Esclusiva
ESCLUSIVA | Colucci: “Lazio, grazie di tutto. Inzaghi fantastico, Keita deve restare! Tare? I risultati parlano per lui”
Non smette più di stupire la Lazio di Inzaghi. Quarta vittoria consecutiva in campionato, in mezzo il derby in Coppa Italia. Battuto il Torino, al termine di una gara sofferta ma vinta con grande merito. In gol Immobile, Keita e Felipe. Che bellezza questa Lazio. Decisivo Keita con la rete del 2-1 (dopo il pari di Maxi Lopez). Una prodezza quella del senegalese, ancora protagonista subentrando dalla panchina: “Keita è fortissimo! Ma il vero Keita dobbiamo ancora vederlo. E’ un grande talento, sarebbe un vero peccato se dovesse partite. Bisogna rinnovargli il contratto assolutamente”, racconta Leonardo Colucci in esclusiva su LazioPress.it. Ottavo gol in campionato per Keita, 17 per bomber Immobile: “La Lazio ha un grande attacco. Immobile sta facendo grandi cose ed è tornato al gol anche Felipe Anderson. In campo aperto questo tridente è devastante! L’abbiamo visto ieri sera contro il Torino”.
Dai dilettanti alla Lazio, la favola di Leonardo: “In un anno mezzo sono passato dai dilettanti alla Serie A con la Lazio. Sono cose che accadano raramente nel calcio. E’ stato un anno positivo, un’esperienza fantastica. Grazie Lazio“. Solo due presenze in biancoceleste, ma nell’ultima giornata realizzò il gol vittoria contro il Brescia, decisivo per il secondo posto in classifica. “Un ricordo bellissimo, ho giocato in una Lazio davvero forte. C’erano tanti campioni: Signori, Nesta, Favalli, Negro, Di Vaio. La lista è lunga (ride ndr.)“. Peppe Signori, ancora insieme a Bologna per tre anni: “Un grande campione!“. Dal 2002 al 2006 con la maglia rossoblù, due stagioni insieme a Igli Tare: “Un attaccante importante. Ricordo che Mazzone ci diceva sempre di giocare su di lui, vista la sua stazza, quando avevamo difficoltà nel giocare la palla”. L’amico Igli, ora direttore sportivo della Lazio: “I risultati parlano per lui. Ha fatto cose importanti, portando tanti giocatori di qualità che si sono messi in mostra anche nei top club”.
Uno degli ultimi colpi di Tare è certamente Milinkovic-Savic: “Ha fisicità e qualità, è un centrocampista di livello”. La Lazio è la sorpresa del campionato, soprattutto dopo le vicissitudini estive. Un artefice su tutti: “Inzaghi è eccezionale. Sta svolgendo un lavoro incredibile, spazzando via tutto lo scetticismo iniziale. La squadra gioca un grande calcio, vince e diverte”. Quarto posto, obiettivo Europa League ma senza rinunciare al sogno (forse neanche troppo) Champions. Dopo il Torino, ecco il Cagliari. Un anno in Sardegna per Colucci, dal 2006 al 2007: “Sono stato bene al Cagliari, disputammo un buon campionato. Rastelli come Inzaghi merita degli applausi, non era facile da neopromossa fare così bene”. Che sfida sarà? “La Lazio è in un grande momento. Inzaghi è preparatissimo tatticamente, studia con attenzione gli avversari e come metterli in difficoltà. Il Cagliari è una squadra organizzata e con un buon potenziale offensivo. In casa sono temibili, la tifoseria è calda e si fa sentire. Sarà una partita bellissima, vincerà chi farà più attenzione ai particolari”.
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ESCLUSIVA| Cesar: “Vorrei che la Lazio vincesse contro l’Atletico ma sarà tosta: il pubblico può aiutare. Vi racconto la mia attività…”
Questa sera la Lazio affronterà in casa l’Atletico Madrid per dare definitivamente il via a questa edizione di Champions League. Una gara importante che vedrà, finalmente, il ritorno del pubblico allo stadio dopo le disposizioni del 2020. Un pubblico che potrà dare un supporto fondamentale in un momento comunque delicato che servirà anche a rialzare la testa. Un giocatore che di gare di questo tipo ne ha giocate sia con la Lazio che con altri club è sicuramente Cesar. Per parlare della partita di questa sera e della sua attualità “Cesaretto” è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it.
Come ti senti per stasera? Che partita sarà?
Sarà difficile, la Champions ha questo nome per l’importanza delle squadre che giocano. Anche le emergenti arrivano attrezzate e contro una squadra così attrezzata e conosciuta nel mondo come l’Atletico Madrid la Lazio deve darsi da fare e non poco per ottenere un risultato positivo. Giocheranno in casa e con gli stimoli giusti, dovranno mettere in pratica quello che è il bel gioco che la Lazio riesce a esprimere a tratti.
Secondo te vedremo la stessa Lazio del campionato?
Questo è un grande errore che commettono le squadre, usare approcci diversi in competizioni diverse perché hai stimoli. Penso che lo stimolo debba essere indossare una maglia del genere, qualunque partita sia. Ovvio che cambino l’atmosfera e gli avversari ma bisogna rappresentare al massimo la squadra in ogni partita. La base è la maglia, indossarla, onorarla e dare il massimo sempre e comunque.
E tu anche hai giocato con la Lazio partite importanti quindi sai quanto è importante la spinta del pubblico allo stadio…
Certamente, è tutto molto soggettivo perché l’ambiente è importante, la tifoseria è importante. Ho avuto la fortuna di giocare la Champions con la Lazio e con l’Inter, però penso che sia soggettivo perché è bello avere un pubblico che ti supporta ma se non giochi all’altezza delle partite del genere poi il pubblico potrebbe non essere a favore. In ogni caso è stimolante giocare la prima in Champions in casa dopo tanti anni e con un avversario importante.
Un pronostico?
Per quanto io sia laziale e ci tengo è ovvio che vorrei che la Lazio vincesse, però se analizzi l’Atletico, la Lazio altalenante in campionato è giusto pensare positivo per la passione che ci lega, ma sarà tosta.
Di cosa ti occupi adesso?
Abbiamo un’agenzia di eventi a livello calcistico e lavoriamo in tutta Italia. Oltre a questo c’è la Cesar Academy che ha un format differenziato da tutto ciò che si è visto: di solito gli stage si fanno a fine stagione, invece qui facciamo collaborazioni con società per cui nel periodo delle loro attività entriamo nei loro meccanismi portando la nostra disciplina e professionalità. Valutiamo direttamente noi questi ragazzi in campo. Mi piace tantissimo il lavoro che sto facendo. Trovare non solo i ragazzi e stimolarli. Il prossimo stage sarà a Sanremo, già siamo qui con la Virtus Sanremo Calcio per poter cercare ragazzi che hanno valori e sono predisposti a trovare una società professionistica.
Tu hai sempre con uno sguardo al futuro, quindi…
Sì, basta guardare una partita di calcio dei ragazzi, a livello amatoriale o dilettantistico, ma anche tra i professionisti… Se tu non hai sacrificio passione e dedizione ti autoescludi dal sistema professionistico. Si può allenare anche la concentrazione e la dedizione, portandoli a riflettere su cosa fanno loro per il loro sogno. La mentalità che manca oggi è che uno deve saper dare tutto sé stesso.
Cosa ti senti di dire, quindi, direttamente ai giovani?
Lavoro, dedizione, concentrazione, umiltà, rubare con gli occhi, accettare, cercare e voler evolversi e imparare. Questi sono i metodi per diventare professionista anche giocando in squadre dilettantistiche, perché in questo modo potrà essere seguito da squadre professionistiche.
Per concludere, torniamo alla Champions di stasera. Qual è il tuo ricordo più bello avendola giocata con la Lazio?
Non era ancora Champions, ma il gol di testa fuori casa contro il Benfica, l’unico gol di testa che ho fatto in carriera che ci ha portato a giocare la competizione. E’ il ricordo più bello che ho, quando abbiamo giocato con la banda Mancini, ci siamo divertiti tantissimo.
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