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La SS Lazio ringrazia il capitano Stefano Mauri
Stefano Mauri, nato a Monza l’ 8 gennaio 1980, viene acquistato dalla società biancoceleste nella sessione invernale del calciomercato, stagione 2005/2006. Nel suo periodo alla Lazio colleziona 284 presenze e sigla 46 goal. In questa lunga carriera colorata di biancoceleste, Stefano realizza il suo primo goal contro il Chievo Verona il 5 febbraio 2006 e conquista una Supercoppa Italiana contro l’Inter a Pechino, l’ 8 agosto 2009, e due TIM Cup contro la Sampdoria, il 13 maggio 2009, e la Roma il 26 maggio 2013. La stagione 2012/2013 per Stefano è importantissima. Mauri gioca largo a sinistra nella batteria dei quattro trequartisti alle spalle di Miroslav Klose. L’11 novembre 2012 firma la rete del momentaneo 3 a 1 in favore della Lazio nella vittoria biancoceleste per 3 a 2 nel Derby capitolino di andata. Con la partenza di Tommaso Rocchi, trasferitosi all’ Inter durante il mercato di gennaio, Mauri diventa il capitano della squadra biancoceleste. Il giorno 26 maggio 2013 batte in finale la Roma per 1 a 0 e alza al cielo la Coppa Italia. Il 12 Aprile 2015 segna il 9° goal stagionale nella roboante vittoria interna contro l’ Empoli per 4 a 0 realizzando il suo personale record di 9 reti in una stagione di Serie A. Lascia il club, totalizzando, dopo 9 anni, 284 presenze e 46 reti conquistando 2 TIM Cup e 1 Supercoppa italiana. La Società Sportiva Lazio ringrazia Stefano Mauri per l’impegno, la dedizione e la professionalità dimostrata in campo indossando la maglia biancoceleste. Il Club augura a Stefano un luminoso avvenire ed ogni successo per il prosieguo della sua carriera.
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Onorato: “Prenderemo una decisione sul Flaminio. La Lazio è libera di fare lo stadio altrove”
Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Alessandro Onorato l’assessore Alessandro Onorato si è espresso in merito alla situazione Flaminio legata alla Lazio.
Queste le sue parole:
“Parlando di impianti, è inutile discutere di Flaminio se il progetto non c’è. Il Comune di Roma è pronto ad affiancare e supportare il progetto, a seguire l’iter. Ma se il progetto non c’è, non possiamo parlarne.
Ovviamente il presidente Lotito è liberissimo di prendere o non prendere in considerazione il Flaminio, ci mancherebbe. Non vogliamo darlo per forza alla Lazio. Anzi, se Lotito avesse intenzione di farlo altrove, ci dicesse dove e siamo pronti a dare la stessa attenzione che abbiamo dato alla Roma. Lazio e Roma con stadi di proprietà sono un miglioramento importante. Fare uno stadio non è una passeggiata, ecco perché è giunta l’ora di non parlare del Flaminio tanto per parlarne. Ci sono troppe cose in ballo, troppi problemi da risolvere per banalizzare. Se la Lazio non mostrerà interesse, troveremo comunque un modo per ristrutturare il Flaminio. Tanto più che lo abbiamo messo tra le opere per i prossimi. Europei di calcio. Speriamo ovviamente di andare comunque a dama e di restituire l’impianto alla città e di esserci per vederlo. In chiusura, fortunatamente al Parco Lenzini la targa è al suo posto e speriamo possa rimanere li tranquilla per sempre.”
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