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«Il treno delle 3 parte al solito binario». Ma in orario arrivano solo i match truccati
«Il treno delle 3?». «Quello delle 23?». «E quello delle 3 e 33?». «Il direttissimo!». Non si tratta di una discussione tra dipendenti delle Ferrovie dello Stato ma di conversazioni intercettate dagli investigatori che ieri hanno alzato il sipario dietro al quale andava in scena il «Miracolo di San Michele». È proprio in questo modo che il procuratore sportivo Fernando Arbotti chiamava il presunto sistema criminale che ha consentito alla squadra del Catania di risalire la classifica del campionato di Serie B salvandosi dalla retrocessione proprio all’ultima giornata. Anche i tifosi etnei restarono a bocca aperta davanti al miracolo. Ma gli agenti di polizia della Digos e il procuratore di Catania Giovanni Salvi non hanno creduto agli eventi soprannaturali. Così ieri, nell’ambito dell’inchiesta denominata «I treni del gol», sono state recapitate sette ordinanze di custodia cautelare, anche nei confronti dei dirigenti del Catania che avrebbero comprato almeno cinque partite del campionato. Gli inquirenti ipotizzano dunque l’esistenza di un’associazione per delinquere con una struttura «organizzativa stabile» in cui ognuno aveva il suo ruolo. Un’associazione finalizzata «a realizzare una serie indeterminata di delitti di frode in competizioni sportive».
CINQUE PARTITE. Ai piedi dell’Etna centinaia di migliaia di tifosi gioivano, speravano e piangevano per le sorti di una squadra che scendeva in campo sudando in vista della meta. Sotto il vulcano c’è una città che ha il diritto di sapere fino in fondo perché la società dal glorioso passato ha rischiato di retrocedere e poi si è salvata in calcio d’angolo, per così dire. Secondo il procuratore catanese Giovanni Salvi «almeno cinque partite, forse sei, sono state truccate con somme di denaro versate a giocatori». Adesso i catanesi e gli amanti dello sport pulito e leale vogliono sapere se le lacrime di gioia versate in occasione di quella vittoria del Catania sul Trapani (4-1), erano state già programmate. I tifosi e gli inquirenti vogliono sapere cosa è accaduto il 19 aprile, quando il Catania ha vinto 2 a 1 sul Latina, o la settimana seguente, quando i rosso-blu travolsero la Ternana 2 a 0. I sospetti ricadono, almeno secondo la procura, anche sul pareggio con il Livorno (1-1) e sulla vittoria contro l’Avellino (1-0). Tutte partite disputate nel 2015, tra la fine di Aprile e l’inizio di maggio. Competizioni vinte durante quel trend positivo del Catania che aveva consentito alla società di lasciarsi alle spalle la zona retrocessione. Partite successive a quella giocata tra Virtus Entella e Catania, quando i liguri vinsero 2 a 0 mandando i siciliani in fondo alla classifica.
I TRENI DEL GOL. Le indagini furono avviate proprio all’indomani di quella partita. «L’inchiesta nasce dal fatto che il presidente del Catania Calcio era pressato dai tifosi – ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore Salvi – temeva anche per la sua incolumità e si è rivolto alla Procura». Pulvirenti non poteva pensare che, sempre usando le parole del magistrato «le indagini hanno in realtà preso un filone diverso che ci ha portato a questo risultato cioè all’individuazione di 5 partite quasi tutte consecutive che sono state comprate con i risultati in favore del Catania». Gli inquirenti che lavorano all’inchiesta «I treni del gol» sospettano dunque che, dopo la vittoria della squadra originaria di Chiavari, nel marzo 2015, i dirigenti del Catania Calcio avrebbero contattato gli altri indagati. Gli obbiettivi potrebbero essere stati due. Il primo riguarda la possibilità per la squadra siciliana di restare in Serie B. Il secondo lo ha spiegato ancora il pm: «Lavoriamo anche sull’ipotesi che questo abbia delle implicazioni sulle scommesse clandestine». Ancora: «Sono stati segnalati improvvisi sbalzi nelle quotazioni, operazioni anomale derivate dalla conoscenza e dalla consapevolezza che il risultato sarebbe stato già noto». Naturalmente per convincere i presunti complici serviva ungere la ruota attraverso «consistenti risorse economiche». Soldi che sarebbero stati offerti da Giovanni Impellizzeri, agente di scommesse on line. A quel punto bisognava coinvolgere chi oggettivamente scendeva in campo, i calciatori. I magistrati ritengono che a questo punto sarebbe intervenuto Fernando Arbotti. Del resto chi meglio di un procuratore e agente Fifa può avere «contatti e rapporti di conoscenza» nel mondo dello sport?
INTERCETTAZIONI. Un sistema, quello ipotizzato dagli inquirenti, dove gli indagati utilizzavano parole in codice. «Il Magistrato» era Pulvirenti. Grazie ai «treni», ai giocatori, era possibile intervenire sulle «udienze» o sulle «cause», ovvero le partite. Naturalmente ai presunti corrotti era doveroso pagare la «tariffa» o «la parcella dell’avvocato». Ma come far sapere quale era il calciatore coinvolto? Attraverso «l’orario del treno o il binario», che corrispondevano al numero della maglia. Il gioco più bello del mondo ridotto a nomi in codice e parole chiave. E chissà se gli anni futuri andranno diversamente. Del resto, in un’intercettazione, Pulvirenti afferma: «Ormai l’ho inquadrato il campionato di Serie B. L’anno prossimo arrivo primo». E come dice Impellizzeri dopo aver parlato di una scommessa da 1500 euro: «Comunque viva lo sport».
Fonte: Il Tempo
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La denuncia della moglie di Luis Alberto: “Minacce di morte dai romanisti!”
Come riportato da gazzetta.it, Patricia Venegas comunica di aver denunciato tutti coloro che l’hanno minacciata e insultata pesantemente sui social, augurandole anche di morire. Su Instagram la moglie di Luis Alberto ha scritto: “Ecco quanto è malata la gente, per aver festeggiato la mia squadra che tifo da una vita e ieri ha vinto la coppa. E la cosa peggiore è che non ne ho ricevuto solo uno. Voglio anche dire che tutti coloro che si sono dedicati a mandare questo tipo di messaggi, sono stati denunciati”.
Una scia di messaggi da parte di tanti tifosi giallorossi arrivati dopo alcune stories su Instagram di Luis Alberto in coincidenza della finale di Europa League tra Roma e Siviglia, squadra di cui è sempre stato tifoso. Il centrocampista biancoceleste aveva diffuso un video con la sua esultanza per il successo degli spagnoli a Budapest. Con una dedica a Sergio Rico, il portiere del Paris Saint Germain rimasto vittima di una grave incidente per una caduta da cavallo: “Forza amico, dobbiamo festeggiare questa coppa”.
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