Per Lei Combattiamo
FOCUS – Una capriola e son…37 (anni): unicamente Miroslav Klose
‘’Avanti, prendi il calcestruzzo e gettalo nella cassaforma’’. Detto, fatto. Fil di ferro, chiodi da lavoro, pannelli da sistemare: il giovane Miro in cantiere se la cava bene. E’ il suo Paese dei Balocchi. Lavora, suda, fatica. E il padre? Al suo fianco, contento. Ma a fine giornata non ce n’era per nessuno, Miro prendeva il borsone ed usciva quatto, quatto: ‘’Papà, io vado…’’ Dove? In campo ovviamente. Il suo Eden terrestre. Via i guanti da lavoro, dentro gli scarpini. Via la tuta, spazio alla 9. E i cartellini? Ne timbrava tanti, eccome. Non prima di uscire però, bensì in corso d’opera. Gonfiando la rete. Un bomber sì, un centravanti. Elegante, caparbio, un gentleman. Mai un gesto di stizza, mai un espulsione, mai una protesta. Risoluto come il più autorevole dei Kaiser. Semplicemente, come Miroslav Klose.
Oggi il Pescatore di Gol compie 37 anni di cui più della metà trascorsi da campione. Sempre lì, nell’area piccola, a gelare i portieri con quello sguardo di ghiaccio che ne ha scandito la storia. Occhi azzurri che dicono tutto. Poi tante perle, tanti successi, tante emozioni. Dai campetti della Regionalliga alla Scala del Calcio della Serie A, passando per la magica notte di Belo Horizonte dove è diventato il miglior bomber della storia dei mondiali. E poi Rio de Janeiro, il Maracanã, le luci della ribalta, quel titolo mondiale conquistato all’ultimo respiro. Tutti in piedi ad applaudire un fuoriclasse che ha qualitativamente arricchito ogni squadra in cui ha militato, dal Werder al Bayern Monaco. E lo sa bene la Lazio, che qualche anno fa gli ha aperto i cancelli del Paradiso per farlo sedere alla destra dei suoi più grandi centravanti di sempre.
Dal sussulto contro il Milan all’emozione finale al San Paolo, passando per i gol nel derby e la cinquina al Bologna. Unicamente Miro, brividi a non finire. Quando era ancora un ragazzino studiava per diventare un carpentiere. Alla fine è diventato un pescatore. E in quella sua rete, così ampia e ricca di fili, ha saputo imbrigliare le emozioni di migliaia di tifosi. Un pescatore di sogni, un pescatore di gol. ”Papà, vado…” Forse è stato meglio così, il campo nel cuore e nel destino. E poi? Numero 11, capriola celebrativa e tanti saluti. Miro Klose è ormai nella storia, una leggenda. Sotto il segno dell’Aquila. Tanti auguri. E grazie di tutto.
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Formello
FORMELLO – Scarico per i titolari e breve fase tattica
Dopo la sconfitta di ieri arrivata ieri all’Allianz Stadium, nella gara che ha sancito l’eliminazione della Lazio dalla Coppa Italia per mano della Juevntus, i biancocelesti sono subito tornati in campo, in preparazione del match che vedrà impegnati gli uomini di Sarri lunedì sul campo dell’Hellas Verona. A Formello nel pomeriggio i titolari di ieri hanno svolto lavoro di scarico, mentre le riserve hanno lavorato dal punto atletico, prendendo poi parte ad una breve fase tattica.
Successivamente è stata la volta della consueta partitella a campo ridotto, prima con le stesse squadre della parte tattica, poi anche mischiate.
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