Esclusiva
ESCLUSIVA – Francesco Baccini: “Lazio e Genoa giocheranno per non prenderle. Uomo chiave? Spero Pandev, ma temo…”
A poche ore dal fischio d’inizio di Lazio-Genoa, Laziopress.it ha contattato in esclusiva Francesco Baccini, uno dei principali esponenti della scuola cantautorale genovese, nonché noto tifoso genoano, per parlare del match dell’Olimpico. Una passione, quella per i colori rossoblù, che lo ha portato a scrivere “I ragazzi del Genoa”, un inno per il Grifone cantato insieme agli eroi del quarto posto e della Coppa Uefa.
Genoa e Lazio sinora hanno un po’ deluso le aspettative di inizio stagione. S’aspettava qualcosa in più da queste due squadre?
Stasera ci mancheranno molti giocatori. Gasperini sarà costretto ad inventare la squadra, a partire dal portiere. I problemi del Genoa sono in attacco perché ci manca la punta centrale come negli anni passati quando avevamo Matri, Borriello o Milito. Mi aspettavo una partenza migliore da entrambe le squadre. Ho visto le prime partite e sia Lazio che Genoa hanno giocato bene ma sono state sfortunate, soprattutto i rossoblù. Il Genoa inizierà il suo campionato quando riuscirà a recuperare tutti gli infortunati, così come anche i biancocelesti che stasera saranno senza giocatori fondamentali come Biglia, Candreva e Klose. Il gioco di Gasperini è molto dispendioso e al momento il Genoa non è ancora al top della forma, gli servirà un po’ di rodaggio”.
Alla luce di quanto visto sinora, chi sono le favorite per lo Scudetto? Che campionato prevede per Lazio e Genoa?
“Il campionato è ancora da decifrare. La Juventus non rimarrà a lungo nelle retrovie, così come il Napoli che è ancora a 5 punti. L’Inter è partita con il piede giusto, ma è stata anche fortunata perché ha anche subito molto. Sarà un campionato molto indeciso e quindi ne gioverà lo spettacolo. Nessuna squadra in questo momento ha dimostrato di prevalere nettamente sulle altre. Nella lotta Scudetto inserisco 8 squadre: Lazio, Inter, Juventus, Milan, Inter, Roma, Fiorentina e Napoli. Genoa e Sampdoria le outsiders. La Juventus non ammazzerà il campionato anche quest’anno perché ha perso tre giocatori fondamentali come Pirlo, Vidal, ma soprattutto Tevez e ha perso l’identità di gioco che aveva lo scorso anno. Pogba non lo vedo ancora pronto, va a corrente alternata”.
In passato giocò come portiere. Da ex “collega” può darci un giudizio su Lamanna e Marchetti, l’esperienza contro il nuovo che avanza.
“Lamanna è molto bravo perché lavorando con Perin è riuscito a carpire molti segreti da lui. In queste partite non ho nulla da rimproverargli perché ha preso gol sui quali non ha colpe. Come anche Marchetti contro il Napoli. Il portiere laziale è stato l’unico a salvarsi nella squadra di Pioli che evidentemente era rimasta a Roma. Gli azzurri, invece, riuscivano a tirare e prendere la porta da ogni posizione”.
Negli ultimi anni il Genoa è diventato un vero tabù per la Lazio. Chi sarà l’uomo chiave, da una parte e dall’altra, e qual è il suo pronostico per stasera?
“Sarà una partita equilibrata e sicuramente le squadre giocheranno per non prenderle. Una sconfitta stasera si ripercuoterebbe pesantemente sul morale di entrambe le formazioni. Il risultato più logico è il pareggio. L’uomo chiave spero sarà l’ex laziale Pandev (ride, ndr). La sorpresa sarà Ntcham. Questo ragazzo arriva dalle giovanili del Manchester United, ma ha già il piglio di un giocatore esperto, nonostante la sua giovane età. Ha caratteristiche fisiche importanti: fisico imponente e una buona corsa su tutte. Nella Lazio temo molto Keita e Felipe Anderson. Sono entrambi giocatori che se sono in giornata sono capaci di far male a chiunque”.
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ESCLUSIVA | Manfredonia: “Sarri sta facendo un ottimo lavoro con una rosa non di primissimo piano. Derby? Giocarlo un grande sogno per un ragazzo di Roma”
Una partita che non ha bisogno di presentazioni, una gara che “ferma” l’intera città di Roma. Questo è Lazio-Roma, il Derby della Capitale. Alle 18:00 è in programma, allo Stadio Olimpico di Roma, il fischio d’inizio, tra due squadre reduci da differenti stati d’animo dopo i risultati dello scorso giovedì in Europa. In vista della stracittadina, valida per la 27° giornata di Serie A ed importante in chiave corsa ad un posto in Champions League, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, un doppio ex che ha vestito entrambe le maglie nella sua carriera: Lionello Manfredonia. Cresciuto nelle giovanili biancocelesti, trascorre ben otto stagioni con la maglia della Prima Squadra. Prima di approdare poi in giallorosso per tre anni, Manfredonia indossa per due stagioni la maglia della Juventus, conquistando anche lo Scudetto nella stagione ‘85/’86.
La Lazio alterna grandi vittorie e prestazioni, come quella di Napoli, o contro Milan ed Atalanta, a partite sottotono dove lascia per strada punti preziosi. Qual è il suo pensiero sul lavoro svolto da Sarri fin qui?
“Sarri sicuramente sta facendo un ottimo lavoro pur avendo una rosa non di primissimo piano. Romagnoli sembra un giocatore pienamente recuperato dopo le opache stagioni al Milan, Patric un giocatore che sta migliorando di partita in partita”.
Anche la Roma, nei risultati, ha degli alti e bassi. In termini di gioco invece, quali differenze ci sono tra la squadra di Mourinho e quella di Sarri? Chi tra questi due grandi allenatori vede avanti nel proprio percorso?
“Anche la Roma ha una rosa ristretta, ma quando ci sono tutti può fare grandi partite, come contro il Salisburgo in Europa o la Juventus in campionato”.
Da doppio ex di Lazio e Roma, com’è vivere l’attesa, la settimana del Derby della Capitale da calciatore? Che sensazioni, emozioni ha provato?
“Per un calciatore che nasce nel vivaio di Lazio o Roma l’impatto emotivo alla stracittadina è diverso da chi viene da fuori. Se le cose vanno male, il tifoso lascia perdere gli “stranieri” e critica i giocatori locali. Per me è stato più semplice disputare il derby di Torino, molto meno coinvolgente. Ma comunque rimane un grande sogno per un ragazzo di Roma poterlo disputare”.
Tra Lazio e Roma ci sono solo due punti di differenza e, insieme ad Inter, Milan ed Atalanta, sono in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. Tre posti per cinque squadre, quante possibilità hanno i biancocelesti di qualificarsi? Che lotta vede per queste 12 giornate che rimangono?
“È un campionato strano, svoltosi in due fasi, prima e dopo il Mondiale. Anche le piccole squadre tolgono punti alle grandi, solo il Napoli è al di sopra di tutti. Parecchi infortuni poi hanno condizionato le squadre, vedi Immobile nella Lazio o Dybala nella Roma. Entrambe possono rientrare nelle prime quattro”.
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