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Palombi e Pollace condannano la Lazio ai rigori, Torino Campione d’Italia 2014/2015

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Lazio e Torino si sono sempre affrontate nelle ultime quattro edizioni delle Final Eight che assegnano il titolo di “Campioni d’Italia” ma stavolta in una finale. Dalla gara disputata dalle due compagini si capisce il perchè proprio queste due squadre siano arrivate in fondo a queesta competizione. Il calcio espresso in campo è di alto livello e la partita si decide solo ai calci di rigore dopo che il risultato nei 120′ era stato di 1-1 con reti di Rosso e Prce. A spuntarla è il Torino con il penalty decisivo di Edera dopo una serie infinita di tiri dal dischetto, con gli errori decisivi di Pollace e Palombi.

PRIMO TEMPO – A battere il calcio d’inizio allo Stadio Comunale di Chiavari è la Lazio ma a partire meglio è il Torino che ha un occasione da gol con Morra, capocannoniere della Final Eight, che colpisce a lato di testa da buona posizione. Al 8′ minuto il Torino invece non perdona e passa in vantaggio con Rosso che batte Guerrieri con un destro secco. I biancocelesti provano subito a reagire con un paio di spunti di Tounkara e un destro al volo di Palombi che però non impensieriscono la difesa granata. Ma la seconda occasione da gol della partita capita sempre sui piedi di Morra al 23′ che chiama al grande intervento Guerrieri. La Lazio si riporta in avanti e e serve un vero e proprio miracolo a Zaccagno per negare il gol a Tounkara che svetta di testa nell’area di rigore. La prima frazione di gioco si chiude con il Torino rintanato nella propria metà campo mentre la squadra capitolina attacca ma senza risultati.

SECONDO TEMPO – Al ritorno in campo Simone Inzaghi manda in campo Rossi, vero e prorio eroe per i biancocelesti in questa Final Eight, al posto di uno spento Fiore. Poco dopo entra anche Condemi per Verkaj. Il primo squillo della ripresa è una super giocata di Tounkara che dopo aver superato un paio di difensori chiama ancora ad un grande intervento il portiere granata. La Lazio attacca ma il Torino cerca sempre la ripartenza in velocità per chiudere la gara e ci va vicino con Morra che si fa però ipnotizzare a tu per tu da Guerrieri. I biancocelesti continuano ad attaccare e con un prolungato scambio palla a terra tra Tounkara e Seck vanno ancora vicino al gol. Al 65′ è a dir poco miracoloso Guerrieri con un doppio intervento sugli sviluppi di un calcio di punizione. Proprio quando il Torino sembra in grado di gestire la gara e portare a casa il risultatola Lazio pareggia con Prce, che svetta più in alto di tutti sugli sviluppi di un corner a un quarto d’ora dalla fine. Sembra finita quando il quarto uomo assegna tre minuti di recupero ma prima Silvagni coglie un palo con uno splendido tiro a giro, poi Edera ha sul piede destro il matchpoint ma ancora una volta Guerrieri dice di no.

PRIMO TEMPO SUPPLEMENTARE – La stanchezza si inizia a far sentire, ma i biancocelesti continuano ad attaccare e Palombi sfiora il gol, negatogli per l’ennesima volta da un intervento strepitoso dal portiere granata Zaccagno.

SECONDO TEMPO SUPPLEMENTARE – Con le ultime energie rimaste le due squadre cercano di vincere la gara ed evitare i calci di rigore. Edera per il Torino coglie un clamoroso palo con un gran tiro di destro. Dall’altra parte Rossi impegna per l’ultima volta Zaccagno con una girata rasoterra.

RIGORI – Prce (L) Gol – Mantovani (T) Gol – Silvagni (L) Gol – Debeliaou (T) Parato – Murgia (L) Gol – Troiani (T) Gol – Palombi (L) Traversa – Danza (T) Gol – Tounkara (L) Gol – Procopio (T) Gol – Condemi (L) Gol – Fissore (T) Gol – Mattia (L) Gol – Lescano (T) Gol – Pollace (T) Parato – Edera (T) Gol

   LAZIO (4-3-3): Guerrieri; Pollace, Mattia, Prce, Seck; Murgia, Pace (86′ Silvagni), Verkaj (52′ Condemi); Tounkara, Fiore (46′ Rossi), Palombi.

A disposizione: De Angelis, Cotticelli, Germoni, Quaglia, Dovidio, Folorunsho, Manoni, Rokavec, Silvagni, Condemi, Capuano, Milani, Rossi. Allenatore: Simone Inzaghi

TORINO (4-4-2): Zaccagno; Troiani, Mantovani, Bonifazi, Procopio; Zenuni ( 85′ Edera), Danza, Proia (85′ Thiao), Rosso (108′ Lescano); Morra, Martino.
A disposizione: Bambino, Cucchietti, Montefalcone, Fissore, Dalmasso, Lescano, Candellone, Edera, Lenoci, Rizzo, Pinton, Tindo. Allenatore: Moreno Longo

Arbitro: Antonio Di Martino (sezione di Teramo)
Assistenti: Oreste Muto e Giovanni Baccini
IV Uomo: Piscopo

NOTE. Ammoniti: 8′ Rosso (T), 14′ Seck (L), 49′ Troiani (T), 104′ Fissore (T), 105′ Murgia (L), 118′ Condemi (L), 120′ Prce (L) 


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Il Messaggero | Lazio, da genio emarginato a valore aggiunto: la lunga metamorfosi di Luis Alberto

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«Hai messo fuori me, dovresti mettere fuori tutti adesso». Sta tutta qui la rifioritura del rapporto tra Luis Alberto e Sarri. La Lazio torna sconfitta da Lecce e si chiude in palestra per un faccia a faccia giocatori-tecnico. Lo spagnolo, out in Salento per un problema al ginocchio, senza mezze misure si sfoga col tecnico. In questo modo, dopo un ottimo mese di dicembre durante la pausa per il Mondiale, per il Comandante arriva l’ultimo tassello e la trasformazione di Luis può dirsi completata. Altro che l’intermittenza dei mesi precedenti con tanto di richiami di casa. Il Cadice invece dovrà ancora aspettare, perché il numero 10 si è ripreso la Lazio e difficilmente Sarri ci rinuncerà da qui in avanti. L’ex Liverpool d’altronde ha confermato la rinascita con i fatti, tanto da essere premiato con i minuti che prima non gli venivano concessi. Sono 1293 quelli del 2023, appena sei in meno di Milinkovic in un testa a testa impensabile a novembre scorso. Il Mago si è invece rimboccato le maniche e, se lascia qualche minuto, almeno si rifà contribuendo il doppio del Sergente alla fase offensiva della squadra. Due gol, uno valso tre punti contro la Sampdoria, e due assist con i quali è arrivato a quota 61 in Serie A dal 2016, numeri che non ha nessun altro. Sono ormai lontani i giorni in cui si percepiva la sua svogliatezza. L’impatto con la nuova gestione gli ha fatto capire di non avere più il posto sicuro, e dopo una stagione di assestamento, ormai l’armonia con Sarri l’ha trovata davvero. I suoi valori fisici sono sempre tra i più alti in squadra. Rispetto a prima corre di più (9,6 km di media) e lo confermano gli almeno 4 palloni che recupera a partita (al derby 5). Lucido quando c’è da difendere, senza però dimenticare la qualità, grazie alla quale con 94 passaggi riusciti nel derby ha fissato il record della 27° giornata. Niente croce, solo delizia il Mago, leader in tutto e per tutto, sempre pimpante in campo, ma pure nello spogliatoio.

LA RIPRESA – A conferma di ciò, non si vedono più nemmeno i giorni di vacanza che si prendeva in autonomia. Adesso il numero 10 è il primo ad arrivare a Formello, e infatti ieri ha ripreso normalmente le operazioni col resto della squadra. Sarri ha ricominciato subito a lavorare sulla tattica nonostante i sette calciatori partiti con le Nazionali. Il programma prevede per oggi una seduta pomeridiana, domani doppia e sabato mattina, prima di altri due giorni di riposo. Al termine di questi ultimi sarà atteso anche Immobile in gruppo. Provedel, Casale e Pedro invece, ieri gestiti, si rivedranno prima. Il Messaggero/Valerio Marcangeli

 


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