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ESCLUSIVA / Nappi: “Lazio, punta su Keita e Cataldi. A Bergamo non sarà facile”

enrico.delellis@libero.it'

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Sta per iniziare una nuova stagione di campionato che vedrà i biancocelesti impegnati domenica sera a Bergamo contro l’Atalanta nella prima uscita stagionale. La redazione di LazioPress.it ha contattato l’ex bomber atalantino Marco Nappi, attuale allenatore della Berretti del Livorno, con un passato nelle giovanili della Lazio, per parlare con lui della partita, del calciomercato e di alcune tematiche che stanno tenendo banco in casa Lazio.

Fino a questo momento è stata un’estate abbastanza frenetica e ricca di colpi di scena in casa biancoceleste. A partire dalla situazione Bielsa fino ad arrivare alle questioni di calciomercato. Dall’esterno che idea ti sei fatto di queste situazioni?

La situazione di Bielsa è stato il termometro per descrivere la situazione del calcio italiano in questo momento. Povero di emozioni e che ha perso il giusto appeal. Giocatori importanti fanno fatica ad arrivare, molti campioni che abbiamo nel nostro campionato cercano in tutti i modi di andare a giocare all’estero. Sicuramente la parentesi relativa al mister argentino non è stata una bella figura fatta dalla società biancoceleste. Credo che un pò di anni fa una cosa del genere non sarebbe mai successa“.

Quanto può essere complicato il compito di Inzaghi di riuscire a ricompattare un ambiente ormai spaccato e soprattutto secondo te è pronto per il grande salto, anche in considerazione dell’esperienza fatta sulla panchina biancoceleste nella scorso finale di stagione?

Non sarà facile per Inzaghi gestire ulteriori pressioni. Nella parte finale della passata stagione ha dimostrato di essere un allenatore bravo e preparato nonostante la sua giovane età. Allenare a Roma non è mai semplice di certo per lui conoscere la piazza e i giocatori è un vantaggio. Lo stimo molto perchè ha fatto molto gavetta nel settore giovanile e si è sudato questa possibilità. Sono convinto che farà molto bene con questa rosa“.

Che partita ti aspetti domenica sera? Cosa può portare Gasperini in più a Bergamo rispetto agli allenatori passati?

Il curriculum di Gasperini parla da solo ha allenato in piazze importanti sa gestire bene la pressione e ha sempre fatto buoni risultati in carriera. Le sue squadre sanno giocare a calcio in più dopo aver vissuto tanti anni al fianco di Preziosi è anche abituato a vedersi smontare la squadra in corso nelle sessioni di mercato. Sicuramente è un gran colpo messo assegno dalla dirigenza atalantina. Dalle parti di Bergamo sono sicuro che quest’anno si divertiranno parecchio. Riguardo all’incontro di domenica sarà molto dura per i biancocelesti. Giocare all’Atleti Azzurri d’Italia è sempre complicato, ma la rosa della Lazio ha più qualità, ma Gasperini sono certo che tatticamente la preparerà molto bene”.

Da ex centravanti come reputi il colpo di Ciro Immobile messo a segno dalla dirigenza laziale?

Immobile è un signor attaccante, nonostante abbia ancora una giovane età. Sostituire un campione come Miro Klose non è mai facile, ma sono sicuro che farà bene. In questi anni ha girato molto senza trovare fortuna. Roma è la piazza ideale per rilanciarsi a suon di reti. E’ una punta vera, italiana sono fiducioso sulla stagione che disputerà l’ex Siviglia”.

Visto la rosa della Lazio attualmente considerando che il calciomercato non è ancora terminato, quale deve essere l’obiettivo minimo per questa stagione?

Tolto Juventus, Roma e Napoli che faranno un campionato tutto loro dalla quarta posizione in giù vedo solo una grande confusione. Il Milan come l’Inter sono due scommesse la Fiorentina bisognerà vedere se ripeterà il gioco disputato nella scorsa stagione quando all’inzio nessuno conosceva i metodi di Sousa. La Lazio per storia e tradizione deve assolutamente ogni anno cercare di entrare in Europa. I giocatori importanti ci sono mi riferisco a Biglia, Keita, Immobile perciò l’obiettivo minimo è entrare nelle prime cinque”.

Se dovessi scommettere su un giocatore biancoceleste in questa stagione, faresti il nome di?

Dico senza dubbio Keita. Un giocatore fortissimo completo che crea sempre problemi alla squadra avversaria. Con la cessione di Candreva all’Inter si sono aperte per lui le porte da titolare. Molto dipenderà anche da lui ho letto che vorrebbe andare via, credo sia un peccato perchè ha la fortuna di giocare già in un club prestigioso con una storia importante e davanti ad un pubblico di primissimo livello. Mi aspetto molto da lui come del resto anche da Danilo Cataldi a mio avviso un patrimonio futuro del calcio italiano”.

 


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ESCLUSIVA | 26maggio, Crecco: “Giornata unica, io mi ero affidato a Radu”. E su Sarri…

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26 maggio 2013, una data indimenticabile. Sono passati 10 anni dal giorno in cui la Capitale ha visto le due compagini della Città contendersi il trofeo più importante della storia calcistica capitolina: la Lazio ha battuto la Roma 1-0 nella finale di Coppa Italia con un gol di Lulic al 71esimo. Parole che a distanza di tempo risuonano come un mantra: tutti ricordano dov’erano il giorno del derby, come hanno vissuto l’attesa e come sono stati i festeggiamenti. Tutti ricordano la tensione e la gioia smisurata. E a raccontare i dettagli di quella giornata memorabile è stato uno dei protagonisti di quella rosa: Luca Crecco, all’epoca giovanissimo, ha alzato al cielo la Coppa da calciatore e da tifoso, un binomio che ha reso quei momenti ancora più emozionanti.

Stamattina aprendo i social si può notare che impazza un trend…

E’ tutto biancoceleste. In verità è da un po’ di giorni che è così, da quando la Società ha iniziato a ricordare attraverso i video la marcia di avvicinamento a quella finale. Bellissimi i social colorati in questo modo“.

E il risveglio del 26 maggio di 10 anni fa com’è stato?

E’ stata una giornata che non dimenticherò mai. Viverla in quel modo, da laziale, non ha prezzo. Ricordo ogni minimo istante, soprattutto il triplice fischio quando siamo corsi tutti in campo. Il giorno dopo, appena sveglio, ancora non avevo realizzato cosa fosse accaduto. Avevamo passato una serata fantastica, con i festeggiamenti in pullman fino a tardi. Giornata unica“.

Eri il più giovane della rosa del 26 maggio, chi è stato il calciatore che ti ha fatto da guida in quei giorni?

Ero un ragazzino, avevo 17 anni, ero al mio primo anno in pianta stabile in prima squadra. Ricordo che c’era una tensione incredibile e ogni calciatore stava un po’ sulle sue, era una partita troppo sentita. Avevo legato, oltre che con Strakosha che era salito con me dalla Primavera, con Radu, che mi ha sempre aiutato in tutto e mi ha fatto crescere anche come uomo. Mi ero affidato molto a lui, ma anche lui sentiva tanto la partita“.

La partita l’avete cominciata a sentire già dalla semifinale vinta con la Juventus?

Il pensiero del derby è arrivato dopo. Archiviata la gara con la Juve abbiamo solo pensato ai festeggiamenti, perché avevamo ottenuto la finale superando una squadra fortissima. E come l’abbiamo superata poi, all’ultimo minuto. Ritrovarsi in finale la Roma è stato un bel colpo, ma tutto bene quel che finisce bene“.

Passando all’attualità, la Lazio di oggi era preventivabile vederla in questa posizione di classifica?

Ci speravo. La squadra è collaudata ormai da anni, alcuni calciatori giocano insieme da tempo e si conoscono bene. Quest’anno si è vista davvero una Lazio importante, la mano di Sarri è statafondamentale“.

Ci vedremo presto a Roma?

Al momento sono a Roma e domenica sarò all’Olimpico, a Formello un domani chissà… è difficile, ma la speranza è l’ultima a morire“.

 


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