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ESCLUSIVA | Macellari: “Lazio con più qualità, ma sarà una partita tra due squadre che giocano allo stesso livello”

chiaraluce_paola@libero.it'

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“Scusa ma sono un po’ impegnato qui nel bosco…”. Inizia così l’intervista che Fabio Macellari ha rilasciato in esclusiva alla redazione di Laziopress. Appesi gli scarpini al chiodo, questa è la sua nuova vita: abita in un casolare di famiglia in mezzo ad un bosco in provincia di Piacenza, dove per vivere taglia la legna oppure va in giro con il camioncino dell’immondizia. Ha messo la testa a posto, preferendo la semplicità rispetto alla vita sempre sotto i riflettori tipica del mondo del pallone. Ma il suo cuore è a Cagliari, dove spesso raggiunge il figlio che cresce lì con la sua ex moglie: proprio per il sentimento che lo lega alla città de i Quattro Mori, è recente la polemica lanciata a colpi di Facebook contro Radja Nainggolan, con il belga reo di prepararsi ad una partita della Roma indossando i parastinchi raffiguranti il tipico simbolo della città di Cagliari. Ma è una questione chiusa: “Ho avuto modo di chiarirmi con Radja Nainggolan: entrambi abbiamo sicuramente un grande sentimento per Cagliari, ma credo si sia intromessa una terza persona a creare discordia. E non era necessario”. Domani la Cagliari calcistica affronterà la Lazio. Questa l’analisi della partita dell’ex difensore rossoblu, tra tifo e visione di gioco: “E’ indubbio che la Lazio è una squadra con delle qualità in più, ed è normale che le abbia visti gli investimenti che può fare come società. Ma la qualità delle due squadre è piuttosto simile: non dico che con la Lazio sia una vittoria fissa, ma sarà una partita dove le squadre potranno trovarsi sullo stesso livello di gioco. Il Cagliari è una squadra che non può permettersi di non fare bene con squadre come la Lazio; da tifoso, poi, spero che vincano i rossoblu. Se sarà una partita equilibrata, il merito è anche dei due allenatori perché “come sta facendo molto bene Simone Inzaghi, si può dire lo stesso anche di Rastelli”. L’ex difensore di Cagliari e Inter vede il tecnico biancoceleste come uno degli attori principali della cavalcata della Lazio in questa stagione, per il modo in cui “ha saputo lavorare, e bene, e costruire tutto quello che ha messo in piedi con questa squadra. Si merita tutto quello che sta ottenendo”; insieme a lui, Ciro Immobile “per come ha dimostrato di rimettersi in carreggiata rispetto a quello che è il trend di risultati cui ci ha abituati”. Lazio e Inter in corsa per la Champions o discorso chiuso tra Roma e Napoli? “Più Inter che Lazio, sicuramente”. Come sicuramente per la squadra di Rastelli si può parlare di salvezza raggiunta, anche se “mancano ancora troppe partite”. Ma per il Cagliari è un altro l’obiettivo principale: “costruire l’impianto di squadra e di gioco per l’anno prossimo, che possa fare qualcosa ancora di meglio”. Gulini permettendo. “E’ chiaro che sarà importante vedere come lavorerà in estate”.

 


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ESCLUSIVA| Cesar: “Vorrei che la Lazio vincesse contro l’Atletico ma sarà tosta: il pubblico può aiutare. Vi racconto la mia attività…”

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Questa sera la Lazio affronterà in casa l’Atletico Madrid per dare definitivamente il via a questa edizione di Champions League. Una gara importante che vedrà, finalmente, il ritorno del pubblico allo stadio dopo le disposizioni del 2020. Un pubblico che potrà dare un supporto fondamentale in un momento comunque delicato che servirà anche a rialzare la testa. Un giocatore che di gare di questo tipo ne ha giocate sia con la Lazio che con altri club è sicuramente Cesar. Per parlare della partita di questa sera e della sua attualità “Cesaretto” è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it. 

 

Come ti senti per stasera? Che partita sarà?

Sarà difficile, la Champions ha questo nome per l’importanza delle squadre che giocano. Anche le emergenti arrivano attrezzate e contro una squadra così attrezzata e conosciuta nel mondo come l’Atletico Madrid la Lazio deve darsi da fare e non poco per ottenere un risultato positivo. Giocheranno in casa e con gli stimoli giusti, dovranno mettere in pratica quello che è il bel gioco che la Lazio riesce a esprimere a tratti.

Secondo te vedremo la stessa Lazio del campionato?

Questo è un grande errore che commettono le squadre, usare approcci diversi in competizioni diverse perché hai stimoli. Penso che lo stimolo debba essere indossare una maglia del genere, qualunque partita sia. Ovvio che cambino l’atmosfera e gli avversari ma bisogna rappresentare al massimo la squadra in ogni partita. La base è la maglia, indossarla, onorarla e dare il massimo sempre e comunque.

E tu anche hai giocato con la Lazio partite importanti quindi sai quanto è importante la spinta del pubblico allo stadio…

Certamente, è tutto molto soggettivo perché l’ambiente è importante, la tifoseria è importante. Ho avuto la fortuna di giocare la Champions con la Lazio e con l’Inter, però penso che sia soggettivo perché è bello avere un pubblico che ti supporta ma se non giochi all’altezza delle partite del genere poi il pubblico potrebbe non essere a favore. In ogni caso è stimolante giocare la prima in Champions in casa dopo tanti anni e con un avversario importante.

Un pronostico?

Per quanto io sia laziale e ci tengo è ovvio che vorrei che la Lazio vincesse, però se analizzi l’Atletico, la Lazio altalenante in campionato è giusto pensare positivo per la passione che ci lega, ma sarà tosta.

Di cosa ti occupi adesso?

Abbiamo un’agenzia di eventi  a livello calcistico e lavoriamo in tutta Italia. Oltre a questo c’è la Cesar Academy che ha un format differenziato da tutto ciò che si è visto: di solito gli stage si fanno a fine stagione, invece qui facciamo collaborazioni con società per cui nel periodo delle loro attività entriamo nei loro meccanismi portando la nostra disciplina e professionalità. Valutiamo direttamente noi questi ragazzi in campo. Mi piace tantissimo il lavoro che sto facendo. Trovare non solo i ragazzi e stimolarli. Il prossimo stage sarà a Sanremo, già siamo qui con la Virtus Sanremo Calcio per poter cercare ragazzi che hanno valori e sono predisposti a trovare una società professionistica.

Tu hai sempre con uno sguardo al futuro, quindi…

Sì, basta guardare una partita di calcio dei ragazzi, a livello amatoriale o dilettantistico, ma anche tra i professionisti… Se tu non hai sacrificio passione e dedizione ti autoescludi dal sistema professionistico. Si può allenare anche la concentrazione e la dedizione, portandoli a riflettere su cosa fanno loro per il loro sogno. La mentalità che manca oggi è che uno deve saper dare tutto sé stesso.

Cosa ti senti di dire, quindi, direttamente ai giovani?

Lavoro, dedizione, concentrazione, umiltà, rubare con gli occhi, accettare, cercare e voler evolversi e imparare. Questi sono i metodi per diventare professionista anche giocando in squadre dilettantistiche, perché in questo modo potrà essere seguito da squadre professionistiche.

Per concludere, torniamo alla Champions di stasera. Qual è il tuo ricordo più bello avendola giocata con la Lazio?

Non era ancora Champions, ma il gol di testa fuori casa contro il Benfica, l’unico gol di testa che ho fatto in carriera che ci ha portato a giocare la competizione. E’ il ricordo più bello che ho, quando abbiamo giocato con la banda Mancini, ci siamo divertiti tantissimo.

 


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