Per Lei Combattiamo
FOCUS – Onazi in gol per il suo Paese nel 55^ anniversario dell’Indipendenza dalla Gran Bretagna
E’ il 21′ all’Olimpico, la Lazio è già sotto con il Saint-Etienne grazie alla rete fortunosa in mischia sugli sviluppi di un corner di Sall. Felipe Anderson, però, decide di prendere la squadra per mano e così si accende il talento di Santa Maria che raccoglie palla sulla trequarti, supera il suo diretto marcatore con uno scatto bruciante ed entra in area avversaria; il brasiliano alza la testa, ma non vede nessuno, rientra, attende e poi, al momento giusto, serve un pallone preciso per Onazi che arriva a rimorchio da dietro: stop di petto e palla all’angolino per l’1-1 (3^ rete in Europa League dopo quelle contro Stoccarda e Trabzonspor, ndr). Il centrocampista nigeriano resta impassibile, mano tesa sulla fronte ad imitare il saluto militare. Un’esultanza insolita per un giocatore che finora ha dedicato tutti i suoi gol a Dio, inginocchiandosi e alzando le mani al cielo. E allora quale sarà il motivo di tale gesto? Semplice perché quest’oggi, 1 Ottobre, ricorre il 55^ anniversario dell’Indipendenza della Nigeria concessa come federazione di tre regioni (settentrionale, occidentale e orientale) dalla Gran Bretagna nel 1960. Il laziale ha sempre dimostrato grande attaccamento verso il suo Paese e nel pomeriggio aveva twittato così sul proprio profilo ufficiale: “Felice Indipendenza per il miglior Paese del mondo. Dio benedica la Nigeria”. Per poi ripetersi a pochi minuti dal termine del match, ribadendo così: “Tre punti e un goal per la mia amata Nigeria. Grazie immenso popolo laziale”. Laziali che, ovviamente, ringraziano per il gol e ricambiano gli auguri verso una Nazione e un popolo, quello nigeriano, forte, fiero e indipendente.
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TMW | Lazio, Luis Alberto è il vero regista. Dopo il derby, la ‘vendetta’. E nel futuro…
Le azioni passano tutte dai suoi piedi. Palla al dieci, grazie. Luis Alberto è diventato il vero regista della Lazio di Sarri, che dal rientro dopo il Mondiale non è più riuscito a farne a meno. Assente solo a Lecce, alla prima del 2023, per un infortunio al ginocchio, poi in campionato non ha saltato una partita. Da riserva di lusso a insostituibile. La sua crescita l’abbiamo raccontata già, ma ciò che stupisce – ed è apparso emblematico nel derby – è come abbia cambiato stile di gioco in fase di possesso. Più di Cataldi, è lui che inizia l’azione e dà i tempi di gioco. Contro la Roma, in dieci per l’espulsione di Ibanez e schiacciata per un’ora nella propria area, Luis Alberto gestiva il possesso, decidendo quando accelerare e tentando, in un paio di occasioni, di calciare da fuori. Geniale in campo e sorprendente fuori. Nessuno infatti, una volta davanti le telecamere, si aspettava che Luis Alberto rispondesse alle provocazioni della vigilia. Invece ha scartato anche la diplomazia: “Quando parli tanto prima e poi perdi, devi stare zitto. Hanno provocato come sempre”. Cosa succederà in futuro? Ha un contratto fino al 2025 e Sarri, in questa versione, non vuole privarsene. Ma la sua volontà di tornare in Spagna è nota, non l’ha mai nascosta: se chiamerà il Siviglia – o qualche altro club a lui congeniale – magari deciderà di rientrare a casa, altrimenti rimarrà a Formello. TuttoMercatoWeb/Riccardo Caponetti
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