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Cristiano Sandri e Maurizio Insidioso in coro: “La vicinanza della gente per noi è fondamentale”

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Intervenuti a “I Laziali Sono Qua”, trasmissione radiofonica in onda sugli 88.100 FM di Elleradio, hanno parlato Cristiano Sandri e Maurizio Insidiuoso, padre di Chiara. Queste le parole di Cristiano Sandri: “Voglio stringere in un abbraccio ideale Maurizio. Da padre di una bambina il suo dramma mi tocca profondamente. Oggi, a otto anni di distanza dalla scomparsa di Gabriele, i manifesti con su scritto “Roma ti piange” e le migliaia di testimonianze di solidarietà che ho già ricevuto ricordano come la gente non ci ha mai lasciato soli. Il popolo laziale è sempre stato alle spalle della nostra famiglia per cercare di ottenere giustizia per Gabriele. Il lavoro della fondazione a lui dedicata prosegue, non solo attraverso iniziative sterili, ma attraverso un qualcosa che possa insegnare il valore dello sport, del gioco del calcio e della passione sana e genuina per una squadra. La vicinanza della gente è fondamentale e mi auguro che anche Maurizio, nella sua battaglia per Chiara, possa non essere lasciato solo. La vicenda di Gabriele andava maneggiata con cura, c’erano parole che potevano essere strumentalizzate così come alcuni comportamenti. Eppure abbiamo sempre mantenuto un equilibrio, tenuto uniti testa e cuore e abbiamo ottenuto un po’ di giustizia. Dico un po’ perché la vita di Gabriele non ce la restituirà nessuno. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato a mantenere questo equilibrio. La fondazione Gabriele Sandri donerà due maglie utilizzate nel derby in cui le squadre entrarono col nome di Gabriele e il numero 81 sulle maglie per la manifestazione “Running for Chiara” il prossimo 9 dicembre, una corsa organizzata in beneficenza per sostenere la causa della famiglia Insidioso. Queste iniziative sono fondamentali. Ricordo quelle che ci hanno accompagnato ed aiutato nel corso del nostro calvario giudiziario. Queste due maglie sono il gesto che con tutto il cuore compiamo per manifestare la nostra vicinanza a Maurizio”. Prende la parola Maurizio Insidioso: “Ringrazio Cristiano per queste bellissime parole. Stamattina sentendo alla radio la canzone di Gianna Nannini, “Meravigliosa Creatura” piangevo da solo pensando a Gabriele. Sento quella canzone e penso a lui. Per quanto riguarda Chiara la sentenza dall’altro giorno è negativa, ma io nel negativo ho visto anche qualcosa di positivo. Tutta Italia conosce quanto avvenuto, io sto cercando di muovere qualcosa per il dopo di Chiara. Ora è in ospedale, ma il suo domani non lo conosce nessuno, siamo abbandonatati da tutti. L’opinione pubblica prima conosceva la situazione, ma ora questa sentenza ha portato ad un clamore maggiore. Tante trasmissioni stanno cercando di capire quale sarà il domani di Chiara. Purtroppo a Dicembre, e questo è sicuro, finirà in una casa di riposo. La casa non ce l’abbiamo perchè siamo in affitto per problemi architettonici ed il Comune fino ad ora ha fatto solo parole. Non è stato fatto niente di niente, si sta cercando di trovare una soluzione. Ringrazio Cristiano per il gesto della donazione delle due magliette. Per me è un onore riceverle. Mi emoziona solo il pensiero. Tutti questi gesti di affetto mi emozionano tanto, internamente mi danno tanta gioia. Mi piacerebbe che un giorno Chiara sapesse tutto ciò. Tante volte le racconto queste dimostrazioni di affetto e lei mi guarda con gli occhi sgranati come per dirmi se stessi scherzando. Spero un giorno di poterglielo dire”.



 


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Champions League

Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”

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Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.

Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.

I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.

Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.

Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.

E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto


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