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ESCLUSIVA – Bruno Pereirinha: ”Pensavo di giocare un po’ di più. Il ricordo più bello? Il 26 Maggio, è stato bellissimo”

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pereirinha

Due stagioni poco esaltanti, ora l’approdo in Brasile. Vi ricordate di Bruno Pereirinha vero? Prima esterno alto, poi terzino. Ora all’Atletico Paranaense con qualche rimpianto, ovvero quello di non aver dato il giusto contribuito alla causa biancoceleste. Raggiunto in esclusiva dalla nostra redazione, ecco le parole rilasciate da Pereirinha ai microfoni di Laziopress.it: ‘‘Io ho sempre pensato di poter giocare un po’ di più alla Lazio – racconta Bruno – però l’anno scorso non ho avuto tante opportunità. Quest’anno sarebbe stato ancora peggio, quindi ho cercato di trovare spazio in un’altra società che puntava su di me. Come mi sono lasciato con la Lazio? Bene, senza rimpianto. Quando ho giocato ho sempre fatto il massimo e secondo me questo è stato visto anche da loro. Che rapporto avevo coi tifosi laziali? Quando ci incontravamo per strada la gente è sempre stata carina con me, io ho sempre risposto alla stessa maniera. Il rapporto con mister, squadra e società è sempre stato buono. Non ho mai avuto problemi, ma tanti amici. Ho sentito quelli che mi sono stati più vicini e ci siamo salutati.”

Continua Bruno: ”Se mi mancherà Roma? E’ una città bellissima, è stata un’esperienza molto bella. Ma ora è finita e c’è un’altra esperienza tutta da vivere. Come vedo il mio futuro? Sono molto ottimista, l’Atletico Paranaense è una società differente rispetto alla Lazio ma molto organizzata. Ha un bellissimo centro d’allenamento, ci sono tutte le condizioni per lavorare bene. Troverò un tipo di calcio molto diverso, magari più incline alle mie caratteristiche. Porto con me tante belle esperienze, ma sicuramente è stato bellissimo vivere il 26 Maggio, com’è stato importante per tutta la città. Soprattutto per la Lazio. Penso che la Lazio possa fare ancora meglio rispetto all’anno scorso, abbiamo lottato fino alla fine per il secondo posto. Penso che la continuità di tanti giocatori importanti, anche del mister, sarà un fattore in più per continuare a crescre e fare ancora meglio. Voglio salutare tutti i tifosi laziali e ringraziarli per tutto l’affetto mostrato nei miei confronti.”

 


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ESCLUSIVA | Manfredonia: “Sarri sta facendo un ottimo lavoro con una rosa non di primissimo piano. Derby? Giocarlo un grande sogno per un ragazzo di Roma”

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Una partita che non ha bisogno di presentazioni, una gara che “ferma” l’intera città di Roma. Questo è Lazio-Roma, il Derby della Capitale. Alle 18:00 è in programma, allo Stadio Olimpico di Roma, il fischio d’inizio, tra due squadre reduci da differenti stati d’animo dopo i risultati dello scorso giovedì in Europa. In vista della stracittadina, valida per la 27° giornata di Serie A ed importante in chiave corsa ad un posto in Champions League, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, un doppio ex che ha vestito entrambe le maglie nella sua carriera: Lionello Manfredonia. Cresciuto nelle giovanili biancocelesti, trascorre ben otto stagioni con la maglia della Prima Squadra. Prima di approdare poi in giallorosso per tre anni, Manfredonia indossa per due stagioni la maglia della Juventus, conquistando anche lo Scudetto nella stagione ‘85/’86.

 

La Lazio alterna grandi vittorie e prestazioni, come quella di Napoli, o contro Milan ed Atalanta, a partite sottotono dove lascia per strada punti preziosi. Qual è il suo pensiero sul lavoro svolto da Sarri fin qui?

“Sarri sicuramente sta facendo un ottimo lavoro pur avendo una rosa non di primissimo piano. Romagnoli sembra un giocatore pienamente recuperato dopo le opache stagioni al Milan, Patric un giocatore che sta migliorando di partita in partita”.

Anche la Roma, nei risultati, ha degli alti e bassi. In termini di gioco invece, quali differenze ci sono tra la squadra di Mourinho e quella di Sarri? Chi tra questi due grandi allenatori vede avanti nel proprio percorso?

“Anche la Roma ha una rosa ristretta, ma quando ci sono tutti può fare grandi partite, come contro il Salisburgo in Europa o la Juventus in campionato”.

Da doppio ex di Lazio e Roma, com’è vivere l’attesa, la settimana del Derby della Capitale da calciatore? Che sensazioni, emozioni ha provato?

“Per un calciatore che nasce nel vivaio di Lazio o Roma l’impatto emotivo alla stracittadina è diverso da chi viene da fuori. Se le cose vanno male, il tifoso lascia perdere gli “stranieri” e critica i giocatori locali. Per me è stato più semplice disputare il derby di Torino, molto meno coinvolgente. Ma comunque rimane un grande sogno per un ragazzo di Roma poterlo disputare”.

Tra Lazio e Roma ci sono solo due punti di differenza e, insieme ad Inter, Milan ed Atalanta, sono in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. Tre posti per cinque squadre, quante possibilità hanno i biancocelesti di qualificarsi? Che lotta vede per queste 12 giornate che rimangono?

“È un campionato strano, svoltosi in due fasi, prima e dopo il Mondiale. Anche le piccole squadre tolgono punti alle grandi, solo il Napoli è al di sopra di tutti. Parecchi infortuni poi hanno condizionato le squadre, vedi Immobile nella Lazio o Dybala nella Roma. Entrambe possono rientrare nelle prime quattro”.

 


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