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BentornatA – 2012/13, Petkovic si presenta a Bergamo con una vittoria: Hernanes beffa l’Atalanta

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Come quando due innamorati sono lontani, il tempo di ritrovarsi sembra non passare mai. Discorso analogo avviene ogni estate per gli appassionati di calcio. Tre lunghi mesi senza Serie A. Tre mesi di voci di mercato e sogni sotto l’ombrellone, di aspettative e speranze. Manca poco ormai, il campionato sta per riaprire i battenti, e in questa settimana che ci divide dal suo inizio, Laziopress.it vi accompagnerà ogni giorno raccontandovi l’esordio della Lazio nelle ultime sette stagioni. La macchina del tempo è pronta. Mettetevi comodi, si parte.

PETKOVIC, L’UOMO CHE NON TI ASPETTI – Per il secondo anno di fila la Lazio sfiora l’accesso ai preliminari di Champions e, per il secondo anno consecutivo, si accontenta dell’Europa League. La stagione 2011\12 si conclude con i biancocelesti al quarto posto e la società, in comune accordo con il mister Eddy Reja, decide di dare un nuovo volto alla squadra, di intraprendere un nuovo ciclo. L’allenatore goriziano esce di scena. Dal calderone, il presidente Claudio Lotito presenta a Formello Vladimir Petkovic come il nuovo allenatore della Lazio. Tra i tifosi è caos totale: “Chi è Petkovic?”, è la domanda più frequente. E quando la risposta è: “L’ex allenatore dello Young Boys”, l’ottimismo è lecito che venga meno. La prima sorpresa: durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore, quest’ultimo sfoggia un italiano perfetto. E’ il primo sintomo di un’eleganza fuori dal comune. Tra lo scetticismo della piazza, la Lazio del nuovo tecnico si presenta in prima gara ufficiale contro gli sloveni del Mura 05: 0-2 per i biancocelesti in terra slovacca e 3 a 1 per gli stessi all’Olimpico. La nota positiva: il gol di Zarate, abbracciato nuovamente dalla Nord in occasione della gara di ritorno del play-off. Petkovic lavora sull’argentino, crede in lui, ma sarà il suo unico piccolo fallimento.

L’ESORDIO: HERNANES BEFFA L’ATALANTA – All’Atleti Azzurri d’Italia, il tecnico svizzero presenta la Lazio formato Serie A: la schiera su un 4-1-4-1 che, ben presto, diventerà il suo marchio di fabbrica. La difesa sarà il reparto più ritoccato, e più vulnerabile, nel corso dell’anno ma a Bergamo la linea formata da Konko-Biava-Dias-Lulic non delude. La regia è affidata come sempre a Ledesma, affiancato dalla corsa di Gonzalez e dalla duttilità tattica di Mauri. La fase offensiva invece è gestita prevalentemente dalla fantasia di Hernanes, da Candreva e da Klose, sempre più il leader della Lazio. Il match non inizia nel migliore dei modi: i bergamaschi allenati da Colantuono impauriscono la Lazio prima con Schelotto, che al ‘3 colpisce il palo sugli sviluppi di un calcio d’angolo, poi con Maxi Moralez che con un tiro potente diretto sotto la traversa costringe Marchetti a sporcarsi i guantoni. La Lazio è sorniona, aspetta l’avversario e poi colpisce al ’17: Candreva riparte nella metà campo avversaria, serve sull’out di sinistra Mauri e quest’ultimo crossa teso al centro dell’area; la palla sbatte quasi accidentalmente su Hernanes, e si insacca. E’ l’1 a 0 per gli ospiti. I padroni di casa reagiscono con Denis e con Schelotto che, a due minuti dal termine della prima frazione, non riesce a sfruttare un ottimo filtrante offerto da Moralez. L’avvio del secondo tempo è incolore fino al ‘7 quando Gonzalez dal limite dell’area colpisce al volo un cross proveniente dalla corsia di sinistra e spedisce il pallone di poco alto. Lo stesso gesto tecnico lo porterà, circa un mese e mezzo dopo, a colpire la traversa a White Hart Lane in occasione del match di Europa League contro il Tottenham. Nei restanti minuti gli uomini di Colantuono, evidentemente stanchi, non riescono a reagire e restano in balia dell’ostruzionismo biancoceleste che congela il parziale fino al ’90, regalando così la prima vittoria alla Lazio di Petkovic.

 


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Bundesliga, undicesimo titolo consecutivo per il Bayern Monaco

ludo.marcucci@gmail.com'

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Il Bayern Monaco è nuovamente campione di Germania per l’undicesimo anno consecutivo nonostante le aspettative della stagione fossero tutte puntate sul Borussia Dortmund che, invece, vede sfumare il titolo a causa del pareggio contro il Mainz.

Grazie al giovane talento Musiala che entra all’85’ e segna all’89’, il Bayern va in vantaggio a Colonia appropriandosi del titolo superando per differenza di reti all’ultima curva il Borussia Dortmund.

  


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