Per Lei Combattiamo
Di Carlo: “Biglia sarebbe fondamentale per ogni squadra. Milinkovic-Savic mi ricorda Pogba…”
Domani allo stadio Olimpico la Lazio affronterà il Frosinone. I biancocelesti sono reduci da tre vittorie consecutive tra campionato e Europa League, mentre i ciociari hanno conquistato nell’ultima gara contro l’Empoli la prima storica vittoria in Serie A, dopo aver pareggiato allo Juventus Stadium. Ai microfoni di Radio Olympia 99.8, è intervenuto l’ex tecnico del Cesena Domenico Di Carlo, ciociaro doc. Tra i vari temi affrontati si è soffermato sulla sfida dell’Olimpico. Ecco le sue parole:
Sulla insidie per la Lazio nella partita contro il Frosinone:
“E’ una squadra quella di Stellone che sta cominciando a capire la Serie A. Hanno mantenuto il gruppo dell’anno scorso, cambiando poco. Il pareggio con la Juventus e la prima vittoria con l’Empoli sono stati due risultati fondamentali per loro, soprattutto per l’autostima. Il successo con l’Empoli è stata una grossa spinta emotiva per loro. Sono una squadra con un gioco, con giocatori veloci e ben messi in campo dal loro allenatore. Se la Lazio giocherà a ritmi alti facendo prevalere la propria superiorità tecnica non avrà grossi problemi a vincere la partita ma se non alzerà i ritmi potrebbe avere delle difficoltà”.
Sugli obiettivi della Lazio in questa stagione:
“Se mantengono la rabbia agonistica di queste partite possono arrivare lontano. E’ una squadra con qualità, con un gioco ben definito, soprattutto con il 4-3-3, modulo nel quale i giocatori si rivedono e si esprimono al meglio. Per i biancocelesti nulla è proibito in questo campionato, sono una squadra dai primi 5 posti. Bigli? E’ fondamentale; ha tecnica, corsa, personalità, ha tutto. E’ un giocatore da top club, nel Real Madrid avrebbe la stessa importanza che ha nella Lazio”.
Sul turnover:
“In Italia dipende tutto dal risultato. Se vinci il turnover è giusto farlo ma se perdi hai sbagliato a farlo. Purtroppo è così ma sta all’allenatore decidere se attuarlo e quando, riuscendo a mantenere sempre un equilibrio di squadra. Almeno all’inizio della stagione è inutile farlo ma nel corso dell’anno è fondamentale, soprattutto per le partite europee, dove se non giochi a ritmi alti vai in difficoltà”.
Su Milinkovic-Savic:
“E’ giovane, ha qualità e fisicamente è una bestia. Mi ricorda per le movenze Pogba. Deve capire ancora bene il calcio italiano e Pioli è l’allenatore giusto per farlo crescere. Ha grandi doti tecniche, ha personalità ed è bravissimo negli inserimenti. La Lazio è una squadra di grandi talenti, basta pensare a Felipe Anderson. E’ semplicemente straordinario. Keita anche è bravissimo ma deve imparare a non arrabbiarsi se va in panchina. E’ un ragazzo che soffre la panchina ma quando entra è decisivo e spacca le partite, deve solo trovare la continuità e quella si trova in allenamento. Quando tornerà in campo sarà decisivo Klose, tra i migliori che ci siano nella finalizzazione. Poi ci sono due nazionali come Candreva e Parolo. La Lazio è una grande squadra piena di ottimi calciatori e può giocarsela con tutti”.
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Il Messaggero | Lazio, da genio emarginato a valore aggiunto: la lunga metamorfosi di Luis Alberto
«Hai messo fuori me, dovresti mettere fuori tutti adesso». Sta tutta qui la rifioritura del rapporto tra Luis Alberto e Sarri. La Lazio torna sconfitta da Lecce e si chiude in palestra per un faccia a faccia giocatori-tecnico. Lo spagnolo, out in Salento per un problema al ginocchio, senza mezze misure si sfoga col tecnico. In questo modo, dopo un ottimo mese di dicembre durante la pausa per il Mondiale, per il Comandante arriva l’ultimo tassello e la trasformazione di Luis può dirsi completata. Altro che l’intermittenza dei mesi precedenti con tanto di richiami di casa. Il Cadice invece dovrà ancora aspettare, perché il numero 10 si è ripreso la Lazio e difficilmente Sarri ci rinuncerà da qui in avanti. L’ex Liverpool d’altronde ha confermato la rinascita con i fatti, tanto da essere premiato con i minuti che prima non gli venivano concessi. Sono 1293 quelli del 2023, appena sei in meno di Milinkovic in un testa a testa impensabile a novembre scorso. Il Mago si è invece rimboccato le maniche e, se lascia qualche minuto, almeno si rifà contribuendo il doppio del Sergente alla fase offensiva della squadra. Due gol, uno valso tre punti contro la Sampdoria, e due assist con i quali è arrivato a quota 61 in Serie A dal 2016, numeri che non ha nessun altro. Sono ormai lontani i giorni in cui si percepiva la sua svogliatezza. L’impatto con la nuova gestione gli ha fatto capire di non avere più il posto sicuro, e dopo una stagione di assestamento, ormai l’armonia con Sarri l’ha trovata davvero. I suoi valori fisici sono sempre tra i più alti in squadra. Rispetto a prima corre di più (9,6 km di media) e lo confermano gli almeno 4 palloni che recupera a partita (al derby 5). Lucido quando c’è da difendere, senza però dimenticare la qualità, grazie alla quale con 94 passaggi riusciti nel derby ha fissato il record della 27° giornata. Niente croce, solo delizia il Mago, leader in tutto e per tutto, sempre pimpante in campo, ma pure nello spogliatoio.
LA RIPRESA – A conferma di ciò, non si vedono più nemmeno i giorni di vacanza che si prendeva in autonomia. Adesso il numero 10 è il primo ad arrivare a Formello, e infatti ieri ha ripreso normalmente le operazioni col resto della squadra. Sarri ha ricominciato subito a lavorare sulla tattica nonostante i sette calciatori partiti con le Nazionali. Il programma prevede per oggi una seduta pomeridiana, domani doppia e sabato mattina, prima di altri due giorni di riposo. Al termine di questi ultimi sarà atteso anche Immobile in gruppo. Provedel, Casale e Pedro invece, ieri gestiti, si rivedranno prima. Il Messaggero/Valerio Marcangeli
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