quella gente poteva essere lì festante mi commosse.
Dalle tue parole si capisce che sei un grande tifoso della Lazio…
Assolutamente. Sono stato abbonato per anni in Curva, ora lo sono in Tribuna, e ho fatto tantissime trasferte.
Cosa distingue un tifoso della Lazio da un romanista?
Lo stile e l’atteggiamento, senza dubbio. Le scene che ho visto fare ai dirimpettai giallorossi lunedì nel Derby si commentano da sole. Si sono autocelebrati per aver raggiunto il minimo obiettivo stagionale, dopo un anno in cui dicevano che avrebbero vinto tutto. Poi festeggiare con la schiuma che si usa a Carnevale e con magliette improponibili (ride, ndr). I laziali certe cose non le fanno. In questo senso ho apprezzato molto Pioli, che nonostante le provocazioni di Garcia, ha mantenuto sempre un’eleganza ammirevole.
Da tifoso cosa ti aspetti da questo finale di stagione?
Dico questo. La squadra quest’anno ha già ottenuto la cosa più bella che potesse: il sostegno della gente. Se lo è conquistato sul campo, con una stagione al di sopra delle aspettative. E’ chiaro che tutti speriamo di riuscire a chiudere il campionato al terzo posto, ma se questo non dovesse accadere, credo che bisognerà ringraziare comunque questo gruppo per le emozioni che ci ha fatto provare.
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