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Rastelli: “Inzaghi dai numeri importanti, sappiamo di affrontare un’ottima squadra. Borriello non convocato”

chiaraluce_paola@libero.it'

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L’allenatore del Cagliari, Massimo Rastelli, si è presentato questo pomeriggio davanti ai giornalisti per la consueta conferenza stampa di vigilia di Cagliari-Lazio in programma domani allo stadio “S. Elia”  (ore 15.00). Queste le parole del tecnico rossoblù:

Su Borriello e sugli infortunati: “Marco Borriello non è convocato, anche Barella ha avuto un piccolo problema ed è in forse. Abbiamo richiamato Han perchè non abbiamo fatto in tempo a recuperarlo: ci siamo premuniti richiamando il ragazzo, magari potrà risultarci prezioso in caso di bisogno. Non sappiamo le percentuali di possibilità di recuperare Barella, aspettiamo gli accertamenti che farà più tardi. Ma il suo recupero non ha niente a che vedere sulla scelta del terzino sinistro”.

Sul campionato e sulla partita contro la Lazio: “Le grandi squadre stanno facendo man bassa di punti: c’è enorme differenza tra le prime 5-6 e le altre. Domani mi aspetto una gara sulla falsariga della partita contro la Fiorentina: aperta, dov è sottile la linea che separa la vittoria dalla sconfitta. Cercheremo di mettere la Lazio in difficoltà, giocandoci le nostre chance per vincere. Cercheremo di tenere la gara in equilibrio. Conosciamo le qualità della Lazio, non c’è molto di nuovo da sapere. Siamo pronti a dare tutto”.

Ancora sulla partita contro la Lazio: “Sappiamo di affrontare un’ottima squadra, che lotta su ogni pallone e con grandi individualità: la Lazio è la squadra che ha vinto più contrasti in serie A, è sempre sul pezzo ed è una squadra molto fisica. Come colpire la difesa della Lazio? Con le armi che avremo a disposizione, con le caratteristiche di chi andrà in campo, giocando palla a terra perchè sul gioco aereo potremmo avere molte difficoltà vista l’assenza di Borriello. Come fatto in tantissime gare, dovremo giocare palla a terra e in velocità, cercando di sorprenderli”.

Su Inzaghi: “Ringrazio Simone Inzaghi e ricambio i complimenti. Contro lo scetticismo ha dimostrato di essere un ottimo allenatore, dai numeri importanti. Mi fa piacere per lui. Abbiamo condiviso momenti belli a Piacenza: gli ho fatto fare tanti gol, e me l’ha sempre riconosciuto. Poi lui ha spiccato il volo per una carriera importante, da calciatore e da allenatore”.

Sul suo Cagliari: “I ragazzi stanno lavorando molto bene ogni settimana. Da parte mia è importante tenerli motivati: affrontiamo ogni gara per ottenere il massimo. Vogliamo sempre vincere. Le dieci partite che mancano alla fine sono tante: cerchiamo di guadagnare più punti possibili per chiudere l’annata non solo con la salvezza ma anche con un buon bottino. Dovremmo lavorare tanto duramente, come facciamo da mesi. Non riusciamo ad essere ermetici come vorremmo, e come meriterebbero i ragazzi per l’applicazione che mettono in campo. In serie A è così: quando concedi qualcosa ti puniscono. Io conosco solo il lavoro: bisogna migliorarsi senza piangersi addosso. Dobbiamo cercare di tenere la porta inviolata per almeno tre-quattro partite da qui alla fine”.

Su Farias: “E’ una delle soluzioni a disposizione. E’ stato tanto tempo fuori ed è rientrato da poche settimane, ma per l’atteggiamento che stiamo avendo in campo e per le partite in calendario non c’è stata la possibilità di impiegarlo. Per noi è sempre stato prezioso. E’ un giocatore che determina, in positivo”.

Su Sau: “Mi dispiace per Marco Sau perchè meriterebbe di fare gol per il numero ed il tipo di occasioni che crea, insieme allo spirito con cui affronta le partite. Non sbaglia un allenamento, ci tiene alla maglia e a fare bene. Forse su di lui c’è eccessiva pressione, che lo penalizza al momento di concretizzare. Magari domani un tiro da lontano lo colpirà e farà finalmente gol di carambola. A volte capitano questi momenti casuali, in positivo e in negativo”.

 

 


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Champions League

Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”

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Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.

Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.

I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.

Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.

Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.

E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto


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