Per Lei Combattiamo
Alla scoperta di Jardel – Tra profumi, Call of Duty, Acarajé e l’amore per la sua terra
“Quando nasci in un paese pieno di difficoltà e allegria hai due strade che puoi intraprendere nella tua vita: metterti in brutti giri oppure provare a salvare la tua terra con l’allegria. Io ho scelto la seconda”. Un personaggio come Jardel non è mai banale. E lo si può capire da questa frase, fatta di gioia, dolore e amore. Tanto amore per la sua terra: il Brasile.
LE ORIGINI: Un’infanzia non semplicissima, cresciuto nelle difficoltà di una cittadina come Florianapolis “Ele abandonado por Deus e os homens“, abbandonata da Dio e dagli uomini, non si hanno molte possibilità e soprattutto non pensi al futuro con molta fiducia. Ti basta un pallone per essere felice, che poi tanto pallone non era. Il più delle volte era fatto con stoffa cucito dalle mamme oppure dalle nonne, ma poco importa l’importante era calciarlo qualche volta contro un muro, spesso contro le finestre delle vacina di casa. La prima vera occasione per Jardel arriva nel 2004, quando lo nota il Avai. Da quel momento in poi l’ascesa verso una carriera da professionisti finalmente poteva iniziare, con l’umiltà di combattere e quel soprannome “Imperador“, tratto dal titolo del suo film preferito: L’ultimo imperatore.
TRA PRESENTE E FUTURO: Diventato un pilastro della retroguardia del Benfica, difende dal 2011 la maglia della aquile rosse. E’ entrato subito nel cuore dei tifosi con le sue prestazioni, ma soprattutto con la sua voglia di non mollare mai, di dare sempre tutto per la maglia. Tanti scudetti vinti e troppe finali perse con i lusitani (quella con il Chelsea di Europa League, persa al 94′ la più dolorosa). Dopo tanti anni forse è arrivato il momento di cambiare aria e perchè no paese, la voglia di misurarsi con la Serie A è tanta e indossare un’altra maglia con il simbolo dell’aquila sul petto lo stuzzica e non poco. Al momento la distanza tra i due club è molta. Nei prossimi giorni la società biancoceleste tornerà alla carica per strappare il si del Benfica. Quello di Jardel è già arrivato.
MUSICA, ARTE, CUCINA E….: Non solo calcio anche perchè come ama spesso dire: “Non si può vivere solo di una passione, altrimenti quella passione poi finisci per odiarla”, nella vita di Jardel chi gli sta accanto giura non può rinunciare ad un piatto tipico brasiliano l’Acarajé – polpetta di fagioli fritta con salsa al peperoncino – e alla musica tra i suoi cantanti preferiti Michel Telò, con la sua “Ai se eu te pego”, tormentone estivo che ha fatto ballare milioni di persone nell’estate del 2011. Le sue grandi passioni sono due: la pittura soprattutto il pittore portoghese Simao Rodrigues che grazie alle sue opere hanno influito e non poco il modo di pensare dell’uomo Jardel e il gioco Call of Duty, una vera dipendenza. Profumi e scarpe a go go fanno da padrone in casa sua. Chi gli sta vicino dice che non ci vuole tanto per farlo felice, basta semplicemente regalargli un profumo di Armani. Anche la fede, e soprattutto un Santo, sono stati importanti e come Simao Rodrigues hanno influenzato la sua visione delle vita: Padre Pio. E’ proprio una frase del frate è presente sul muro di casa sua appena si entra dalla porta: “Ogni giorno è un giorno in più per amare, un giorno in più per sognare, un giorno in più per vivere“.
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Europa League
ANSA | Viminale, niente biglietti agli olandesi per Roma-Feyenoord
L’orientamento del Viminale in merito alla partita Roma-Feyenoord di Europa League in programma il prossimo 20 aprile allo stadio Olimpico – a quanto apprende l’ANSA – è di procedere con l’indicazione del divieto di vendita dei biglietti ai tifosi olandesi. Il precedente che scotta risale al 19 febbraio 2015 quando i tifosi olandesi misero a ferro e fuoco Roma, in occasione proprio di una partita di Europa League: scontri con la polizia, risse, vetrine di negozi distrutte ed anche la vandalizzazione della fontana del Bernini a piazza di Spagna, la celebre Barcaccia.
La linea delle autorità italiane, dunque, è netta: non ci saranno tagliandi in vendita per i sostenitori del Feyenoord. Così come richiesto anche dal sindaco Roberto Gualtieri, che nei giorni scorsi ha chiamato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per sollecitarlo al divieto di trasferta.
Il match, tra l’altro, aveva spiegato Gualtieri, è in programma alla vigilia dell’arrivo degli ispettori del Bureau international des expositions per la candidatura di Roma all’Expo 2020. E disordini in quei giorni non sarebbero certo il biglietto da visita ideale, è la preoccupazione del sindaco. Naturalmente, non è detto che la mancanza del biglietto impedisca la calata degli hooligans olandesi nella Capitale: c’è chi ha già prenotato viaggio e albergo. Si è visto con Napoli-Eintracht, con i tedeschi accorsi ugualmente in massa in Italia e protagonisti di violenti scontri in città. La Uefa, da parte sua, è sempre stata contraria a queste misure, con il presidente Aleksander Ceferin, che aveva definito “intollerabile” il divieto di trasferta ai tifosi della squadra di Francoforte. Non potendo impedire l’arrivo a Roma di persone dall’Olanda, l’apparato di sicurezza – Roma è ancora in attesa della nomina del prefetto – sarà imponente per scongiurare la guerriglia urbana di 8 anni fa. Il Feyenoord, peraltro, in questa stagione ha già giocato a Roma: lo scorso 3 novembre in Europa League contro la Lazio. Anche in quel caso venne disposto il divieto di vendita dei tagliandi ai tifosi olandesi e non si registrarono incidenti. (ANSA)
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