Per Lei Combattiamo
Gregucci loda Inzaghi: “Nei 180′ contro la Roma non ha sbagliato nulla”
Anche Angelo Gregucci applaude la Lazio, soprattutto Simone Inzaghi. L’ex difensore biancoceleste ha ritenuto decisivo il lavoro svolto dal tecnico di Piacenza, per eliminare la Roma dalla Coppa Italia. Queste le sue parole a TMW Radio.
“Il primo complimento va a Simone Inzaghi che ha avuto un’idea visionaria sui 180 minuti e sotto il profilo strategico non ha sbagliato nulla. Si è trattata di una gara condizionata da quella dell’andata che poteva mettersi diversamente se Dzeko dopo due minuti avesse fatto il gol, ma credo che la Lazio abbia meritato il passaggio del turno. Ha giocato con cinismo, spirito di squadra e maturità. Al di là di tutto questo si è visto un Olimpico un po’ meno triste degli ultimi tempi che ha nobilitato la partita”.
Inzaghi sta dimostrando anche di saper far crescere bene gli uomini a sua disposizione
“Miglior professionalità sotto questo aspetto non poteva trovarla. L’esperienza di Simone alla Lazio è di ormai tanti anni e credo che sia uno dei migliori conoscitori dell’ambiente e lo sta dimostrando anche con l’inserimento dei giovani che ha cresciuto in questi anni. Ha saputo fare le scelte giuste e dare fiducia ai vari Murgia e Strakosha, quest’ultimo è un portiere che nella passata stagione ha avuto problemi a Salerno e ora sta dimostrando una grande maturità”.
Oltre ai giovani ci sono anche tanti gregari che stanno crescendo e rivelandosi importanti
“Nonostante un’estate un po’ tumultuosa la Lazio ha delle eccellenze: penso a De Vrji, Biglia, Felipe Anderson, Parolo e Immobile, che è il futuro del nostro calcio assieme a Belotti. Si tratta di giocatori di primissima fascia a cui si aggiunge la crescita di Milinkovic-Savic che sta raggiungendo lo status di giocatore importante anche a livello internazionale e che la Lazio faticherà a trattenere in estate perché ci sarà un vero e proprio assalto”.
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Champions League
Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”
Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.
Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.
I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.
Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.
Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.
E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto
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