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Ministro della Giustizia Usa: «Corruzione fino ai più alti livelli». Indagine sui mondiali 2018/2022. Tangenti anche per Francia 1998
«Alla Fifa c’è bisogno di gente onesta». E’ di Pelé la considerazione più semplice dopo il terremoto che ieri ha scosso il vertice della massima organizzazione del pallone, e nel pallone, del mondo.
Blatter ha annunciato ieri, in maniera inaspettata, le dimissioni a pochi giorni dalla sua rielezione da presidente della Fifa fino al 2019, in seguito allo scandalo che ha colpito la Fifa e uomini a lui vicini. Lo svizzero ha anche convocato un congresso straordinario, che si svolgerà tra dicembre 2015 e marzo 2016, per eleggere il suo successore. Secondo i media statunitensi, questo è il punto, lo stesso Blatter sarebbe al centro delle indagini contro la corruzione nel calcio in America. Per ora, il ciclone giudiziario ha colpito sei funzionari a lui vicini, tra cui due ex esponenti e quattro dirigenti, che l’Interpol ha inserito nella lista dei più ricercati per estorsione e corruzione.
Ricercati internazionali. «Su richiesta delle autorità degli Stati Uniti, l’Interpol ha inserito nella lista dei ricercati a livello internazionale per Jack Warner, Trinidad & Tobago, ex vice presidente della Fifa e membro del comitato esecutivo; Nicolas Leoz, paraguaiano, ex membro del comitato esecutivo della Fifa e presidente del Conmebol; Alejandro Burzaco, argentino, della Torneos y Competencias S.A., esperto di marketing; Hugo Jinkis e Mariano Jinkis, argentini, controlling principals della Full Play Group S.A; Joseph Margulies (anche chiamato Jose Lazaro), brasiliano, controlling principal del Valente Corp. e Somerton Ltd. esperto di diritti tv», spiega l’Interpol. In attesa che il cerchio si stringa anche sul presidentissimo Blatter, tocca alla stampa statunitense celebrare il successo di qeullo che a molti sembra uno spodestamento reale. «Sepp Blatter da vincitore a sconfitto in 4 giorni», titolava un’ultimòora del ‘New York Times’ commentando le dimissioni arrivate a sorpresa ieri dopo solo 4 giorni dall’elezione avvenuta a Zurigo. «Qualcosa di abbastanza terribile e preoccupante deve essere accaduto per aver fatto scendere Blatter dalle montagne a pochi giorni dalla vittoria tra le macerie dopo l’inchiesta avviata dal dipartimento di giustizia statunitense», aggiunge il NYT che ipotizza con molta determinazione che le indagini sui dirigenti della Fifa possano ora indirizzarsi direttamente su di lui.
La giustizia Usa pronta a colpire. «Dobbiamo capire che la Fifa è corrotta fino ai suoi più alti livelli». È quanto ha detto Loretta Lynch, il ministro della Giustizia americano, in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, trincerandosi però dietro un no comment di fronte alla domanda se anche Joseph Blatter potrebbe essere incriminato. «Non posso dire nulla a riguardo in questo momento», ha detto l’attorney general nell’intervista al giornale tedesco. Dopo le dimissioni annunciate ieri da Blatter, la stampa americana ha scritto che anche il presidente della Fifa sarebbe indagato dall’Fbi. «Abbiamo incriminato 14 persone, tra le quali alti funzionari delle conferderazioni e del comitato esecutivo della Fifa – ha detto ancora Lynch – quello che è emerso chiaramente dall’indagine è veramente preoccupante: tutte le volte che la Fifa ha rimosso funzionari corrotti dopo le inchieste interne, sono state sostituite da persone che hanno continuato esattamente nello stesso modo. Hanno in gran parte considerato la nuova posizione come un’opportunità di accettare tangenti – ha concluso – la corruzione ha seguito sempre lo stesso schema». Le reazioni in Europa. Nel Vecchio continente, più precisamente in Olanda, il ‘De Volkskrant’ commenta che la bravura a reperire risorse economiche per la Fifa alla fine si è ritorta contro lo stesso Blatter. «In questo periodo, in qualità di presidente della Fifa, l’organizzazione è mutata diventando una macchina da soldi di incredibile grandezza. I miliardi che passavano per la Fifa erano, allo stesso tempo, la miccia per una serie di scandali legati alla corruzione». Dalla Svizzera il quotidiano ‘Blick’ riporta invece una intervista della figlia di Blatter, Corinne Blatter-Andenmatte, secondo la quale le dimissioni «non hanno assolutamente nulla a che vedere con le inchieste». Oltremanica la Bbc sottolinea il blocco granitico di Asia e Africa nella recente elezione di Blatter e della vicenda dell’assegnazione dei mondiali in Russia e Qatar. «Con l’addio di Blatter gli equilibri sono destinati a cambiare con Federazioni come quella britannica pronte a mostrare i muscoli dopo i tentativi falliti di contrastare la presidenza dello svizzero». Una risposta all’interrogativo la fornisce il francese ‘L’Equipè che vede la strada spianata per il numero uno della Uefa: «Un boulevard per Platini». Nonostante il rifiuto a candidarsi alle scorse elezioni per la guida della Fifa l’ex bianconero viene considerato il favorito nella corsa davanti al principe giordano Ali Bin Al Hussein. Unica voce fuori dal coro quella dei media russi, a riassumere il pensiero è il quotidiano ‘Kommersant’: «Il passo indietro di Blatter è una brutta notizia per la Russia che è stata una delle più fedeli alleate del presidente». Le autorità americane, inclusa l’Fbi, stanno indagando su come la Fifa abbia assegnato i Mondiali del 2018 e del 2022 rispettivamente a Russia e Qatar. Lo affermano – secondo quanto riporta la stampa americana – fonti investigative statunitensi.
Valcke. «Non ho nulla da rimproverarmi. Sono completamente innocente e non i dimetto». Il francese Jérôme Valcke, segretario generale della Fifa, ai microfoni della Radio ‘France Infò annuncia di non voler seguire l’esempio di Joseph Blatter, dimessosi ieri, a seguito dello scandalo che sta travolgendo l’organo di governo del calcio mondiale: «Il nuovo presidente deciderà chi vuole come segretario», aggiunge Valcke. Il dirigente francese è stato chiamato ieri in causa dal «New York Times». Per il quotidiano statunitense Valcke avrebbe pagato 10 milioni di dollari nel 2008 a Jack Warner, allora presidente della Concacaf, come tangente per assicurarsi il voto della sua federazione per assegnare il Mondiale del 2010 al Sudafrica. La Fifa, in linea con le autorità sudafricane, ha negato che il pagamento fosse una tangente e ha sottolineato che Valcke non è mai stato coinvolto nell’operazione.
Francia 1998. Chuck Blazer, l’ex manager della Fifa, ammette che tangenti sono state pagate anche per il Mondiale del 1998, che si è svolto in Francia. È quanto emerge dalla deposizione fatta all’Fbi nel 2013 dalla gola profonda dello scandalo Fifa.
Fonte: Il Messaggero
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FORMELLO – Scarico per i titolari e breve fase tattica
Dopo la sconfitta di ieri arrivata ieri all’Allianz Stadium, nella gara che ha sancito l’eliminazione della Lazio dalla Coppa Italia per mano della Juevntus, i biancocelesti sono subito tornati in campo, in preparazione del match che vedrà impegnati gli uomini di Sarri lunedì sul campo dell’Hellas Verona. A Formello nel pomeriggio i titolari di ieri hanno svolto lavoro di scarico, mentre le riserve hanno lavorato dal punto atletico, prendendo poi parte ad una breve fase tattica.
Successivamente è stata la volta della consueta partitella a campo ridotto, prima con le stesse squadre della parte tattica, poi anche mischiate.
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