Esclusiva
ESCLUSIVA – Capitan Serpieri: ”Alla Lazio ho vinto tutto quello che potevo vincere. Bollini? Mi ha cresciuto”
Testa alta, sguardo fiero e fascia al braccio. Giù in difesa, a dirigere l’orchestra. Poi carisma e personalità. Un talento? Sì, sì. Anche vincente. Chiedete ad Alberto Bollini: ”Mister, mi parli di Riccardo Serpieri...’ E via coi ricordi. Molti ancora nitidi, emozioni che non si dimenticano. Oggi l’ex capitano della primavera della Lazio gioca col Cosenza, in Lega Pro. Ha recuperato da un brutto infortunio e non vede l’ora di cominciare una nuova stagione: ”A Cosenza non mi sono trovato male – racconta Riccardo in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it – tralasciando i problemi fisici. Potevo andare al Messina ma alla fine non ci siamo trovati. Il mio esordio tra i professionisti? E’ stato contro la Reggina, nel derby. Era da tanto tempo che non giocavo, venivo da un infortunio. Ero emozionato certo, ma nel complesso è stato bello. L’infortunio? Ho recuperato, ora va tutto bene.”
E poi? Poi la Lazio, i trascorsi nelle giovanili, qualche gol importante e soprattutto i due trofei vinti con la fascia di capitano al braccio. Una bella soddisfazione per chi è cresciuto con l’aquila sul petto: ”Io giocavo a Civitavecchia, vicino casa mia. Poi ha 13 anni ho fatto il provino e sono andato alla Lazio. Son partito dai Giovanissimi Provinciali fino alla Primavera. Con la Lazio ho vinto tutto quello che potevo vincere, sono contento per la mia esperienza. Il ricordo più bello? Sicuramente la vittoria dello Scudetto in finale contro l’Atalanta. Il compagno più forte con cui ho giocato? Cataldi, ma anche Keita. Con Danilo siamo in ottimi rapporti, quando possiamo ci vediamo. Lo reputo un mio carissimo amico. Filippini e Crecco? Mi auguro che facciamo un percorso simile a quello realizzato da Danilo. Seguo tutti i miei ex compagni della Primavera, voglio bene ad ognuno di loro. Lorenzo si è ritagliato un piccolo spazio a Bari, Luca ha fatto ancora meglio alla Ternana. Spero possa intraprendere la stessa via di Danilo, ovvero un anno in Serie B e alla fine imporsi alla Lazio, glielo auguro con tutto il cuore”
Continua Riccardo, tra curiosità e ricordi: ”Bollini? Sono stato con lui 2 anni e mezzo, mi ha cresciuto, è stato molto importante. Mi ha formato caratterialmente, a lui devo tantissimo. Stesso discorso per Simone Inzaghi, è stato altrettanto importante. Sono due ottimi allenatori, spero si impongano in categorie superiori. Il gol più bello? Quello a Trigoria contro la Roma, segnai il 2-1. Niente male dai (ride ndr).” Niente male davvero, il derby è sempre il derby: E i giocatori della prima squadra? ”Erano un gran gruppo, mi hanno aiutato ad integrarmi. Non mi facevano sentire come il classico ragazzo della Primavera che viene a fare un semplice allenamento. Se l’infortunio mi ha pregiudicato la carriera? Penso di si, è arrivato nel momento peggiore. Io però non mollo, nelle difficoltà si viene fuori più forti di prima. Spero di essermi lasciato alle spalle tutti questi problemi e di riuscire a fare una stagione come si deve iniziando dal prossimo anno. Il futuro? Spero di mantenere la categoria, riuscire a fare una bella stagione in Serie C. Certo, magari chi lo sa. Se riesco ad impormi vorrei puntare sempre più in alto, gradino dopo gradino.”
Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.
DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS
RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:
Esclusiva
ESCLUSIVA | 26maggio, Crecco: “Giornata unica, io mi ero affidato a Radu”. E su Sarri…
26 maggio 2013, una data indimenticabile. Sono passati 10 anni dal giorno in cui la Capitale ha visto le due compagini della Città contendersi il trofeo più importante della storia calcistica capitolina: la Lazio ha battuto la Roma 1-0 nella finale di Coppa Italia con un gol di Lulic al 71esimo. Parole che a distanza di tempo risuonano come un mantra: tutti ricordano dov’erano il giorno del derby, come hanno vissuto l’attesa e come sono stati i festeggiamenti. Tutti ricordano la tensione e la gioia smisurata. E a raccontare i dettagli di quella giornata memorabile è stato uno dei protagonisti di quella rosa: Luca Crecco, all’epoca giovanissimo, ha alzato al cielo la Coppa da calciatore e da tifoso, un binomio che ha reso quei momenti ancora più emozionanti.
Stamattina aprendo i social si può notare che impazza un trend…
“E’ tutto biancoceleste. In verità è da un po’ di giorni che è così, da quando la Società ha iniziato a ricordare attraverso i video la marcia di avvicinamento a quella finale. Bellissimi i social colorati in questo modo“.
E il risveglio del 26 maggio di 10 anni fa com’è stato?
“E’ stata una giornata che non dimenticherò mai. Viverla in quel modo, da laziale, non ha prezzo. Ricordo ogni minimo istante, soprattutto il triplice fischio quando siamo corsi tutti in campo. Il giorno dopo, appena sveglio, ancora non avevo realizzato cosa fosse accaduto. Avevamo passato una serata fantastica, con i festeggiamenti in pullman fino a tardi. Giornata unica“.
Eri il più giovane della rosa del 26 maggio, chi è stato il calciatore che ti ha fatto da guida in quei giorni?
“Ero un ragazzino, avevo 17 anni, ero al mio primo anno in pianta stabile in prima squadra. Ricordo che c’era una tensione incredibile e ogni calciatore stava un po’ sulle sue, era una partita troppo sentita. Avevo legato, oltre che con Strakosha che era salito con me dalla Primavera, con Radu, che mi ha sempre aiutato in tutto e mi ha fatto crescere anche come uomo. Mi ero affidato molto a lui, ma anche lui sentiva tanto la partita“.
La partita l’avete cominciata a sentire già dalla semifinale vinta con la Juventus?
“Il pensiero del derby è arrivato dopo. Archiviata la gara con la Juve abbiamo solo pensato ai festeggiamenti, perché avevamo ottenuto la finale superando una squadra fortissima. E come l’abbiamo superata poi, all’ultimo minuto. Ritrovarsi in finale la Roma è stato un bel colpo, ma tutto bene quel che finisce bene“.
Passando all’attualità, la Lazio di oggi era preventivabile vederla in questa posizione di classifica?
“Ci speravo. La squadra è collaudata ormai da anni, alcuni calciatori giocano insieme da tempo e si conoscono bene. Quest’anno si è vista davvero una Lazio importante, la mano di Sarri è statafondamentale“.
Ci vedremo presto a Roma?
“Al momento sono a Roma e domenica sarò all’Olimpico, a Formello un domani chissà… è difficile, ma la speranza è l’ultima a morire“.
Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.
DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS
RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:
-
Per Lei Combattiamo4 settimane ago
Frase Ambra Angiolini, la risposta della Lazio via social: “Fiorello è l’unico che…” – VIDEO
-
Per Lei Combattiamo4 settimane ago
Concerto Primo Maggio, Fiorello giustifica Biggio: “Non capisce nulla di calcio. Gli avevo detto di stare attento”
-
Per Lei Combattiamo6 giorni ago
Il Tempo | Lazio-Cremonese, biglietti finiti. Il settore ospiti resta vuoto
-
Per Lei Combattiamo3 settimane ago
La Lazio si stringe attorno a D’Amico: “Saremo sempre al tuo fianco, forza Vincenzo!”