Le stelle non brillano soltanto nel firmamento biancoceleste, ma splendono ostili a illuminare città sotto altri cieli. Se è vero che una squadra forte si riconosce dall’organico, dall’equilibrio e dalla mentalità vincente del gruppo, è anche vero, tuttavia, che senza la fantasia dei singoli non avrebbe lo stesso fascino. Ogni squadra, in fin dei conti ha bisogno di un leader in mezzo al campo: ci sono leader titanici e prorompenti e ce ne sono invece altri più silenziosi, quasi difficili da riconoscere sul campo, nascosti nella forza complessiva della rosa. Laziopress.it vi accompagnerà in un viaggio alla scoperta degli uomini chiave di ogni squadra che la Lazio affronterà nel suo cammino, gli uomini che, settimana dopo settimana, rappresenteranno una minaccia sempre nuova e sinistra.
Ha entusiasmato ancora una volta il Bentegodi, Valter Birsa, che dopo un’annata esaltante nella scorsa stagione, non ha deluso le aspettative in questo inizio di campionato. Il trequartista sloveno, che al principio della sua carriera era solito giocare come seconda punta, ha finalmente ritrovato, grazie all’entusiasmo della scorsa stagione, il suo ottimo fiuto del gol, che sembrava ormai essersi spento nel corso degli anni. Trasferitosi nel 2004 all’ND Gorica, giovanissimo, riesce subito ad imporsi nelle gerarchie della squadra, e mettendo a segno 7 gol in 26 partite, conquista il suo primo campionato sloveno. L’anno successivo, rappresenta per il calciatore l’annata più prolifica della sua carriera per le reti messe a segno: prendendo in mano la squadra e mettendo a segno ben 19 gol in 35 partite, Birsa vince il secondo campionato consecutivo con il Gorica, ottenendo, a fine stagione, il premio di miglior giocatore sloveno dell’anno. Il punto di svolta nella carriera di Birsa, coincide con il trasferimento, nella stagione successiva, al Sochaux, dove l’allenatore Allain Perrin, fiutando le ottime doti tecniche dello sloveno, lo sposta nel ruolo di trequartista. Le tre stagioni trascorse nel club francese gli regalano la vittoria della Coppa di Francia e lo consacrano nel suo nuovo ruolo, grazie alla sua ottima visione di gioco e alla naturale duttilità. La sua esperienza in Francia dura ben 6 stagioni: dopo il Sochaux infatti, lo sloveno si trasferirà per 3 anni all’Auxerre, prima di dare il via alla sua esperienza in Italia.
Inizialmenti l’impatto con la Serie A non è affatto semplici per Birsa, che trova poco spazio nella sua prima stagione in Italia con il Genoa, sotto la guida di Malesani. Lo sloveno non riesce a convincere società e tifosi, e dopo molte voci di mercato, il 31 Agosto 2012 viene ceduto in prestito al neo promosso Torino. Da quel momento, l’Odissea di Birsa sembra non aver fine; dopo 17 presenze in campionato e 2 gol, il trequartsta è sempre più ai margini della squadra torinese. L’occasione di una vita arriva nell’ultima giornata di calciomercato, quando viene acquistato a titolo definitivo dal Milan, firmando un contratto triennale. Avvolto dallo scetticismo generale dei tifosi rossoneri, Valter si ritrova ben presto imprigionato dalle critiche feroci che imperversano a Milanello, in un momento non certo felice per lo storico club. Passa dunque al Chievo a fine stagione, dando il via a un connubio sereno con l’ambiente clivense. Già dalla prima stagione, Birsa è un titolarissimo: Maran, subentrando all’esonerato Corini, riesce finalmente a risvegliare il potenziale assopito dello sloveno. Se nel primo anno Birsa si è rivelato uno dei trascinatori più determinati nella salvezza finale del Chievo, nella scorsa stagione ha messo la firma nel raggiungimento del nono posto in Serie A . La Lazio conosce bene Birsa, che proprio nel secondo match della scorsa stagioe, si è reso protagonista della disfatta biancoceleste al Bentegodi: lo sloveno mise a segno un gol condito da giocate di rara fattura, in quella sciagurata partita che vide il Chievo imporsi per 4 a 0 sugli uomini di Pioli. Grazie alla cura Maran, Birsa ha ritrovato il suo acuto senso del gol, chiudendo il campionato 2015/2016 con 6 reti, e imponendosi già dalle prime gare di questa stagione, nel tabellino dei marcatori. La vittoria nella prima giornata contro l’Inter lo ha visto mettere a segno una doppietta sontuosa, regalando ai clivensi la gioia di una sensazionale vittoria. Lo sloveno ha dato il via, nel corso del secondo tempo, a una vera e propria sfida personale con gli avversari, ubriacando di finte i marcatori e segnando due gol straordinari. Le prime vittime della sua furia sono state Ranocchia e D’Ambrosio, mandati a vuoto dalle sue finte stordenti che gli hanno permesso di portare in avanti il Chievo. All’81’ invece, perfino il mastino Medel si è dovuto arrendere alla classe dello sloveno, che lo ha messo letteralmente a sedere con una finta a rientrare. Un gran gol dalla distanza quello del 2-0, con Birsa che ha centrato perfettamente l’angolino sinistro. Nell’ultima gara con la Fiorentina, lo sloveno ha sofferto molto il dinasimo degli avversari, disputando una gara opaca e lasciando il posto al 71′ a Pellissier. La continuità non è mai stato il suo punto di forza, ma le sue caratteristiche tecniche combinate all’imponente struttura fisica lo rendono una minaccia costante per qualsiasi squadra di serie A. La Lazio è avvisata!
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