Per Lei Combattiamo
La Lazio cede sul più bello
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Cuore, orgoglio e dignità. Non bastano per la super Juve. La Lazio ci mette tutto, non è abbastanza per invertire la rotta nelle sfide contro i campioni d’Italia (non si vince dal 2003). Decide Khedira, per un’ora la partita è vera, la banda Inzaghi si difende bene, quella di Allegri fatica a trovare il varco giusto. Le scoppole rimediate con Pioli, quella squadra spavalda che si faceva infilare come un pollo allo spiedo, non c’è più. C’è n’è una che fa il possibile, si chiude e riparte, poi crolla quando entra Higuain mentre la Lazio poco prima aveva dato spazio a Patric. Ecco la differenza, la Juve resta di un altro pianeta, ma i biancocelesti possono ritagliarsi un ruolo in questo campionato mediocre puntando all’Europa. Con qualche rinforzo, senza sarebbe un’impresa impossibile.
LA CURVA A METÀ
Alla fine la cornice è dignitosa, oltre 35.000 spettatori anche se almeno 15.000 sono juventini. La Nord si riempie solo sulla parte destra, l’appello degli Irriducibili convince molti tifosi, altri restano arroccati sulla contestazione a oltranza e disertano. Vola l’aquila Olympia, si piange per le vittime del terremoto, unico momento in cui l’intero Olimpico è unito. Poi si parte con la Lazio che sceglie il 3-4-3, Inzaghi schiera subito l’ultimo arrivato Bastos e si aggrappa a Felipe Anderson appena tornato dal Brasile. Allegri lascia inizialmente in panchina Pjanic e Higuain, dei nuovi solo Benatia e Dani Alves.
IL TIME OUT DI GUIDA
La Lazio comincia benino, tutta chiusa dietro e pronta a ripartire in contropiede. Primo acuto juventino, testa di Dybala e respinta di Marchetti. La gara non decolla, si gioca prevalentemente a centrocampo, c’è troppo caldo. E allora l’arbitro Guida ferma il gioco al minuto numero ventisette e regala ai giocatori un minuto di time out. Alla ripresa cambia poco, i campioni d’Italia pressano ma non riescono a sfondare, Biglia e compagni aspettano e si affidano alla velocità di Immobile.
HIGUAIN CAMBIA TUTTO
Nel secondo tempo la Lazio soffre di più, Dybala di sinistro fa paura Marchetti ma la gara resta equilibrata e le occasioni dei bianconeri arrivano col contagocce. Quando al 20′ esce Mandzukic entra Higuain, mentre Inzaghi è costretto a giocarsi la carta Patric, si capisce come finirà la sfida. La partita gira in un minuto, Radu sbaglia e Khedira beffa in diagonale il portiere laziale. Vantaggio Juve, la montagna da scalare diventa l’Everest e così il destino è segnato. Immobile prova ad accendersi, Milinkovic fa a sportellate, Djordjevic è come al solito un fantasma: niente da fare, finisce come al solito ma stavolta la Lazio ha retto il confronto.
SERVONO RINFORZI
Se qualcuno si era illuso, la sfida contro la Juve conferma la necessità di dare a Inzaghi jr almeno due esterni in grado di rifornire Immobile. Davanti manca fantasia, in questi ultimi tre giorni di mercato c’è bisogno del sostituto di Candreva e di Keita, A proposito del senegalese: ieri la Nord lo ha insultato pesantemente, la squadra non lo vuole più, meglio limitare i danni magari cedendolo a meno soldi rispetto al suo reale valore. Insomma Lotito deve dare una mano a Inzaghi, altri rinvii sono inammissibili.
Il tempo
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Primavera, Sanderra: “Pareggio giusto, ma dobbiamo concentrarci più sui nostri miglioramenti che sui risultati”
Al termine della sfida odierna tra Lazio Primavera e Ascoli, conclusasi con il risultato di 1-1, il tecnico dei biancocelesti Stefano Sanderra è intervenuto per commentare il match.
Queste le sue parole:
“Ci sono state cose positive e altre negative. È stata una partita equilibrata, il risultato si è deciso su due palle inattive con un calcio d’angolo e una punizione. Sarebbe facile prendersela per il calcio di rigore sbagliato, ma tutto sommato il punto è giusto perché l’Ascoli ha fatto un buona partita. Noi siamo un pò mancati nel lavoro dei tre davanti, sia in fase offensiva che difensiva e questo ha gravato poi sul centrocampo. C’è da migliorare tanto, guardare avanti ed essere più concentrati sui miglioramenti che sui risultati. Crespi? Capita di sbagliare i rigori, deve crescere ancora tanto e lui sa quali sono le aree in cui deve migliorare. Oggi i quattro della difesa e i tre di centrocampo hanno lavorato bene, Ruggeri sta crescendo, sono i 3 davanti che devono alzare il loro livello di cattiveria. Balde è un buonissimo giocatore, avrà sicuramente più spazio, ora si deve ancora inserire un pò nei meccanismi. Deve solamente essere più cattivo e determinato perché le qualità le ha. Classifica? Siamo ancora alla prima di ritorno, siamo troppo concentrati sui risultati sopratutto degli altri, quando dovremmo concentrarci sui nostri miglioramenti.”
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