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ESCLUSIVA | Semioli: “Inzaghi ha trasformato questa Lazio. Milinkovic e Immobile pazzeschi, ma Belotti…”

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Lasciarsi alle spalle Bologna e continuare a pensare in grande: questo il diktat che giunge dalle parti di Formello, dove la Lazio ha cominciato a preparare il match del Monday night dell’Olimpico contro il Torino. Simone Inzaghi è alle prese coi soliti dubbi amletici, difesa a 3 o a 4? Keita o Lulic? E Biglia? Il capitano è ancora acciaccato, ma con un Milinkovic così il centrocampo è al sicuro. E poi c’è Murgia, l’ex Primavera ha dimostrato di avere personalità da vendere, e all’andata allo “Stadio Grande Torino” aveva portato in vantaggio la Lazio con un preciso colpo di testa. A Torino invece è Belotti-mania, come conferma in esclusiva ai nostri microfoni Franco Semioli, ex centrocampista granata: “A Torino non si parla d’altro, sono tutti impazziti per Belotti. E’ in un periodo d’oro, ogni palla che tocca è gol, sembra posseduto. E ora comincia a subentrare la paura di perderlo, e credo che Cairo, alle cifre monstre che circolano, non ci penserà due volte prima di cederlo”. Belotti si, ma anche Ciro Immobile. Momento d’oro per la coppia d’attacco della Nazionale, 38 gol in due in Serie A. Ventura ha trovato i suoi Oliver Hutton e Mark Lenders: “Immobile è un gran giocatore, lo apprezzo tantissimo ed è un ragazzo straordinario. Sono contento stia facendo bene in una piazza importante e spero continui così. La Nazionale ha un futuro roseo“. Attaccanti, ma non solo, occhio al centrocampo. La Serie A ha imparato a conoscere e inevitabilmente apprezzare Sergej Milinkovic Savic: il Sergente, Milinkocrazia, SMS21, i soprannomi si sprecano per il gigante serbo, in gol nel derby e decisivo anche nel match del Dall’Ara. Proprio il Torino, da giugno però, avrà in rosa un Milinkovic, Vanja, fratello di Sergej, e attualmente portiere del Lechia Danzica. “Milinkovic mi piace molto, mi ha stupito per forza e personalità. E’ un giocatore completo, che va seguito con attenzione“. questo il pensiero di Semioli sul classe 95′ biancoceleste. Come non essere d’accordo?

Spazio al campo poi, con le due squadre distanti 14 punti e con obiettivi totalmente differenti. La Lazio viaggia ad alti ritmi, occupa il quarto posto e comincia a fare più di un pensierino al terzo. Il Torino invece, complice un andamento altalenante e una difesa non proprio rocciosa, difficilmente potrà lottare per un posto in Europa. “Sarà sicuramente una bella partita. Sono due squadre vive e in forma. Il Torino va un po’ a sprazzi, passa da prestazioni eccellenti a partite in cui non riesce a imporre il proprio gioco. Segna tanto, ma subisce anche molti gol. La Lazio, è insieme all’Atalanta, la squadra che ha stupito di più. Pochi si aspettavano questo lavoro da parte di Inzaghi. Attenzione al Toro però, andrà all’Olimpico per fare risultato. Credo che la partita possa essere decisa da un episodio”, sostiene ancora Semioli. “Del doman non v’è certezza“, diceva Lorenzo Il Magnifico, ma di questo passo il futuro della Lazio potrebbe davvero essere da incorniciare:”L’arma in più di questa Lazio è l’allenatore. E se i biancocelesti occupano questa posizione in  classifica non è un caso. La rosa poi è di alto livello“. continua l’ex centrocampista di Fiorentina e Chievo.

Infine, inevitabilmente, una battuta sul match di Champions League tra Barcellona e PSG, che entra di diritto nella storia del calcio:“Follia, pazzia. Incredibile, gli aggettivi si sprecano. Da una parte però mi dispiace. Mi sono messo nei panni di un calciatore del Paris, ed è inimmaginabile perdere una partita così. Il bello e il brutto del calcio insomma. Per compiere un’impresa del genere però, ci devi credere fino alla fine. E’ stato uno spot per il calcio, e per tutti quelli che lo amano”.

 


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CONFERENZA PALLADINO – “Lazio squadra di grandi campioni, dai miei mi aspetto cattiveria agonistica”

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Alla vigilia del match di Serie A tra Lazio e Monza, il tecnico del club lombardo Raffaele Palladino ha presentato la sfida in conferenza stampa.

Queste le sue parole riportate da TMW:

Palladino, come procede il percorso di crescita del Monza?

“Le indicazioni di questa settimana sono molo positive perché la squadra ha lavorato bene sotto tutti i punti di vista. Siamo consapevoli del fatto che andiamo ad affrontare una squadra di grandi campioni come la Lazio. Di certo mi aspetto una cattiveria agonistica maggiore. Mentre guardavo la loro partita di Champions League mi immaginavo in che condizioni avremmo affrontato la Lazio. Per come hanno pareggiato partita con l’Atletico Madrid credo che sarà una squadra carica di entusiasmo, quell’episodio abbia dato alla squadra una carica speciale. L’anno scorso non siamo riusciti a fare gol all’Olimpico, abbiamo lavorato tutta la settimana per cercare di metterli in difficoltà. Finora la Lazio ha avuto un calendario difficile e domani più che mai vorranno fare punti”.

Anche nella scorsa stagione il Monza contro la Lazio riuscì a giocare una buona partita

“Come ben sapete non voglio parlare della scorsa stagione, siamo due squadre diverse. Sia noi ma anche la Lazio. Ciò che so è che domani sarà una gara complicata, contro una squadra completa. Come sempre noi cercheremo di fare e giocare la nostra partita”.

In questo momento c’è una difficoltà da parte vostra a concretizzare le tante occasioni che riuscite a creare? Quali sono le condizioni di Caprari?

“Non sono d’accordo con le vostre considerazioni, i nostri attaccanti sono arrivati a 5 metri dalla porta e non vedo un problema di creazione delle occasioni da rete. Gianluca Caprari ha avuto un problema al ginocchio e non sarà dei nostri. Pessina in quella posizione da trequartista potrebbe essere una soluzione ma non è l’unica”.

Palladino, è soddisfatto del ritorno di Giulio Donati?

“Ho un debole per Giulio perché è un grande uomo e una grande persona. E’ un giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere, anche come uomo spogliatoio. Sono contento del suo ritorno”.

Oltre a Caprari quali sono i giocatori indisponibili?

“Bettella ha avuto una ricaduta, mentre D’Ambrosio invece sarà dei nostri”.

Perché il Monza predilige la costruzione dal basso?

“Strutturalmente non siamo costruiti per rilanciare il pallone lungo. Detto questo preferisco la costruzione dal basso perché mi piace far arrivare il pallone agli attaccanti sui piedi”.

 


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