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Stadio Flaminio, la proposta del candidato sindaco Guzzanti: “In concessione a Lotito per 1 euro l’anno”

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Vero e proprio nido delle aquile, lo “Stadio della Rondinella” fu inaugurato nel 1914 proprio dalla Lazio che batté i concittadini dell’Audace con una vittoria di misura per 3-2. Sorgeva fra la Curva Nord dell’attuale Stadio Flaminio e la calotta del palazzetto dello Sport di Viale Tiziano, ma poi venne distrutto dal fuoco. Nel frattempo, nell’area adiacente era stato costruito lo Stadio del Partito Nazionale Fascista, diventato poi Stadio Nazionale e, infine, Stadio Flaminio nato sulle ceneri del vecchio impianto. Tale struttura attualmente verte in una situazione di degrado e, da tempo, i laziali sognano che la società biancoceleste lo prenda nuovamente in affidamento sotto la propria ala protettiva, riportando le aquile alle origini. “Affidare in concessione per trent’anni lo stadio Flaminio a Claudio Lotito al canone simbolico di un euro l’anno. E’ l’unico modo per far rinascere l’impianto che oggi è in condizioni di abbandono e degrado totale”. Questa la proposta di Paolo Guzzanti, capolista di Rete Liberale a sostegno di Alfio Marchini. Poi prosegue: “Da circa tre anni, l’impianto del Flaminio non è utilizzato. Vederlo in quelle condizioni è uno spreco, uno schiaffo alla città di Roma e all’intera storia dello sport italiano. Di fronte ad una situazione vergognosa, che ricordiamo è figlia della politica incapace, nasce la nostra proposta di recupero dello Stadio Flaminio da affidare ad un privato. L’impianto non si può vendere perché ricade sotto il vincolo della Soprintendenza, anche se la proprietà è del Comune di Roma e siamo consapevoli che sia necessario un bando pubblico per affidare la concessione ai privati, ma sappiamo che la persona più adatta nell’immediato a far risorgere lo stadio disegnato dall’architetto Nervi è l’attuale presidente della Lazio Claudio Lotito che potrebbe finalmente dotare la sua squadra, il popolo laziale e tutti i cittadini romani di uno stadio unico al mondo”. Nessun dubbio per l’ex forzista: “Oggettivamente nel breve periodo è lui, Claudio Lotito, il più adatto a porre in essere questo progetto. Se poi si affacciassero altri imprenditori con progetti migliori siano essi i benvenuti. Non si tratterebbe di affidare a Lotito, o ad altri imprenditori illuminati, la sola gestione del Flaminio, quello che vogliamo non è solo un completo restyling dell’impianto, ma anche un intervento urbanistico collaterale di tutta l’area circoscritta: rafforzamento della mobilità, decoro, illuminazione, commercio di qualità, gestione ecocompatibile di tutte le realtà circostanti e richiesta formale di assumere, da parte dell’imprenditore, solo le migliori professionalità della capitale Romana per porre fine al vergognoso circolo che assorbe solo l’amico dell’amico”.

“Il rappresentante della Lista Marchini arriva tardi. Lo stadio Flaminio è stato offerto più volte alla SS Lazio, ma Lotito lo ha sempre rifiutato, oltretutto usando toni pesanti che molti giornalisti ricordano. Sottolineo, poi, che lo stadio è un bene pubblico quindi può essere affidato solo attraverso un bando e solo nel caso in cui questo andasse deserto, si potrebbe procedere alla trattativa privata. Sottolineo ancora che nel 2007 mi adoperai a raccogliere con le associazioni ufficiali rappresentative della tifoseria organizzata e non più di 15 mila firme di tifosi laziali che chiedevano alla società e alle istituzioni di affidare il Flaminio alla Lazio, ma anche in quella occasione fu netto il rifiuto da parte del presidente Lotito, da sempre interessato solo alla zona della Tiberina. Paolo Guzzanti sarà anche un erudito intellettuale, al quale va tutto il mio rispetto, ma sulla vicenda Lazio-Flaminio mi permetto di consigliargli di informarsi meglio”. Dichiara, poi, in una nota Paolo Bravaccini, candidato al Comune di Roma con la lista civica ‘Con Giorgia’, a sostegno di Giorgia Meloni sindaco.



 


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Lazio, i precedenti con l’arbitro Fabbri: il bilancio dei 13 incontri è a favore dei biancocelesti

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La Lazio è reduce da due pareggi consecutivi per 1-1, prima in Champions League contro l’Atletico Madrid, poi quello contro il Monza, sempre all’Olimpico, nel quinto turno di Serie A. Mercoledì 27 settembre, la squadra di Sarri tornerà in campo, in un match diventato importantissimo dopo questo inizio di stagione. Allo Stadio Olimpico di Roma arriverà il Torino, reduce dall’1-1 interno contro la Roma. La designazione arbitrale ha assegnato la sfida, in programma alle ore 20:45, al signor Michael Fabbri della sezione di Ravenna.

L’arbitro Fabbri ha già diretto la Lazio in 13 occasioni. Come riporta il sito ufficiale biancoceleste, il bilancio di quest’ultime sorride alla Lazio: 9 sono stati i match vinti, un solo pareggio e 3 sconfitte. Il fischietto di Ravenna non arbitra la squadra biancoceleste dal 3-1 interno contro l’Inter della scorsa Serie A.

Non sarà il primo Lazio-Torino che dirigerà Fabbri, visto che arbitrò la sfida tra biancocelesti e granata, terminata 0-0, nel maggio del 2021. Mentre, con il Torino, sono 15 i precedenti per il direttore di gara e, il bilancio, è equilibrato e diviso in: 4 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte.

 


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