Europa League
In campionato pensando all’Europa
Campionato fallimentare, resta l’Europa League, ormai lo sanno tutti. Anche Pioli si è arreso e si adegua, tanto che stasera contro l’Atalanta nel solito Olimpico deserto presenterà la Lazio2. Nemmeno la sconfitta del Sassuolo (sei punti sopra i biancocelesti), neppure i presunti guai di Inter e forse Milan per il farplay finanziario che possono portare a un’ipotetica esclusione dalle coppe, fanno cambiare idea al tecnico emiliano pronto a sposare il turn-over e preservare i migliori in vista della sfida di giovedì contro lo Sparta Praga nel ritorno degli ottavi di finale. La resa è totale, l’ex Reja («una vittoria e ripartiamo», ha detto ieri) può tirare un sospiro di sollievo, la sua creatura in crisi di gioco d’identità troverà una Lazio distratta e con poca voglia di risalire la corrente in campionato: «Sono d’accordo con Biglia – spiega l’allenatore biancoceleste – quando dice che non siamo ancora una grande squadra perché non riusciamo a trovare continuità. I risultati dicono che in campionato abbiamo perso tante occasioni pagando il doppio impegno: siamo in ritardo mentre in Europa League abbiamo trovato la giusta continuità. Parliamo di due competizioni diverse anche per atteggiamenti tattici ma ci facciamo solo del male a pensare a quello che non siamo riusciti a fare. Mancano ancora dieci partite in campionato e il nostro obiettivo resta quello di migliorare la classifica e andare avanti in Europa League». Poi la l’ammissione che fotografa la realtà: «Farò ampio turn-over perché la partita di giovedì è stata molto dispendiosa dal punto di vista fisico».
E che la testa sia all’Europa League si capisce anche dalla voglia di non vedere il sogno infranto per colpa di una trentina di teppisti capaci di macchiare la trasferta di Praga con gli odiosi ululati razzisti. L’Uefa colpirà il 22 marzo, si spera in una sanzione non troppo pesante ma i precedenti preoccupano non poco i dirigenti della Lazio. Pioli prova a chiarire la sua posizione: «Sarebbe più facile punire i trasgressori che tutta la tifoseria, perché si parla di una piccola minoranza. Io non ho percepito gli ululati ma ho sentito distintamente i cori contro gli italiani, anche se non deve essere una giustificazione. Sono situazioni che non fanno bene allo sport e che vanno assolutamente vietate».
Difesa d’ufficio giusta ma c’è poco da stare allegri aspettando il verdetto della Uefa. Intanto c’è questa partita da onorare anche per non alterare la lotta per la retrocessione in cui sono impegnati i bergamaschi e perché le vittorie fanno sempre bene al morale. Arbitrerà Guida di Torre Annunziata che regalò un rigore al corregionale Cannavaro nella sfida contro il Sassuolo persa ad ottobre quando la Lazio sembrava aver rimboccato la strada giusta. Da quel ko, solo tante delusioni, stasera serve un pizzico d’orgoglio per non allungare la lista delle disfatte in campionato
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Europa League
Feyenoord, il tatuaggio del vice allenatore dopo il match con la Lazio – FOTO
Prima della splendida vittoria arrivata nel derby di contro la Roma, i biancocelesti avevano gettato al vento la qualificazione dell’Europa League perdendo a Rotterdam sul campo del Feyenoord. Il vice allenatore della squadra olandese, John De Wolf, si è tatuato sul braccio la frase scritta sullo striscione dei tifosi olandesi nel giorno del match: “Non vado a terra per nessuno, né per te e né per nessun altro”.
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